Fotografo 2021: Dopo 2 anni la 7° edizione è arrivata!

Fotografo 2021: Dopo 2 anni la 7° edizione è arrivata! Dopo l’edizione realizzata nel comune di Palma Di Montechiaro, quest’anno il progetto, ritorna nella propria città natale: il comune di Canicattì. Lo staff della Cinewroldcorporation, guidato dal presidente Livio Facciponte, trasformerà ancora una volta la città in un set fotografico, dando sfogo all’arte e alla creatività dei nuovi aspiranti fotografi in cerca di emozioni. I neofiti che hanno accettato la sfida della CwC, percorreranno tutte le tappe necessarie, spaziando dalla teoria alla pratica, con delle prove simulate all’interno di veri set fotografici, al fine di accedere al mondo della comunicazione digitale. Con il materiale fotografico che si andrà a costruire, i corsisti realizzeranno una nuova rivista fotografica, che verrà distribuita in provincia, contenente tutti i lavori eseguiti durante il percorso didattico. 

Fotografo 2021: Dopo 2 anni la 7° edizione è arrivata!

Come è articolato “Fotografo 2021”? “Fotografo 2021” è un master di livello intermedio e il suo programma prevede: la conoscenza e l’uso della fotocamera con la realizzazione di workshop sia in studio che all’aperto. Le prove pratiche  consistono nella realizzazione di ben 5 workshop con degli specifici temi. La prima tappa prevede la realizzazione dello “Still Life”, ovvero la fotografia di prodotto, evidenziandone i dettagli attraverso i giochi di luce ed ombra. Il 2° set fotografico sarà il paesaggio, con lo scopo di apprendere le nozioni inerenti alla fotografia paesaggistica. Il 3° workshop prevede “il Ritratto” in studio. il 4° prevede la fotografia per intero o piano americano con degli specifici abiti ambientali. Il 5° ed ultimo workshop prevede la fotografia ad ambientazione scenografica. Successivamente, le fotografie realizzate saranno editate in aula, tramite lo studio di Photoshop, al fine di raggiungere la conoscenza delle tecniche di stampa e di impaginazione. Tutto questo percorso verrà messo in atto tramite la costruzione della 4° della rivista fotografica distribuita dalla Cineworld. Durante l’ultima serata, sarà indetta una conferenza stampa durante la quale interverrà un personale qualificato, che recensirà la magazine fotografica e le relative immagini dei neofiti. Alla conclusione della manifestazione, verranno consegnati gli attestati di partecipazione ai corsisti.

Fotografo 2021: Dopo 2 anni la 7° edizione è arrivata!
Da sinistra Livio Facciponte, Carmelo Mulone, Salvatore Caico e Francesco Signorino.

Quale sarà il tema che tratterà “Fotografo 2021”? L’evoluzione tecnologica è in continua espansione, infatti, nel tempo l’uomo ha creato degli esseri autonomi sempre più simili a loro dotati di un’intelligenza artificiale: i robot. Esseri sempre più autonomi ma privi di un’anima, che sempre più, sono presenti nella quotidianità del singolo individuo. Quale sarà il rapporto tra uomo e androide? Come interagiranno tra di loro? Il compito dei futuri fotografi sarà quello di usare la loro fantasia e di raccontare attraverso la realizzazione dei loro scatti, la convivenza tra uomo e macchina. Questo sarà un prossimo punto di discussione perchè bisognerà capire se tale unione potrà portare benefici o no.  

Fotografo 2021: Dopo 2 anni la 7° edizione è arrivata!
Francesco Signorino.

Chi sarà il docente del master “Fotografo 2021”? Come per le precedenti edizioni, il docente sarà Francesco Signorino. Egli è un fotografo esperto che vanta un’esperienza pluriennale nella fotografia glamour, da noi soprannominato il “Re del bianco e del nero”, essendo specializzato nella tecniche della ritrattistica che hanno come base lo stile nostalgico del bianco e del nero. Il suo compito sarà quello di insegnare agli aspiranti fotografi le nozioni e le relative tecniche di scatto, accompagnandoli da buon Cicerone lungo questo insidioso ed innovativo percorso.

Chi sarà la modella di “Fotografo 2021”? Dopo un’attenta selezione, è stata scelta la modella professionista Rachele Santoro di Palermo. La Santoro, durante un Nikon day a Palermo, è entrata a contatto con i fotografi Livio Facciponte e Carmelo Mulone, ragion per cui non ha avuto nessun dubbio ad accettare di partecipare a questa nuova esperienza fotografica, considerando l’importanza socio-culturale che “Fotografo 2021” ricopre. 

Fotografo 2021: Dopo 2 anni la 7° edizione è arrivata!
Rachele Santoro.

Da chi sarà composto lo staff tecnico? Il direttore amministrativo, nonchè ideatore del master fotografico, sarà il presidente Livio Facciponte, specializzato sullo Street-photography. Il ruolo di direttore tecnico sarà coperto dalla figura del fotografo Carmelo Mulone che per tutto il percorso didattico sarà il tutor del docente Signorino, affiancato dall’assistente Emilia Lupo. Tutto ciò che verrà fotografato, sarà realizzato dal maestro Lillo Locastello, scenografo di Canicattì che vanta un’esperienza trentennale nella realizzazione di allestimenti scenici. La capacità del noto artista, risiede nel fatto di costruire con dei materiali di semplice reperibilità, scenografie di alto livello, trasformando qualsiasi sogno in una realtà da toccare con mano. Un’altra figura importante sarà quella dello “Stylist” Alfio Abbodino, che da anni lavora nel mondo della moda, facendo della tendenza un proprio stile di vita. Abbodino realizzerà uno shooting a tema grazie all’uso della sua professionalità nel settore della moda, che vedrà la modella cimentata in una nuova esperienza di tendenza A completare il quadro dello staff, sarà la Make Up Artist Gaia Lo Celso, che con le sue capacità di “dipingere la pelle”, contribuirà a dar luce alle opere fotografiche che verranno realizzate. Infine, la realizzazione del backstage fotografico è affidata al fotografo Giuseppe Lo Brutto che sfoggia una brillante ed innovativa tecnica sperimentale fotografica. La coordinatrice progettuale sarà Concetta Monteleone e il segretario Salvatore Caico.

Fotografo 2021: Dopo 2 anni la 7° edizione è arrivata!
Lillo Locastello.

Chi saranno gli aspiranti fotografi del master “Fotografo 2021”? I corsisti, provenienti dal comune di Canicattì e dai comuni limitrofi, saranno: Gioachino Avanzato, Nayla Termini, Samira El Mahfoudi, Mara Corbo, Carmelo Cuschera, Antonino Cuschera, Grazia Di Naro, Elvira Katia Bordino, Veronica Di Pasquali, Giusy Taibi, Stellario Giancarlo e Valeria D’Auria

Mancano poche ore ed è tutto pronto all’inizio di questa nuova esperienza fotografica dello staff della Cineworld. I corsisti che hanno deciso di affrontare questa nuova sfida, consente loro di mettersi in gioco, lavorando sul proprio estro e sulla capacità di potersi esprimere attraverso la comunicazione delle immagini fotografiche. Fotografia significa dipingere con la luce e con la luce stessa, i corsisti hanno il compito di far splendere durante il percorso didattico la luminosità che splende in loro. Non resta che augurare a tutti buon lavoro. Vi aggiorneremo presto con le news del master “Fotografo 2021”. 

Fotografo 2021: Dopo 2 anni la 7° edizione è arrivata!
In primo piano Alfio Abbodino.

Parlare in pubblico 2021: SOLDOUT DA RECORD!

Parte ufficialmente il nuovo progetto dell’Associazione Cineworldcorporation di Canicattì, con tutti i posti esauriti. Questa è la settima edizione di un percorso formativo inerente alla comunicazione iniziato nel 2014, sotto la direzione di Livio Facciponte e con la firma del maestro Lino Moretti di Roma. Questa volta, a differenza delle altre, i corsisti vivranno un’esperienza molto realistica perchè verranno effettuate delle simulazioni con l’assistenza tecnica di una giuria straordinaria. La scenografia teatrale metterà a dura prova i corsisti, sottoponendoli all’emozione delle luci della ribalta, non a caso lo scopo del master è quello di portare ogni corsista a parlare di fronte ad una platea, riuscendo a superare le proprie difficoltà oratorie e ad avere il controllo delle proprie emozioni. NB: durante lo svolgimento del master avrà massima priorità il rispetto delle norme di prevenzione per il COVID 19.

Parlare in pubblico 2021: SOLDOUT DA RECORD!

Come sarà strutturato il master? Gli argomenti del programma consistono in: gestione della platea, gestione delle proprie emozioni, gestione della propria autostima, interpretazione di un discorso incisivo, gestione della comunicazione para verbale, uso del microfono. Alla teoria seguirà la pratica, con la simulazione di un discorso svolto davanti a un pubblico reale. Durante le lezioni, verranno realizzate delle riprese che documenteranno l’evoluzione professionale dei corsisti lungo l’intero percorso. Ci teniamo a precisare che, per partecipare ad una simile iniziativa, bisogna sapersi mettere in gioco e bisogna saper affrontare le critiche di una platea giudicante.

Parlare in pubblico 2021: SOLDOUT DA RECORD!

Da chi sarà composto lo staff tecnico? Il direttore del master, sarà il presidente della Livio Facciponte. Il docente sarà il maestro Lino Moretti di Roma, che insegnerà ai corsisti le nozioni principali di come gestire le proprie emozioni e la propria autostima, davanti ad una platea, “catturando” l’attenzione del pubblico. Per tutto il periodo delle lezioni, il docente sarà coadiuvato dalla presenza del direttore artistico Gaetano Ricotta. Il backstage fotografico sarà curato dal fotografo Carmelo Mulone che è anche il direttore esecutivo del master. Importante sarà la collaborazione del fotografo Giuseppe Lo Brutto che donerà a questa nuova esperienza culturale il proprio tocco artistico. La relatrice dell’evento sarà Concetta Monteleone e il segretario Salvatore Caico. Lillo Locastello, gestirà la regia audio che garantirà il perfetto svolgimento delle lezioni.

Parlare in pubblico 2021: SOLDOUT DA RECORD!

Da chi sarà composta la giuria tecnica? I giurati che aiuteranno il maestro Moretti nell’ardua impresa di valutazione saranno: Alfio Abbodino (Stylist), Rosanna Cappadona (Opinionista), Maria Concetta Arnone (Studente), Vincenzo Asaro (Artigiano), Noemi Cummo (studente), Claudio Piraneo (Fotografo) e Gioachino Capizzi (professore).

Chi saranno i corsisti di Parlare in pubblico 2021? Bancheri Rino, Nicosia Dina, Avanzato Gioachino, Vinci Salvo, Augello Giuseppe, Macaluso Elena, Lo Celso Gaia, Diana Maria, Rinallo Rosa Maria, Davide Di Fazio El Mahfoudi Samira di Canicattì; Bernasconi Aida, Taibi Giusy Bordino Elvira katia, Lombardo Maria, Lupo Emilia di Palma di Montechiaro; Cuschera Antonino e Cuschera Carmelo di Favara; Augello Noemi di Castrofilippo.

LE NOSTRE ULTIME NOTE: Il conto alla rovescia è iniziato. La scenografia è pronta. La regia è pronta. Lo staff è pronto. I corsisti sono pronti per mettersi in gioco in questa nuova avventura marchiata Cineworld. Non resta che augurare a tutti un in bocca al lupo ed imparare ad essere registi di se stessi. Che si apra il sipario! Prossimamente vi aggiorneremo con le news di “Parlare in pubblico 2021”. 

Camion mozzato sotto il ponte di Via Cirillo a Canicattì

Camion mozzato sotto il ponte di Via Cirillo a Canicattì. Alle ore 19:00 del giorno odierno, nell’arteria parallela all’istituto scolastico comprensivo “Giovanni Verga”, un camion Scania adibito al trasporto merci, ha distrutto il proprio cassone nell’urto con lo storico cavalcavia di Via Cirillo. Fortunatamente,  l’incidente, non ha causato feriti ne ha coinvolto altri passanti. Il camion ha subito dei danni strutturali gravi mentre il ponte deve essere ancora periziato per poter stabilire la presenza di danni.

Quali potrebbero essere state le cause?

  1. La prima cosa che ci viene da pensare è che l’autista non abbia calcolato l’altezza del sottopassaggio, oppure non ha notato i segnali di avvertenza in merito alle misure di altezza della struttura. 
  2. La seconda ipotesi potrebbe consistere in una irregolarità della collocazione dei segnali di avvertimento in merito ai canoni massimi di altezza che dovrebbe avere un veicolo per poter passarci sotto. 
Camion mozzato sotto il ponte di Via Cirillo a Canicattì

Tempestivamente sul luogo dell’incidente, sono intervenute le forze dell’ordine che hanno fatto i dovuti rilevamenti per l’approvvigionamento delle colpe. Le dinamiche reali dei fatti devono ancora essere comunicate. Abbiamo raccontato un fatto di cui a breve comunicheremo gli approfondimenti ufficiali.

Camion mozzato sotto il ponte di Via Cirillo a Canicattì
Camion mozzato sotto il ponte di Via Cirillo a Canicattì

Fotografia: i giochi di luce del Low Key

Fotografia: i giochi di luce del Low Key sono degli effetti applicati alle immagini, dove le fotografie sembrano sottoesposte. Presentano una certa predominanza di toni scuri. Sono l’esatto contrario delle foto caratterizzate dall’effetto High Key, che invece rendono la fotografia più luminosa. Con il gioco di luce del Low Key si tende ad evidenziare le forme e i particolari del soggetto fotografato. Generalmente, sono effetti applicati nel ritratto e nelle foto che ritraggono i dettagli dei muscoli del corpo ma vengono adottati anche nella fotografia Still Life. Per realizzare questo tipo di effetto, è fondamentale che la luce non sia troppo morbida, in quanto il Low Key è caratterizzato da una presenza marcata delle ombre e dei contrasti. Affinchè questi giochi di luce prendano l’effetto desiderato, necessita l’utilizzo di poche fonti di luce e la presenza di uno sfondo scuro o nero.

Fotografia: i giochi di luce del Low Key
Fotografia di Savarjeet Mukherjee.

L’effetto Low Key è una tecnica basata su dei principi fondamentali molto semplici poichè consente di illuminare in modo chiaro alcuni punti del soggetto o della scenografia. Per realizzare questo gioco di luce, l’attrezzatura idonea è caratterizzata da un equipaggiamento che è costituito da i seguenti attrezzi:

  • Treppiede:
  • SoftBox;
  • Flash;
  • Snoot;
  • Esposimetro;
  • Pannelli riflettenti;

Le luci devono essere 2, una diretta, posta vicino al soggetto per creare dei contrasti molto forti e delle ombre definite del soggetto stesso. L’altra, serve a separarla dallo sfondo, mantenendo il soggetto un pò distante dal fondale, per evitare un’eccessivo “schiarimento” del soggetto. Come tempo di scatto, con i valori dell’ ISO pari a 100, vanno bene dei tempi relativamente brevi come 1/200 per evitare di aumentare la presenza di luce sul soggetto. Dovendo mettere in risalto alcuni dettagli, infine, occorre impostare un diaframma con valori maggiori o uguali a f/11. Infine, il valido aiuto di Photoshop, permette di realizzare e perfezionare i dettagli che si vogliono fotografare.

Fotografia: i giochi di luce del Low Key
Fotografia di Franco Sciacchitano.

Fotografia: i giochi di luce del Low Key che necessitano di sperimentazione e di creatività, in grado di suscitare un forte impatto emotivo, interagendo sull’effetto drammatico e curioso per mettere in risalto i dettagli evidenziati dal tono chiaro e scuro.

Fotografia: i giochi di luce del Low Key
Fotografia di Partha Bhattachary.

Emoji e Emoticon: il nuovo linguaggio della comunicazione

Le Emoji e le Emoticon sono le nuove espressioni del linguaggio che sono sempre più diffuse nella comunicazione odierna. Sono delle faccine che consentono di esprimere tutte le emozioni che una persona possa provare. Tra Emoji ed Emoticon, tuttavia, esiste una certa differenza. Le Emoticon sono quelle che sono state create per prima nel 1982, per via del del genio informatico di Scott Fahlaman e sono quelle disegnate con la punteggiatura. Sono dei caratteri che possono essere realizzati con qualsiasi forma di video scrittura. Le faccine delle Emoji, invece sono più recenti e la loro presentazione nel mondo della comunicazione, risale alla fine degli anni 90, create da una società di comunicazione Giapponese. L’etimologia di questa parola deriva dall’unione della e (immagine) con mo (scrittura) e ji (carattere) e significa pittogramma. Per essere lette, gli smile hanno bisogno di un software per essere visualizzate. 

Gli smile hanno qualche specifica funzione? Dato che la comunicazione avviene per lo più attraverso la scrittura, l’uso delle di queste faccine consente di semplificare il linguaggio della conversazione, esprimendo le proprie emozioni e non solo. Per questo motivo, le Emoji e le Emoticon, sono considerate come il linguaggio universale della comunicazione moderna. Tuttavia, per via della loro diffusione, queste faccine si trovano al centro di un dibattito sul quale esistono due linee di pensiero: 

  1. Il significato di queste espressioni virtuali è così vario che si pensa che possa arricchire le proprietà di linguaggio;
  2. L’altra linea di pensiero, a causa della semplicità di questa forma di linguaggio, è contraria perchè può impoverire il linguaggio stesso perchè appunto è tutto semplificato con un simbolo.  

Le Emoticon, sono una serie di simboli che per il loro utilizzo, sono semplici ed efficaci ma contestualmente sono una forma di comunicazione accettata solo ed esclusivamente nelle chat. Esistono circa 1600 forme di Emoji ed ogni giorno, si attesta che ne vengono mandate circa 5 Miliardi solo su Messenger.

Nella comunicazione giornaliera, la maggior parte delle Emoji e delle Emoticon più usate, sono gli smile sorridenti, a cui seguono le facce con i baci, i gesti e poi quelle tristi. Queste facce, come nel linguaggio verbale, intensificano il messaggio che si vuole esprimere e con esse, l’espressione scritta, tende ad essere simile a quello parlato. Però facendo un uso eccessivo di questa forma di linguaggio, si tende a perdere la bellezza delle espressioni che la vis mimica facciale è in grado di trasmettere. A ciò, segue una domanda: che rapporto c’è con l’uso di questi simboli? E che effetti producono sui propri interlocutori? Le faccine virtuali variano da soggetto a soggetto e il loro uso, a volte frenetico, tende ad esprimere l’emotività di una persona. Inoltre, permette di evitare fraintendimenti e rimarcare il proprio pensiero perchè rende la conversazione più confidenziale. Ma ci sono casi come la chat lavorativa in cui, l’eccessivo uso delle Emoticon,  è considerato poco professionale, soprattutto considerando che gli interlocutori che interagiscono tra di loro, si conoscano poco. 

Da un’analisi, si evince che il nuovo linguaggio della comunicazione creato dalla presenza delle Emoji e delle Emoticon, ha contestualmente cambiato il modo di interazione tra due o più persone. Sicuramente, questa nuova proprietà di linguaggio, consente di valutare il modo in cui si ci rapporta con gli altri. Ma non succede solo questo. Per di più, il non usare le faccine, può alterare il messaggio stesso che si vuole comunicare. Ed è proprio questo uno dei motivi principali che spinge sempre più la costante presenza degli smile. 

Emoji e Emoticon: il nuovo linguaggio della comunicazione. Trattandosi di espressioni di emozioni, il cervello ha creato una correlazione tra le Emoticon e le emotività che esse rappresentano. Come già detto, rafforzano il messaggio che si vuole esprimere e nell’era del digitale, ha notevolmente accorciato le distanze, gli uni dagli altri, migliorando la stessa forma di comunicazione scritta. Ma eccedere con questa forma di linguaggio virtuale, non alimenta il rischio di perdere la bellezza del parlare a tu per tu? A voi la scelta. 

Fotografia: l’effetto High Key

Fotografia: l’effetto High Key è l’effetto che rende più luminosa una fotografia. Si ottiene nel caso in cui si parla di sovraesposizione dell’immagine ed è l’esatto contrario del Low Key, in caso di sottoesposizione. Tecnicamente si parla di errori ma questi due effetti consentono di “giocare” con la luce per ottenere degli effetti particolari. Questa tecnica viene usata per fotografare le modelle, i fiori ed il genere macro. E’ usata anche nella fotografia commerciale, per mettere in risalto il prodotto da vendere, aumentandone la brillantezza. Infatti, l’High Key, è un gioco di luce che si effettua interagendo sia sul contrasto (tendente a zero) che sull’esposizione. E’ possibile realizzarla sia all’aperto, con la luce naturale, aumentandone i tempi di posa e su un fondo chiaro come la neve, che in studio, con la luce artificiale, con l’uso di attrezzature specifiche. Di seguito vediamo nel dettaglio come si realizza il l’High Key.

Fotografia: l'effetto High Key
Fotografia di Andrey Gelman

I giochi di luce dell’High Key sono caratterizzati da immagini chiare, dove il colore bianco, e comunque i colori tenui e chiari, sono quelli che dominano l’intera fotografia. In questo tipo di effetto, la luce è morbida e la luminosità e la brillantezza, donano all’insieme della fotografia, un senso di armonia e tranquillità, sostituendo le ombre. In queste fotografie, il contrasto è quasi assente e le luci non devono essere puntate direttamente sul soggetto. La luce è tutto per realizzare questo effetto. In studio è un pò più complesso realizzarlo ma con una buona attrezzatura, è possibile realizzare l’effetto desiderato. Le luci possono essere ad illuminazione continua, fredde e calde. In alternativa, è possibile usare il flash. Tuttavia, entrambi i tipi di luci, hanno una potenza bassa, quindi per lo scatto in studio, è consigliato scattare almeno con tre/quattro fari. 

Fotografia: l'effetto High Key
Fotografia di Andrea Fontana, in arte Threeelements.

Si consiglia di fotografare oggetti chiari, come persone bionde e dalla pelle chiara, in quanto riflettono una quantità di luce superiore al 18% circa che l’esposimetro è in grado di cogliere. Pertanto, sarà utile utilizzare un esposimetro a luce incidente. L’effetto dell’High Key, si realizza con uno sfondo completamente bianco. Al centro di esso va posizionato il soggetto, con un’inquadratura precisa su quest’ultimo. Su questo tipo di scatto è da lavorare sulla luminosità e non sul contrasto. Le luci, devono essere poste in questa maniera: una, denominata “chiave” che è la fonte principale di luce, posta su un lato del soggetto e deve essere piatta. L’altra luce, posizionata opposta alla prima, chiamata di “riempimento” perchè meno luminosa, serve a levigare le ombre che la luce “chiave” può produrre. Ovviamente, per realizzare l’effetto voluto, occorre effettuare diverse prove. Inoltre bisogna evitare che la luce si propaghi sullo sfondo, onde evitare di creare degli aloni sul soggetto. Per far ciò, occorre illuminare lo sfondo per avere una buona risoluzione del bianco, ponendo la luce al di sopra di quelle che illuminano il soggetto. 

Fotografia: l'effetto High Key
Fotografia di Jean Marc Deltombe.

Con il gioco di luce dell’High Key, si deve sovraesporre. Può essere effettuato anche all’aperto, con la luce naturale, in una giornata nuvolosa ma luminosa allo stesso tempo, dove le nuvole facciano da diffusore. Non bisogna dimenticare che la luce deve essere morbida e uniforme e il soggetto, deve essere sempre posto dinanzi alla radiazione luminosa. Come modalità di scatto, l’effetto High Key, deve essere realizzato usando il treppiede per evitare il micromosso, poichè i tempi di scatto devono essere lunghi, da 1/60 in su. Il diaframma f, affinchè la fotografia risulti luminosa, deve essere impostato come minimo tra f/3.5 ed f/5.6. L’ISO, considerando che l’ambiente sia luminoso, è opportuno impostarlo con valori compresi tra 100 e 200. Una volta ottenuto il ricercato scatto, per trovare le modifiche più adatte da applicare all’immagine, occorre lavorare a Photoshop. Inoltre, è possibile giocare con la luce, sia con un’immagine a colori che con una in bianco e nero.

Fotografia: l’effetto High Key è un gioco di luce che richiede diverse prove, in cui occorre trovare il giusto tono e la giusta intensità della luminosità, con un affinamento della propria tecnica di non poco conto. Fotografare significa scrivere con la luce e il l’High Key è uno degli effetti in cui si coglie in pieno il senso della fotografia. 

L’immagine di copertina è stata scattata dal fotografo Andrey Gelman

Perchè toccarsi le parti intime?

Perchè toccarsi le parti intime? Durante una conversazione tra due persone, può accadere che uno degli interlocutori possa effettuare un gesto, a dir poco imbarazzante. Ebbene, si parla del gesto di toccarsi le parti intime. Non si tratta solo di creare imbarazzo negli occhi di se ne accorge (anche del “mal capitato” gesticolante) ma può essere scambiato anche come esempio di maleducazione, oltre che volgare. E nel caso in cui l’altro soggetto, sia una donna, può essere anche frainteso. Pertanto, viene da chiedersi: perchè viene da toccarsi le parti intime? Dietro questo gesto naturale per l’uomo ma allo stesso tempo fastidioso, esistono una serie di studi scientifici che possono dare delle risposte convincenti. Vediamo quali:

Toccarsi le parti intime, indica per l’uomo, un senso di protezione verso una parte molto importante del proprio corpo. E’ risaputo che ricevere un colpo forte nei genitali, oltre a causare molto dolore, può provocare problemi di fertilità. Toccarsi, è un atto inconscio ed automatico, che vuole esprimere anche la figura di uomo dal carattere dominante, volendo mettere in risalto la propria autorità e superiorità. Inoltre, i genitali, sono una parte del corpo molto calda, dalla temperatura che si attesta intorno ai 37 gradi che, in caso di freddo, il maschio tocca per ripristinare la giusta temperatura nel corpo. E nel caso dell’atto intimo e sessuale, il toccarsi, produce l’ossitocina che è l’ormone che stimola il rapporto con il partner. Sfregare i propri genitali, a qualsiasi età, è una cattiva abitudine dettata anche da ragioni fisiologiche che si evincono anche nell’approccio sessuale tra uomo e donna. In questo caso, il maschio è già pronto, verso l’atto sessuale. La donna, invece, ha bisogno di un tempo più graduale nella fase di avvicinamento. 

Perchè toccarsi le parti intime? E’ un gesto che si annovera nel linguaggio non verbale che indica anche un gesto scaramantico, dovuto alle credenze popolari delle superstizioni che ancora oggi sono molto diffuse. Di questo argomento, denominata come scienza dell’impossibile, oggi è interpretata come un “modus operandi giornaliero”, definito come auto-rinforzante per combattere le incertezze che spesso si collegano a fatti pieni di  una logica difficile individuare come il caso. Un gesto che serve a dare maggiore sicurezza a chi lo compie, qualsiasi sia la circostanza. Ma al di là di questo, per quanto possa essere fisiologico, avere un contatto così morboso con i propri genitali, è un problema che va evidenziato e controllato, al fine di evitare spiacevoli situazioni, sia per se stessi che per gli altri quando si ci trova in pubblico

Gaetano Ricotta sulle tentazioni di una monaca

Gaetano Ricotta sulle tentazioni di una monaca. E’ da quasi tre anni che scrivo su questo blog, ho affrontato tantissimi argomenti che mi hanno fatto esplorare tanti mondi di cui non ero a conoscenza: i vasti mondi della mente! Non so perchè l’abbia fatto, volete sapere la verità? Non la so. E continuo a non capire perchè sto bene nel farlo. Si può chiamare vocazione anche questa? Aiutare le persone a capire cosa stanno vivendo, può essere una vocazione? Ebbene si. A mia maniera cerco di fare qualcosa di bello per gli altri e vi prometto che fino a quando ne avrò forza, non vi abbandonerò mai. Io sono Gaetano Ricotta ed oggi mi ritrovo in un nuovo mondo, un mondo pieno di misteri, tra cui il più grande: la fede! Si parla sempre dei preti alle prese con la tanto acclamata castità. Ultimamente ne sentiamo parlare tanto grazie alla presenza dei social, efficaci strumenti che ci avvicinano ai fatti della gente. Non pensate che nel passato non succedeva nulla perchè sbagliate, la differenza sostanziale stava nel fatto che la gente non aveva alcun mezzo informativo. Ho deciso di porre la mia attenzione sulle silenziose, caste, nascoste dal velo della dolcezza, monache. 

In passato sono stato consigliere di alcune monache che, grazie alla mia fama nazionale, hanno posto fede sulla mia conoscenza, raccontandomi della loro lotta interiore sul contenimento delle loro pulsioni sessuali. Figliole, non so chi mi ha mandato: Eccomi! Nel nome della giustizia e della verità, adesso in verità vi dico che voi, monache, siete fatte della mia stessa materia.  

Le monache, come tutte le donne, hanno dei bisogni fisici, hanno un ciclo, hanno degli ormoni e sono dipendenti della loro carne. “Sorelle sentite quanto ho da dirvi. Per impedirci di fare del male a noi stessi, i desideri e le attività sessuali devono essere sottoposte a controllo del Cristo. Perchè questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione, che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in santità ed onore, senza avere vergogna di abbandonarsi alle passioni non disordinate, come fanno gli stranieri che non conoscono Dio”. Non lo dico io ma è scritto nella Bibbia, al n.1 dei Tessalocinesi 4:3-5.

Poniamoci delle domande insieme, facciamo un ragionamento che ci porti a non essere giudici di nulla, ma esploratori di soluzioni tangibili. Può una monaca avere delle tentazioni? Perchè chiamarle tentazioni e non bisogni? La mia ricerca è laica poichè la mia unica fede è la ragione. Il senso di castità è una condizione che la mente di un clericale impone sul corretto svolgimento delle attività corporee. Possiamo definirla una forzatura della natura umana. Per la fede sono state affrontate delle guerre che hanno fatto migliaia di morti, per la fede sono state mutate delle condizioni sociali di intere popolazioni, in nome della fede sono state fatte opere mastodontiche. La fede ha il potere di smuovere tutto, figuratevi se non può domare un semplice istinto sessuale. 

Gaetano Ricotta sulle tentazioni di una monaca. Io non scrivo per deliberare ciò che è giusto o ciò che è sbagliato, altrimenti potrei iniziare a pensare di essere un prete mancato. Mi chiedo se è giusta quest’antitesi di emozioni, mi chiedo se fa bene o fa male alla vita di chi la porta sulle spalle. Di certo questo problema esiste, e se Dio non avesse voluto, non saremmo stati qui a a parlarne. Sorelle a voi la scelta. 

Il melograno, il frutto dai semi a forma di gemme

Il melograno, il frutto dai semi a forma di gemme, è una pianta molto diffusa nel Mediterraneo.

Vediamo come è fatto. Si pensa che la sua prima coltura, sia avvenuta in Persia ben 5000 anni fa. Il suo nome originario è “Punica granatum“. E’ una pianta arborea, appartenente alla famiglia Punicacee, con precisione, fa parte della specie “granatum”, per il quale viene chiamato anche con l’appellativo di Granata. Sull’etimologia del suo nome, si sa che deriva dal nome latino antico e dall’unione dei termini malum e granatum, che tradotto, significa mela con i semi. Comunemente il frutto viene chiamato melograno. Tuttavia, questo sarebbe il sostantivo dell’albero, mentre la dicitura corretta del frutto dovrebbe essere melagrana. Sul melograno, per via dei suoi frutti a forma di “gemme polpose”, esistono diverse leggende secondo le quali, rappresenti l’abbondanza. Ma le leggende non tramandano solo questo. Secondo il popolo degli Egizi, il melograno era usato come medicinale, essendo adatto a migliorarne la fertilità di chi lo mangiava. Anche per il popolo Greco, i chicchi polposi del melograno rappresentavano la fertilità. Per loro, l’albero del melograno, nasceva dal sangue del dio Bacco e per la passione che nutriva per  Venere. 

Melograno: il frutto dai semi a forma di gemme

Come è fatto il frutto dalle gemme polpose? Esistono diverse tipologie di piante di melograno, molto diverse tra di loro per il gusto, il colore ed il profumo. Tra queste tipologie è doveroso ricordare la specie del melograno nano, dalle dimensioni più piccole rispetto a quello tradizionale. Questi alberi, originari dell’Iran, del Nord Africa e dell’Asia Occidentale, successivamente si sono diffusi anche nel Caucaso, in Europa, in America e in Australia. Sono usate sia come piante da frutto che come piante decorative. I fiori, dal diametro di circa tre centimetri, sono di colore rosso vermiglio e sono caratterizzati dalla presenza di quattro petali. Le foglie, lunghe tra i due e i sette centimetri, sono strette e presentano una forma ovale, caratterizzate dal colore verde brillante. Il loro arbusto contiene dei principi attivi tossici per la salute dell’organismo umano. Nondimeno, in base ad altri studi e ricerche, Il frutto dai chicchi polposi, è un alimento molto importante per il nutrimento dell’organismo. Infatti il consumo di questo frutto ha delle qualità terapeutiche, in quanto è ricco di molte vitamine, proprietà antiossidanti, oltre ad essere “carico” di acqua, fruttosio e sali minerali.

Il melograno e le sue caratteristiche terapeutiche? Sono diverse le sue proprietà caratteristiche. Di seguito vediamo quali:

  1. Il frutto dai chicchi polposi è astringente in quanto la corteccia,  i fiori e l’esocarpo contengono i tannini che servono preservare da eventuali emorragie intestinali e vaginali.
  2. E’ antidiarroico per via della polvere, ricca di tannini, della buccia essiccata. La stessa buccia, viene anche usata come aroma, principalmente nei liquori.
  3. Contiene proprietà vermifughe e antielmintiche.
  4. E’ antiossidante per la presenza della Vitamina C e per la presenza dei polifenoli.
  5. Inoltre ha delle proprietà gastro protettive.
  6. I petali del suo fiore hanno un effetto rinfrescante per la bocca.
  7. E’ diuretico.
  8. Ancora, contiene le caratteristiche anti-trombiche e a antiallergiche, grazie alla presenza dei flavonoidi
  9. Infine, il melograno, è ricco anche di potassio, fosforo, sodio, magnesio e ferro

Tuttavia, oltre alle caratteristiche terapeutiche, è bene precisare che possono esserci delle controindicazioni in un consumo eccessivo di questo particolare frutto, soprattutto in caso di consumo degli estratti della sua corteccia, come la sonnolenza, la cefalea, le vertigini e difficoltà respiratorie

In ultima analisi, il frutto dai semi a forma di gemme, è un frutto consigliato da consumare in una dieta. Perchè? La presenza di fibre contribuisce a prevenire e curare la stitichezza, riduce l’assorbimento dei grassi, rallenta la captazione degli zuccheri. Inoltre, non ha delle controindicazioni per chi è celiaco e per chi è intollerante al lattosio. Addirittura, per gli atleti, proprio perchè il melograno è in grado di regolare la pressione sanguigna grazie alla presenza di acqua e potassio. Nondimeno, è consigliato di assimilarne in poche quantità, a chi soffre di diabete e alle persone in sovrappeso, poichè con il consumo di questo frutto, è possibile introdurre nell’organismo, un’eccessiva presenza di fruttosio. 

Il melograno: il frutto dai semi a forma di gemme, è un frutto stagionale, decorativo per le sue forme, dalla buccia resistente dietro la quale, si cela la dolcezza del succo dei suoi chicchi.

L’immagine di copertina è stata realizzata dal fotografo Tommaso Latina

Se spariscono le api, per l’uomo è la fine!

Se spariscono le api, per l’uomo è la fine! Le api sono dei piccoli insetti che, come si sa, sono dei produttori di miele. Ma la loro presenza nell’ecosistema, va al di là della loro semplice produzione del miele stesso. Perchè? Per il fatto che, economicamente, rappresentano il terzo allevamento di produzione dopo quello dei bovini e dei suini. Ma la loro importanza nei confronti dell’ambiente e degli organismi che lo vivono, dipende da 4 fattori:

  1. Le api consentono all’uomo di respirare grazie all’impollinazione delle piante.
  2. Attraverso la fase dell’impollinazione, aumenta la produzione di frutta e verdura, essendo questi tra gli alimenti primari per l’organismo umano. 
  3. La possibilità di curare alcune malattie, componendo i medicinali con alcuni estratti derivati dalle piante. 
  4. Le api sono dei rilevatori di gas inquinanti e sostanze tossiche, con le quali, appena vengono a contatto, muoiono. Infatti per la loro sopravvivenza, è necessario che l’aria e l’ambiente siano puliti.
Se spariscono le api, per l'uomo è la fine!

Api ed ecosistema: che rapporto hanno? L’ultimo punto è quello sul quale è doveroso soffermarsi, sia per la salvaguardia delle api che per l’organismo umano. La domanda che sorge spontanea è: da cosa dipende la moria di questi piccoli ed utili insetti? Secondo la FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nation), il 90% delle piante ed il 75% delle colture alimentari, dipende dall’impollinazione. Nonostante questi dati, in Europa, la scomparsa degli “impollinatori” equivale al 37%. Un dato sconcertante dovuto al cambiamento climatico, all’inquinamento atmosferico e ad un tipo di agricoltura caratterizzato sempre più dalla presenza di pesticidi. Ma il dato ancora più allarmante è che su 130 specie di api, ben 58 sono quelle più a rischio. 

Come influisce il clima sulla scomparsa degli insetti impollinatori? Il continuo cambiamento climatico, comporta una variazione nella fioritura delle piante e di conseguenza, anche l’impollinazione delle api, variando la loro produzione di miele e i derivati, rischiando a loro volta, di compromettere la loro alimentazione e quella dell’uomo. Ma il problema non ricade solo sul fattore climatico, al quale, subentra l’uso intenso di prodotti chimici nell’agricoltura. Tali prodotti, come insetticidi e diserbanti, sono nocivi oltre che per le api, anche per le piante e per l’uomo. Per una tutela della vita delle api, l’idea di realizzare dei piccoli spazi verdi, come orti urbani e giardini, potrebbe essere un’idea. A salvaguardare l’esistenza delle api, è intervenuta pure l’ ONU, istituendo la giornata mondiale delle api (indetta il 20 maggio, dal 2017, in onore del precursore dell’apicoltura moderna Anton Jansa). Questa giornata è una campagna di sensibilizzazione per la sopravvivenza delle api. Questa iniziativa ritrova un largo consenso tra i migliaia di apicoltori. 

Se spariscono le api, per l'uomo è la fine!

Quale è la conseguenza della scomparsa delle api? Il rischio maggiore è quello di creare un tracollo economico oltre che dell’ecosistema. Infatti alla morte degli insetti impollinatori, ne consegue la moria della fauna, degli alberi e dei fiori, a cui bisogna aggiungere la fine della produzione della frutta e della verdura, del latte, dei formaggi e i loro derivati. Un danno incalcolabile, dall’effetto domino che se non si riusciranno a prendere dei seri provvedimenti, tra qualche decennio, si ripercuoterà su tutto l’ambiente e su tutti gli esseri viventi. 

Ma allora quale potrebbe essere un modo per salvaguardare l’ambiente e i piccoli impollinatori? Sensibilizzare è un inizio, ma farlo costantemente, è un dovere oltre che un obbligo per la propria tutela. Come? Cercando da subito, con la cooperazione di tutti, la ricostruzione degli habitat naturali, variando le modalità di coltura con un uso meno intenso dei prodotti chimici

Se spariscono le api, per l’uomo è la fine! Api: piccoli insetti e non fanno del male a nessuno. Anzi, ad onor del vero, sono il fulcro di ogni singolo vivente. Salvarli significa salvare se stessi. A voi la scelta.