Mandarino: L’agrume puro, dolce e profumato. Si avvicina la primavera e fino alla fine del mese di aprile, più o meno, è possibile trovare ancora come frutto, il mandarino. Questo frutto tipicamente invernale, la cui coltura inizia a dicembre e finisce nel mese di marzo, è considerato come un agrume puro poiché non è un derivato di nessun innesto botanico. In questa tipologia di agrumi, fanno parte anche il pompelmo, il cedro, l’arancio ed il limone. Tornando al mandarino, vanta una storia molto antica e la sua pianta, appartiene alla famiglia delle rutacee. Il suo nome è Citrus Reticulata, le sue foglie sono a forma caduca (ovvero che cadono nelle stagioni in cui non viene coltivato) e come i suoi fiori e i suoi frutti, anche l’albero è di dimensioni ridotte. Il frutto, dalla forma quasi sferica, quando è maturo, ha un peso molto leggero e approssimativamente, pesa tra i 50 ed i 100 grammi. Il colore della buccia, come la polpa, è arancio chiaro e tra gli agrumi in produzione, è il più dolce per l’elevata presenza di zucchero.
Perché ha una storia antica? Oltre ad avere numerose proprietà benefiche (che vedremo in seguito), il mandarino dispone di alcune caratteristiche simboliche che sono riconducibili addirittura all’antica Cina, quando i letterati e poeti, vestiti di un abito arancione dorato, dotati di immensa cultura, furono designati ad interpretare i voleri del cielo per comunicarli all’imperatore. Secondo alcuni studiosi, però, a coniare il nome mandarim, traducendolo dal termine sanscrito mantrim, furono i portoghesi che, nel XVII secolo, facevano riferimento ai funzionari cinesi. Tuttavia, il termine cinese originale pare che sia Guan, utilizzato, secondo la tradizione locale, ad indicare l’addetto alla riscossione dei mandarini offerti come tributo all’imperatore. Inoltre, il termine “mandarino”, successivamente, fu usato come riferimento per indicare la lingua del mandarino, utilizzata tra i funzionari durante l’egemonia delle dinastie dei Ming e dei Qing. Nella storia un pò più recente e con precisione nella prima metà dell’800, il frutto arancione, per la sua dolce fragranza quasi afrodisiaca, trova la sua collocazione anche in Europa, inizialmente introdotta come pianta ornamentale. Successivamente, il clima favorevole siciliano, ne decretò la sua coltura e la sua conseguente produzione.
Esiste qualche modo specifico per produrlo? La pianta del mandarino si adatta facilmente a diversi tipi di terreno, purchè il clima sia particolarmente mite con temperature comprese tra i 7 ed i 38 gradi, soglie oltre i quali, non possono crescere. Non ha bisogno di particolari cure se non di alcune accortezze, quali quello di trapiantarlo a metà primavera, all’incirca dopo la seconda settimana di aprile per evitare che le giovani piante soffrano dei ritorni del gelo. Per una buona crescita, infatti, deve essere posta a riparo del vento con l’uso di specifiche reti. Inoltre, in base al tipo di suolo (è escluso quello argilloso), è opportuno svolgere delle specifiche concimazioni (per questo occorre rivolgersi a degli esperti del settore) supportata da delle leggeri potature che permettono di far respirare la pianta, eliminando i rami malati o danneggiati. Per la fioritura, l’agrume ha bisogno di 4 anni di coltura. E’ puro ma dal suo innesto, è possibile ottenere:
- Clementine, ibrido ottenuto dall’innesto del mandarino e del mandarancio;
- Mandarancio, ottenuto dall’unione tra mandarino e arancia;
- Mapo, ottenuto dal pompelmo e dal mandarino.
Di questo dolce agrume, esistono diverse specie e quelle più diffuse sono:
- Mandarino cinese che è una varietà asiatica dalla buccia sottile e commestibile;
- La specie King, di origine cinese;
- Cleopatra, di origine indiana ricco di semi usato sia a scopo alimentare che ornamentale;
- Tangerino, di origine marocchina che ha la forma simile a quella dell’arancia;
- Tardivo di Ciaculli detto marzuddu perché fiorisce a marzo ed è originario della zona Ciaculli di Palermo.
Quali sono le sue proprietà benefiche? E’ ricco di acqua, sali minerali, zuccheri, magnesio, potassio, calcio, ferro, bromo e vitamine, tra cui la C (per la prevenzione del raffreddore), Vitamina A, retinolo e vitamina P. Ha un elevato apporto energetico, tanto da essere usato nella dieta degli sportivi, ed essendo molto dolce, pieno di fruttosio, si consiglia di consumarne in una quantità limitata, soprattutto nei casi in cui il consumatore soffra di diabete o sia in sovrappeso. Inoltre, contiene la fibra alimentare, utile nella prevenzione della stipsi. Queste proprietà vengono assimiliate dall’organismo nel momento in cui si mangiano gli spicchi ma occorre sapere che anche la buccia, una volta assimilata ( ne sono un esempio le scorzette candite) è in grado di produrre degli effetti benevoli. Dalla scorza, infatti, viene estratto dell’olio che, a sua volta volta, viene utilizzato per la produzione di prodotti anticellulite oltre ad essere usato nell’aromaterapia con lo scopo di ottenere un effetto rilassante. Infine, come è stato sopra citato, non bisogna dimenticare che il mandarino è stato inizialmente introdotto in occidente come pianta ornamentale. In alcuni ambienti, infatti, la buccia, una volta essiccata, viene usata per realizzare candele profumate o i poutpourri che consiste nel realizzare una composizione ornamentale creata con l’uso di altre bucce, fiori secchi e spezie.
Mandarino: L’agrume puro, dolce e profumato da innumerevoli proprietà benefiche, destinato ad abbellire rendere profumato il proprio ambiente.
L’immagine di copertina è stata realizzata dal fotografo Corrado Occhipinti.
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