Alfonso Burgio narra “Il fu boom economico” a Canicattì. Se c’è una cosa che alla nostra Canicattì deve essere assolutissimamente riconosciuta è la sua intraprendenza commerciale ed imprenditoriale. Per la verità in questi ultimi 45 anni questa “vocazione” ha subito una notevole trasformazione. Tale processo di trasformazione è costituito da un nuovo assetto economico e cioè nel cambiamento da attività “commerciali” a vere e proprie aziende “agricole” concentrate all’esportazione delle colture territoriali. La ricchezza derivata da tale attività agricola permise a quasi tutti i canicattinesi di possedere svariate terre in cui piantare dei vigneti. Il boom della coltivazione dell’ uva italia consentì al piccolo comune una crescita economica così grande in modo tale da offrire lavoro agli abitanti del comuni limitrofi. La grande crescita economica della città esplose con l’avvento della coltivazione dell’uva da tavola ITALIA che portò la cittadina a divenire una delle più grandi esportatrici di uva che venne inviata sia in Italia che all’estero. Pertanto la città non ha perso la sua dinamicità, anzi può vantarsi di essere stata inclusa, negli anni ’80, tra i primi 100 comuni d’Italia col maggior reddito pro capite. Prendendo spunto da questa peculiarità ci accingiamo a farvi vedere una fotografia che mostrava l’attività commerciale effettuata per le strade, risalente agli anni 50.
In questa foto allegata, si può notare come in quegli anni la città era molto operativa e le strade ricche di viaggiatori a cavallo ne sono la dimostrazione. In particolare, la via Cesare Battisti che va a confluire in Piazza IV Novembre, che era la sede di varie attività commerciali. L’esposizione dei prodotti di terraglia e casalinghi, le bancarelle, nonché il popolare CHIOSCO ne sono testimoni. Il nostro ricercatore Alfonso Burgio ricorda con le sue parole un fatto caratteristico con la seguente espressione ricca di nostalgia: Quante figurine di calciatori noi ragazzini abbiamo comprato in quel CHIOSCO!!!
Articolo scritto da Alfonso Burgio e redatto da Carmelo Mulone.
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