La convivenza con il Covid-19 secondo Gaetano Ricotta . Miei amati lettori vi siete chiesti che significa stare a casa, convivendo con la presenza invisibile del corona virus? Lo sapete quanto benessere sta guadagnando il pianeta con queste restrizioni? Ebbene, prima tra tutte, la diminuzione dello smog, sarebbe a dire un impressionante riduzione delle polveri sottili che hanno causato morti silenti non paragonabili ai morti dello stesso Covid-19 e quindi la possibilità di respirare aria più pulita. Si vedono scorrazzare gli animali selvatici che escono dai boschi e vanno nelle strade deserte e silenziose. L’igiene sarà migliorata del 300%, non a caso abbiamo imparato a lavarci più spesso le mani. Non si parla più di guerre, non abbiamo più la percezione del terrorismo, il consumismo sfrenato ce lo siamo lasciati alle spalle. Ci siamo digitalizzati, abbiamo compreso che il lavoro in casa si può fare e questo porterà ad utilizzare la rete facendo smart working. Ciò significa che le aziende, finita la pandemia, valorizzeranno meglio questo strumento. Fino a questo punto abbiamo raccontato solo note positive, tuttavia, queste restrizioni imposte alla propria “libera uscita” hanno profondamente rivoluzionato la vita quotidiana. Che cosa ha trasmesso nella psiche di ciascuno di noi, questo castigo divino chiamato pandemia?
Si sente parlare spesso di paura ma è un termine non adatto alla situazione attuale. La paura è un meccanismo di difesa molto efficace, perché ci si difende da qualcosa. Un esempio? “Se vedo un leone che mi attacca corro e mi nascondo in un riparo, quindi mi difendo“. Nella paura c’è sempre qualcosa di determinato, un fattore oggettivamente tangibile da cui proteggersi. Il corona virus invece è qualcosa di intangibile, che non si vede. E’ un qualcosa di indefinito, un entità invisibile che può contagiare chiunque. Da ciò ne può conseguire che la paura si trasforma in un altro stadio che si chiama angoscia, che è un profondo stato di malessere psicofisico che viene portato in essere dalla percezione irrazionale della presenza di un pericolo. Il pericolo aleggia come un fantasma che non si riesce a decifrare e si avverte anche la notte quando si va a dormire. Da una ricerca condotta da alcuni psicanalisti, è emerso che il disturbo del sonno è aumentato del 24%. Dalla clausura, che il virus ci ha imposto, emerge la costante del sogno catastrofico nell’inconscio collettivo, irreale e a volte anche fantastico come se si fosse proiettati in un’altra dimensione. La teoria della continuità dei sogni ipotizza che gli individui sognano ciò che pensano, di conseguenza se si ha la psicosi della pandemia è inevitabile che sfocia nei propri sogni. In tempi non sospetti, la mente sviluppa i classici problemi quotidiani, quando invece succede qualcosa di straordinario, la mente elabora l’esperienza attraverso il sogno.
Il virus, inoltre, ha modificato attraverso le nostre paure la regia amorosa delle vite, facendole precipitare nell’ansia che diventa fobia. Siamo diventati sospettosi di tutti coloro che ci circondano e quello che è un semplice gesto, come un’abbraccio, fondamentale per la nostra serenità, adesso, lo vediamo con sospetto. Le ricadute depressive, in campo sessuale, sono davvero disastrose perchè hanno scardinato le angosce più recondite del nostro essere. Tutto questo avrà una fine! Tornerà di nuovo il sole dell’amore, irromperà con violenza nel nostro quotidiano, metteremo da parte angosce e privazioni e il nostro corpo si libererà dalle angherie subite da un essere, così subdolo, come il virus, reclamando quella dose di sensi positivi e benefici, per tornare a vivere una vita piena e soddisfacente. Tornerà il tempo dell’amore. Gaetano Ricotta e le riflessioni sulla convivenza con il Covid-19. A proposito di quarantena, invece, cosa è successo nel mondo delle MILF? Cosa è successo nel mondo delle infedeltà? Cosa succede a causa della costrizione di una convivenza obbligatoria?
Questo articolo è stato scritto da Gaetano Ricotta
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