Ansia e depressione: perchè così diffuse? Qualcuno ha voluto tutto ciò? Lo stress è la tensione fisica, psichica e nervosa che si manifesta nell’organismo in varie forme, come risposta fisiologica a tutti gli elementi negativi dell’ambiente. Questo nervosismo che ricade sull’intera collettività, è alla base dei disturbi psichici che colpiscono milioni di persone al mondo. Vari sono i disturbi psichici e tra questi, i due più diffusi sono l’ansia e la depressione; a loro volta questi, rappresentano il 26% di tutte le disabilità presenti nella vita odierna, interagendo pesantemente sulla qualità e sulla quantità della vita, causando effetti negativi sia sui rapporti personali, familiari ed affettivi che sul piano interpersonale e lavorativo. Bisogna considerare che la globalizzazione ha fatto la sua parte con l’avvento dei social network, che hanno contribuito alla violazione della privacy, rendendo pubblica la personalità e i modi di fare di ogni singolo individuo. Inizialmente viene colpita l’autostima del singolo individuo e successivamente il tutto si ripercuote sul suo mondo lavorativo. Al mondo sono oltre 300 milioni le persone a soffrire di depressione, principale causa di disabilità e ben 260 milioni quelle di ansia. In base ad una valutazione dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), questi disturbi costano in termini di produttività mille miliardi di dollari annui all’economia mondiale e per quanto concerne l’Europa, i costi di perdita si aggirano intorno all’ 1% del PIL. Ciò nonostante, ancora oggi, sono poche le aziende a preservare la tutela dei propri lavoratori dai fattori scatenanti dello stress. In base a sondaggi, i soggetti più colpiti dallo stress e dai suoi derivati, sono le donne, proprio a causa del “soffitto di cristallo”, considerato come l’insieme di barriere sociali, culturali e psicologiche che preclude la parità dei diritti. I principali fattori di rischio per la salute mentale derivano dalla carenza delle politiche del benessere, della sicurezza, della comunicazione e della gestione. A parere dell’OMS, il sistema migliore per fronteggiare il problema della malattia mentale è risolvere la discrezionalità ed il modus operandi del lavoro oltre che affrontare squisitamente il tema psichiatrico.
Scritto e redatto da Carmelo Mulone.
Caro Carmelo … prova a translare la parola depressione con infelicità – si proprio questa mancanza di felicità. Allora fatti qesta domanda … da quanto tempo la felicità manca dal mondo? … Molti di noi credono che la depressione globale o individuale possa essere in qualche modo alleviata, combattuta; ma poi se ai medesimi chiedi se la felicità esiste ti dicono di no. Ma se la depressione è un’estrema o eccessiva mancanza di felicità (felicità che probabilmente inizia con lo star bene con se stessi) e loro ti dicono felicità non esiste … come si quo combattere o alleviare la depressione?. Qualche altra considerazione che dovresti tener conto quando parli di depressione è la seguente: depressione è anche una parola semplice che nasconde parolone difficili che indicano diverse patologie di natura psychiatrica, e che nasconde anche cause di natura diversa e spesso, forse, in sinergia l’una con l’altra. Inoltre la depressione, haimè. di solito viene affrontata esclusivamente tramite psicofarmaci. -Nulla da dire contro gli psicofarmaci eccetto che principalmente sono usati come le aspirine (non proprio perchè se prendi un’aspirina per una infiammazione leggera l’aspirina te la leva, gli spicofatmaci non ti levano l’anzietà e la depressione, ne alleviano temporaneamente le manifestazioni, quindi ti vai a trovare una miriade di persone che appena gli finisce la pilloletta entrano in panico come se il mondo stasse per sprofondare nei peggiori gironi infernali. Un’altra domanda che è l’opposta della prima che ti ho chiesto: da quanto tempo esiste la depressione? se hai voglia di rispondere a questa ti faccio l’ultima cosa l’ha causata (ai suoi esordi)? – Si credo che ci siano degli studi che indicano che la depressione sia sofferta più dalle femmine che dai maschi. forse le differenze sociali hanno a che fare con tale condizione … ma qui si verrebbe ad aprire un capitolo grande quanto il capitolo della depressione. Entrambi sono delle realtà molto complesse che in qualche modo non possono essere affrontate da un solo punto di vista (dioè se si deve discutere di depressione, e tu lo hai accennato in qualche modo, non si può vederla dal punto di vista psichiatrico/psicologico … bisogna avere vederlo da gamma di punti di vista che implicano in ventaglio abbastanza grande di discipline.
(PS … un consiglio non usare parole come “sputtanando” in articoli come questo (almeno che non ci sia un contesto e necessità specifica). La suddetta parola abbrutisce il tuo scritto e cancella (di colpo) qualsiasi elemento di serietà – non è il mio caso perchè ti conosco. Sono cosciente che fare l’insegnante mi rende noioso ed arrogante ma …
Ciao franco. innanzitutto grazie per aver letto il mio articolo e come da tua osservazione sulla parola “sputtanando”,ho già provveduto a modificarla. Per quanto riguarda le tue domande, rispondo subito dicendo che concordo con il fatto che la felicità inizia con lo star bene con noi stessi ma rimane un principio e tale rimane poichè basta un attimo e la stessa infelicità torna a farsi sentire. il fatto stesso che la parola depressione nasconda parole difficili, dimostra proprio che varie sono le forme di depressione e varie le forme di cura, in primis l’uso di psicofarmaci. Secondo me, la miglior medicina per alleviare e curare la depressione/infelicità è sia quella di rivolgersi a degli specialisti ma soprattutto guardare dentro se stessi.
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