Uva: caratteristiche e proprietà. Le origini dell’uva sono molto antiche e in base alle civiltà in cui era coltivata, veniva consumata o, addirittura, usata come oggetto ornamentale. Infatti, la storia tramanda che nelle tavole aristocratiche dell’antica Roma, il succo dei suoi acini era prelibato e per la sua dolcezza, era considerata come la frutta del piacere. Invece, nell’antica Grecia, il grappolo d’uva veniva usato come oggetto ornamentale riponendolo sui capi delle ninfee, degli dei e degli eroi. È doveroso ricordare anche che il grappolo d’uva, nel corso della storia, è stato spesso l’oggetto di diverse opere artistiche e come allora, oggi è soggetto di molte opere fotografiche. In Italia, la diffusione di questo nettare degli dei, comincia a diffondersi dopo il 1860, anno che afferma L’Unità del bel paese. In questo periodo si comincia a distinguere i tipi di uva destinati alla produzione del vino da quelli usati per il consumo gastronomico. Nel nostro paese, dopo la prima guerra mondiale, trova enorme consenso come uva da tavola, facendo dell’Italia stessa come uno principali produttori al mondo, soprattutto nelle zone del sud, dominando il mercato europeo insieme alla Francia e alla Spagna.
Quale è il nome da cui deriva e come è formata? Questo dolce prodotto è il frutto della pianta chiamata Vitis vinifera (meglio conosciuta con il nome di vite) e appartiene alla famiglia delle Vitacee. Il grappolo è composto da un insieme di bacche (o acini) conosciuti anche come chicchi. Non è facile trovare un collocamento storico in merito alla sua produzione ma alcune fonti rivelano che sia riconducibile a 60milioni di anni fa. Si dice che il primo esemplare di vite sia stato prodotto tra l’Asia occidentale, l’Europa e l’Africa settentrionale. La vite è un arbusto rampicante che ha un andamento ondulatorio ed è composto da pochissime ramificazioni. I rami sono grigi o marroni, in base all’età della pianta. Le foglie, chiamate in botanica pampini, sono picciolate e lisce, con un lembo che, a sua volta, può essere intero, trilobato o pentalobato (tre o cinque lobi) e si sviluppano in base al porta innesto. Durante la primavera, il colore è verde mentre con l’arrivo dell’autunno, a causa della perdita della clorofilla, diventano gialle e poi rosse. I fiori, invece, inizialmente sono raggruppati in infiorescenza e assumono la forma di una pannocchia. Successivamente assumono una forma piccola e di colore verde, ramificato in asse laterali. Il suo frutto, quindi l’uva, altro non è che una bacca dal colore variabile in base alla specie. Tuttavia, il colore stesso acino d’uva dipende non solo dalla specie ma anche dalle condizioni climatiche e dall’esposizione al sole, essendo la vite una pianta eliofila (appunto che deve essere esposta al sole). Infine, la buccia, chiamata cuticola è verdastra e sottile.
Ci sono altri dettagli che occorre sapere sugli acini? Questi sono raggruppati in grappoli che possono essere diversi per peso e dimensioni e hanno una forma conica, piramidale o cilindrica, tutto in funzione della varietà. Il rametto del grappolo si chiama raspo o rachide e si ramifica su diversi pedicelli o racimoli. Inoltre, gli acini, al loro interno possono contenere alcuni semini. L’assenza dei semini al loro interno è una caratteristica di alcune varietà come quella sultanina.
Quali sono le specie di uva? Esistono circa 8000 varietà di cui solo una piccola parte ( si stima 1600 unità) sono coltivate in zone temperate. Tra queste, la più diffusa per la qualità dei suoi frutti, è senz’altro la sopra citata Vitis vinifera. E’ divisa in due specie: Vitis vinifera silvestris o boschiva ( presenta in Europa da millenni) e la Vitis vinifera sativa che è quella più coltivata al mondo. La Vitis labrusca, anche se è una varietà tipica dell’America, è ugualmente coltivata in Italia come uva da tavola. Per quanto riguarda l’uva usata per la produzione del vino, la buccia è più spessa caratterizza da una polpa molto succosa è tenera. Tra queste, troviamo l’uva bianca, quella nera e quella rossa. La prima ha un colore dorato dovuto alla presenza dei flavoni. La nera è scura perché nella composizione chimica su trovano gli antocianosidi. In ultimo ma non meno importante, quella rossa assume questo colore per la presenza dei pigmenti antocianosidi negli acini.
Quali sono le sue proprietà nutrizionali? Ha numerose proprietà ed oltre essere un ottimo alimento, l’uva viene impiegata anche nel settore fitoterapico e cosmetico. È dissetante, purificante e nutriente e data la sua dolcezza, è sconsigliato il consumo a chi soffre di diabete. Inoltre, a causa della cospicua presenza di cellulosa, non è facilmente digeribile per i bambini al di sotto dei 4 anni. Viene utilizzato per curare e alleviare la presenza di emorroidi e per l’insufficienza venosa delle gambe. Ancora, viene impiegato nei casi di flebite e per i disturbi derivanti dalla menopausa. Anche le foglie, se usate correttamente (sempre e comunque sotto la guida di un esperto), possono essere un ottimo rimedio naturale. Infatti, gli anti cianosi di presenti in esse, servono ad aumentare la resistenza dei capillari. Inoltre, la presenza dei Proantocianidoli rafforzano l’attività angioprottettiva (ossia la capacità di proteggere i neuroni dai processi neurodegenerativi). Anche la radice della vite consente di curare alcuni problemi. Questa contiene il resveratolo che è una sostanza atta a prevenire le malattie cardiovascolari perché migliora la fluidità del sangue, oltre ad avere proprietà antinfiammatorie. Sono presenti anche:
- i polifenoli che contribuiscono a mantenere elastica la pelle.
- I sai minerali sono diuretici e servono per la formazione dell’emoglobina per stimolare la secrezione della bile e favorire la digestione.
Infine, il nettare di bacco è anche lassativo e depurativo e consente di ridurre il colesterolo cattivo favorendo l’innalzamento di quello buono. Tra gli estratti, occorre ricordare il succo d’uva purché sia bevuto fresco, favorisce la digestione.
Uva: caratteristiche e proprietà, variegato nei colori in base alla varietà, dolce e succoso per un palato attento al gusto prelibato.
L’immagine di copertina è stata realizzata da Filippo Passarello.
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