Tecnica fotografica: come realizzare il primo piano di un ritratto. Realizzare un ritratto è “l’obiettivo” principale che qualsiasi fotografo vuole raggiungere. Si dice che lo sguardo è il ritratto dell’anima e in questo genere fotografico, mettere a fuoco gli occhi è il primo passo da fare per riuscire ad ottenere un scatto d’autore. Il primo piano è un’inquadratura che può essere applicata anche nella fotografia di prodotto, nella fotografia architettonica, nel ritratto animale e nella macrofotografia. Nel caso specifico in cui il soggetto sia una persona, prima di vedere nel dettaglio quale è la tecnica corretta che serve a realizzare un primo piano, è doveroso precisare che esistono altre forme di inquadratura. Di seguito vediamo quali.
- Figura intera (PI);
- Piano Americano (PA) dove l’inquadratura parte da metà coscia in su e questa è l’inquadratura usata per fotografare due o più soggetti, dando loro una certa libertà di espressione e movimento.
- Piano Medio (PM) o mezzo busto, in cui il soggetto viene fotografato dalla vita in su. In questo caso, è più stretta sul soggetto e che garantisce al soggetto una certa libertà del movimento.
- Primissimo Piano (PPP) dove la parte ad essere fotografata è un dettaglio del soggetto come ad esempio gli occhi.
- Primo Piano (PP) che consiste nel riprendere il viso fino alle spalle.
Perché realizzare un primo piano? Serve a descrivere un’emozione e raccontarla, in grado di raggiungere gli occhi dell’osservatore, utilizzando le espressioni del viso. In questo tipo di inquadratura, è fondamentale trovare la giusta sintonia con il soggetto (chiunque egli sia e può essere adulto o piccino, gentil sesso o uomo) e trovare la giusta empatia, consente di evitare che le foto risultino banali. Occorre cercare di mettere a proprio agio il vostro partner per rendere tutto più semplice e allo stesso tempo divertente. In ultimo ma non meno importante, si consiglia di rivedere il lavoro svolto durante le fasi dello scatto dato che si è a tu per tu con il soggetto ed esiste la possibilità di ripetere lo scatto. Ciò serve ad evitare di trovare sgradite sorprese in fase di post-produzione.
Come realizzare quest’inquadratura? Uno scatto d’autore, per definirsi tale, a volte, ha bisogno non solo del soggetto ma anche di uno sfondo particolare. In alcuni casi, la scelta di uno sfondo rispetto ad un altro, può fare la differenza e affinché ciò accada, occorre trovare il corretto bilanciamento tra soggetto e sfondo stesso, anche attraverso una corretta composizione. Ad esempio, con l’ausilio di un obiettivo zoom è possibile regolare le dimensioni dello sfondo senza alterare quelle del soggetto aumentando la distanza dallo sfondo stesso. Ciò può succedere anche regolando l’altezza dello scatto. In base al punto di vista dal quale si decide di fotografare, è possibile “regolare” le loro distanze, evidenziando più o meno i dettagli, tutto in funzione della fotografia da realizzare.
Quali sono gli altri fattori da considerare? Un altro elemento da non sottovalutare è l’illuminazione che varia da scatto a scatto. Di seguito vediamo quali sono:
- Luce d’effetto (kicker light) che deve essere più potente della luce principale con la quale va abbinata. È da usare principalmente con uno sfondo scuro perché da tridimensionalità alla composizione delineando i contorni del soggetto. Più è angolata è migliore sarà il contrasto tra luci ed ombre.
- Luce di sfondo ( background light) che viene utilizzata per fotografare i soggetti scuri su sfondi scuri dando tridimensionalità alla foto.
- Luce frontale che serve a NON evidenziare imperfezioni della pelle e si ottiene posizionando la luce principale di fronte al soggetto pista leggermente in alto, per distribuire in maniera uniforme le ombre su entrambi i lati. Inoltre, puntandola dall’alto verso il basso, si ottiene la luce cinematografica che serve a riprodurre un effetto molto naturale.
- Luce loop che si ottiene impostando la luce principale abbassandola di 45 grado rispetto al soggetto per creare delle ombre dando tridimensionalità al soggetto senza stravolgere i suoi lineamenti.
- Effetto Rembrandt (che si basa su uno sfondo chiaro scuro caratterizzato dal contrasto di luci ed ombre ed è una tecnica riprodotta nel Ritratto e nello Still life, dando all’immagine un effetto tridimensionale).
La posa è importante? Certamente, soprattutto nel caso in cui si vuole trasmettere qualcosa. Far muovere il soggetto, dandogli libertà di movimento è importante poiché consente di cogliere determinati aspetti che una posa fin troppo statica non valorizzerebbe. In questi casi, NON bisogna dimenticare che la posa del soggetto deve essere il più naturale possibile e durante la fase dello scatto, la schiena e le spalle devono essere rilassate, evitando varie ed eventuali curvature che possono rovinare l’effetto finale. In questi casi si può fare avvicinare il modello all’obiettivo della reflex, (cogliendo la spontaneità dell’espressione) oppure farlo appoggiare al muro, o ancora farlo sedere facendo tenere sempre la postura adatta.
Come impostare la macchina fotografica? È sempre consigliato scattare in formato RAW al fine di facilitare eventuali correzioni in fase di post-produzione con l’aiuto di Photoshop. Per lo più si tratta di ritratti al chiuso e per questo, in base all’intensità delle luci complementari e al tipo di scatto da realizzare, è opportuno impostare i valori dell’ISO su valori non superiori ad 800 (in base anche al tipo di macchina fotografica con la quale si realizza il servizio). È normale che inferiore sarà l’ISO è migliore sarà la qualità della fotografia. Valore che comunque deve essere rapportato in funzione del diaframma f e dei tempi di scatto s. Se invece si decide di realizzare un servizio all’aperto, si consiglia di farlo nelle prime ore del mattino o nel tardi pomeriggio per avere a disposizione la giusta luminosità. Il diaframma, può essere più o meno aperto, con valori da f/3,5 a f/8. Più è aperto e più lo sfondo sarà sfocato, creando l’effetto Boke (che consente di concentrarsi sul soggetto, sfuocando lo sfondo). Infine, come tempi di scatto, generalmente si può optare da 1/80 a salire fino ad un valore di 1/320, sempre in funzione della luce che si ha a disposizione e se il soggetto si muove o meno ( più il tempo è veloce, minore sarà la luce).
Quale obiettivo usare? È possibile usare il grandangolo ma senza aprire troppo il diaframma f (troppo aperto deforma il soggetto). È possibile usare un teleobiettivo che consente di scattare da più lontano con il quale si può decidere di ritrarre il volto soggetto con o senza sfondo e che può essere diviso in:
- 24/120 (tutto fare) per le full frame;
- 18/105, 18/140 per le mezze formato.
Per avere una migliore qualità è possibile usare anche gli obiettivi a lente fissa che a loro volta si suddividono in:
- 85 mm e 50 mm per le pieno formato;
- 35 mm le APS-C.
In ultimo ma non meno importante, è possibile utilizzare anche l’obiettivo macro che consente di ottenere un’elevata nitidezza dell’immagine. Attenzione ad usarli perché servono a risaltare i dettagli ed è possibile evidenziare i difetti della pelle. Questi tipi di obiettivi si dividono in:
- 40 mm per le mezze formato;
- 85mm e 105 mm per le full frame.
Realizzare il primo piano di un ritratto occorre molta pratica ma quando si decide di fotografare con il cuore, con l’immagine ben definita nella mente, si è prossimi a realizzare uno scatto d’autore perchè è la propria anima che si esprime attraverso il soggetto. Buona luce.
L’immagine di copertina è stata realizzata dal fotografo Henk Veldhuizen.
Bel articolo complimenti
Buona sera. Grazie infinite e grazie a nome della nostra redazione per seguirci. Le auguro una buona serata e al prossimo articolo.
Mi piace molto il dettaglio è l’impostazione dellarticolo
Salve. La ringrazio di cuore e siamo lieti che sia rimasta per quanto è stato argomentato. Le auguro una buona serata e grazie per seguirci
Sono contenta per questo articolo.
Buona sera. Grazie mille per le sue parole. Inorgogliscono il mio lavoro. Le auguro una buona. A presto
Bella situazione culturale. Ma quando si lancia al giornalismo?