Se spariscono le api, per l’uomo è la fine! Le api sono dei piccoli insetti che, come si sa, sono dei produttori di miele. Ma la loro presenza nell’ecosistema, va al di là della loro semplice produzione del miele stesso. Perchè? Per il fatto che, economicamente, rappresentano il terzo allevamento di produzione dopo quello dei bovini e dei suini. Ma la loro importanza nei confronti dell’ambiente e degli organismi che lo vivono, dipende da 4 fattori:
- Le api consentono all’uomo di respirare grazie all’impollinazione delle piante.
- Attraverso la fase dell’impollinazione, aumenta la produzione di frutta e verdura, essendo questi tra gli alimenti primari per l’organismo umano.
- La possibilità di curare alcune malattie, componendo i medicinali con alcuni estratti derivati dalle piante.
- Le api sono dei rilevatori di gas inquinanti e sostanze tossiche, con le quali, appena vengono a contatto, muoiono. Infatti per la loro sopravvivenza, è necessario che l’aria e l’ambiente siano puliti.
Api ed ecosistema: che rapporto hanno? L’ultimo punto è quello sul quale è doveroso soffermarsi, sia per la salvaguardia delle api che per l’organismo umano. La domanda che sorge spontanea è: da cosa dipende la moria di questi piccoli ed utili insetti? Secondo la FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nation), il 90% delle piante ed il 75% delle colture alimentari, dipende dall’impollinazione. Nonostante questi dati, in Europa, la scomparsa degli “impollinatori” equivale al 37%. Un dato sconcertante dovuto al cambiamento climatico, all’inquinamento atmosferico e ad un tipo di agricoltura caratterizzato sempre più dalla presenza di pesticidi. Ma il dato ancora più allarmante è che su 130 specie di api, ben 58 sono quelle più a rischio.
Come influisce il clima sulla scomparsa degli insetti impollinatori? Il continuo cambiamento climatico, comporta una variazione nella fioritura delle piante e di conseguenza, anche l’impollinazione delle api, variando la loro produzione di miele e i derivati, rischiando a loro volta, di compromettere la loro alimentazione e quella dell’uomo. Ma il problema non ricade solo sul fattore climatico, al quale, subentra l’uso intenso di prodotti chimici nell’agricoltura. Tali prodotti, come insetticidi e diserbanti, sono nocivi oltre che per le api, anche per le piante e per l’uomo. Per una tutela della vita delle api, l’idea di realizzare dei piccoli spazi verdi, come orti urbani e giardini, potrebbe essere un’idea. A salvaguardare l’esistenza delle api, è intervenuta pure l’ ONU, istituendo la giornata mondiale delle api (indetta il 20 maggio, dal 2017, in onore del precursore dell’apicoltura moderna Anton Jansa). Questa giornata è una campagna di sensibilizzazione per la sopravvivenza delle api. Questa iniziativa ritrova un largo consenso tra i migliaia di apicoltori.
Quale è la conseguenza della scomparsa delle api? Il rischio maggiore è quello di creare un tracollo economico oltre che dell’ecosistema. Infatti alla morte degli insetti impollinatori, ne consegue la moria della fauna, degli alberi e dei fiori, a cui bisogna aggiungere la fine della produzione della frutta e della verdura, del latte, dei formaggi e i loro derivati. Un danno incalcolabile, dall’effetto domino che se non si riusciranno a prendere dei seri provvedimenti, tra qualche decennio, si ripercuoterà su tutto l’ambiente e su tutti gli esseri viventi.
Ma allora quale potrebbe essere un modo per salvaguardare l’ambiente e i piccoli impollinatori? Sensibilizzare è un inizio, ma farlo costantemente, è un dovere oltre che un obbligo per la propria tutela. Come? Cercando da subito, con la cooperazione di tutti, la ricostruzione degli habitat naturali, variando le modalità di coltura con un uso meno intenso dei prodotti chimici
Se spariscono le api, per l’uomo è la fine! Api: piccoli insetti e non fanno del male a nessuno. Anzi, ad onor del vero, sono il fulcro di ogni singolo vivente. Salvarli significa salvare se stessi. A voi la scelta.
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