Infinito: il brano di Salvatore Cimino in onore di Ennio Morricone

Infinito, è il pezzo musicale realizzato e pubblicato dal compositore Salvatore Cimino, in onore del Maestro Ennio Morricone. Il brano, composto dal noto commercialista canicattinese, è un pezzo musicale, realizzato espressamente in ricordo del Maestro Morricone. La realizzazione di questo brano, è l’omaggio, con lo scopo di volere ringraziare personalmente il Maestro per ciò che il suo genio musicale, ha creato negli anni, lasciando un segno indelebile nel mondo della musica internazionale. Infinito: il brano di Salvatore Cimino in onore di Ennio Morricone. Nelle note del brano “Infinito”, estremamente emotivo nell’ascolto, è presente l’impronta personale dell’artista canicattinese, poichè, nel comporlo, ha deciso di utilizzare il genere Pop. Con un ascolto più attento delle musiche del brano, è possibile evincere la dedizione e la passione dell’artista, con le quali il pezzo musicale è stato realizzato. “Infinito”, ha avuto un enorme consenso nella provincia di Agrigento, tanto da essere stato proposto per la sua incisione, da un noto musicista di Favara.

Chi è Salvatore Cimino? Commercialista di  professione ma musicista nel cuore, già in età adolescenziale, dimostra di avere notevoli capacità canore e musicali. Qualità artistiche che inducono il nostro Cimino a scrivere canzoni di vario genere, prediligendo quella Pop. Infatti, in età giovanissima, Salvatore Cimino ha partecipato a diversi concorsi. Tra le sue esperienze, il compositore racconta con grande entusiasmo, di aver partecipato nel 1978, al Festival di Castro Caro Terme, arrivando in semifinale. E’ stato vincitore di due concorsi presieduti nel comune di Ravanusa. Ma probabilmente, l’esperienza più significativa, è stata quella avvenuta nel 1999, anno in cui ha partecipato al “Premio Speciale Presidente della Repubblica”. Attualmente, le opere musicali composte dall’artista Cimino, sono più di 90. Tra queste composizioni, molte sono di genere Pop. Numerosi, sono pure gli Inni del Carnevale. La sua discografia, non si ferma qui. Infatti, in collaborazione con Armando Cacciato, altro noto musicista canicattinese, il nostro cantautore sta lavorando alla realizzazione del brano Pop/Rock, dal titolo “Qui come te”, di prossima uscita, che rievoca gli anni di Lucio Battisti, in chiave moderna. 

Infinito: il brano di Salvatore Cimino in onore di Ennio Morricone. Salvatore Cimino, è l’esempio che dimostra che quando esiste la passione per qualche cosa, la chiave giusta è quella di non arrendersi ma perseguire i propri obiettivi. “La musica è la mia palestra mentale. Basta l’accordo di due note, l’ascolto di un rumore e da lì, parte la mia ispirazione”. La musica che nasce dal cuore e con il cuore, si diffonde. Con queste sue parole, non possiamo che augurare al nostro artista, di continuare a realizzare altre bellissime composizioni musicali. Sotto potete vedere il video ed ascoltare il pezzo musicale, realizzato in memoria del Maestro Morricone. Buon ascolto.

Composizione fotografica: l’uso delle cornici

Composizione fotografica: l’uso delle cornici. La composizione fotografica è la scelta del fotografo attraverso la quale mette in relazione il soggetto con l’ambiente circostante. Esistono diverse tecniche che servono, oltre a rendere più efficace il messaggio che si vuole trasmettere, ad accentuare il soggetto rispetto allo sfondo sul quale è scattato. 

Composizione fotografica: l'uso delle cornici
Fotografia di Rino Biccario.

Una di queste, è l’uso delle cornici o “framing”, che possono essere sia naturali, come i rami, le foglie, che artificiali, come ad esempio le strutture architettoniche di porte, finestre ed altro.

Composizione fotografica: l'uso delle cornici
Fotografia di Emil Emmo Stefanka.
Composizione fotografica: l'uso delle cornici
Fotografia di Pino Amici.

Con l’uso di questa tecnica, l’osservatore tende a focalizzare la sua attenzione solo ed esclusivamente su ciò che si trova all’interno del “framing”. Inoltre la cornice, contribuisce a dare profondità alla fotografia, perchè se sono sempre anteposte al soggetto, risultano essere sempre fuori fuoco, offrendo di conseguenza all’immagine anche una certa tridimensionalità. Non avviene solo questo: l’uso della cornice, consente anche di osservare altri elementi che contornano l’ambiente. Oppure, suscitano curiosità a chi osserva l’immagine in quanto la sua presenza, “ottura” parte del set fotografico, La presenza della cornice nella composizione fotografica, se è più o meno accentuata, crea contrasto.

Composizione fotografica: l'uso delle cornici
Fotografia di Romina Gimondo.

Tecnicamente, vi è da aggiungere che è possibile di parlare anche di “cornice nella cornice“, che si ritrova nel paesaggio e nel ritratto. Ciò serve ad enfatizzare il messaggio che il fotografo vuole trasmettere. Vediamo come.

  1. Nel paesaggio, usando le  cornici naturali degli alberi, ad esempio, incorniciano l’ambiente, creando profondità e contestualmente, risaltano il messaggio del soggetto. In questo modo, chi osserva l’immagine, ha la sensazione di avere lo stesso punto di vista del fotografo.
  2. Nel ritrattoil soggetto è all’interno della cornice e trovandosi alla stessa distanza dalla fotocamera, non viene percepita la percezione di profondità, ma la cornice è il limite attraverso il quale, viene valorizzato il soggetto. In più, l’uso della cornice, serve a far assumere al soggetto,  una posa spontanea, trasmettendo la naturalezza dell’immagine.

Composizione fotografica: l’uso delle cornici. In ultima analisi, è da precisare che, la cornice può non delimitare totalmente il soggetto, estendendola anche solo su un lato. Per garantire i senso di profondità, ovviamente, o il soggetto o la parte in primo piano dell’immagine, devono essere perfettamente a fuoco. In base al senso della fotografia, sarà il fotografo a decidere, cosa mettere perfettamente a fuoco. Infatti, sfocando la cornice, si risalta il soggetto. Al contrario, mettendola a fuoco, si definisce la scena, evidenziando nel caso del paesaggio, gli elementi naturali.  

In conclusione, la composizione  fotografica attraverso l’uso delle cornici, è un esercizio efficace per allenare il proprio punto di osservazione. Nel momento in cui però non è presente una qualsiasi forma di cornice, con un pò di immaginazione ed un pò di creatività, è possibile sfruttare gli elementi presenti nella scenografia, per dare alla fotografia, una migliore composizione. 

L’immagine di copertina è stata scattata dal fotografo Rino Biccario

Composizione fotografica: l'uso delle cornici
Fotografia di Giuseppe Lo Brutto.

Capelli: perchè è sconsigliato dormire con la chioma bagnata?

Capelli: perchè è sconsigliato dormire con la chioma bagnata? I capelli sono  un oggetto di seduzione sia per l’uomo che per la donna. Lucenti da vedere e morbidi da accarezzare, hanno il loro fascino sia se sono asciutti che bagnati. In quest’ultima circostanza, offrono all’occhio di chi li guarda, un elevato sex-appeal, lasciando il campo libero, alla più fervida immaginazione. Nelle giornate estive, creano un senso di libertà e frescura. Inoltre, molti, dopo una giornata impegnativa, hanno l’abitudine di fare al rientro a casa, una doccia o un bagno rigenerante, coricandosi spesso con la testa bagnata. Ma dietro a quest’abitudine, utile per rilassare il corpo, esiste un dettaglio da non trascurare, ovvero quello di evitare di andare a dormire con i capelli umidi o addirittura bagnati. Questa scelta, a lungo andare, può generare delle controindicazioni  sull’effetto benefico che invece rilascia la doccia (quale ad esempio, la riduzione della tensione muscolare). Di seguito, vediamo quali sono gli effetti che possono creare i capelli bagnati. Capelli: perchè è sconsigliato dormire con la chioma bagnata?

Col passare del tempo, l’abitudine di andare a dormire con i capelli bagnati, può creare delle controindicazioni oltre che ai capelli stessi, anche ai muscoli e al sistema immunitario. Vediamo quali.

Capelli: perchè è sconsigliato dormire con la chioma bagnata?
Fotografia Di Claudio Carpinato Photographer.
  1. Può causare mal di testa, a causa di un repentino cambiamento della temperatura del corpo. Il rischio è superiore nel momento in cui la chioma è avvolta dall’asciugamano, poichè l’umidità viene mantenuta per più tempo, influenzando negativamente, la circolazione del sangue nel cuoio capelluto, provocando a sua volta, dolori alla cervicale.
  2. La presenza dell’umidità, tende ad indebolire le fibre capillari, aumentando nel tempo, il rischio della rottura del capello e la sua conseguente caduta.
  3. Favorisce la formazione di infezioni cutanee, in quanto, lo stare a contatto con il letto, non consente ai capelli di asciugare come dovrebbero, creando di conseguenza, l’ambiente adatto alla formazione di funghi e batteri, generando le micori e delle irritazioni nel cuoio capelluto. Ne può conseguire la formazione di prurito anche col capello asciutto.
  4. L’umidità che viene trattenuta per diverse ore, può indebolire il sistema immunitario, generando allergia e raffreddore.
  5. Tenere a lungo il capello umido o bagnato, può aumentare la produzione di grasso per il fatto che, le ghiandole sebacee subiscono delle alterazioni, creando di conseguenza lo scompenso del pH del cuoio capelluto. Inoltre, al tatto, il capello risulta appiccicoso, mentre alla vista, assume un aspetto sgradevole.
  6. L’umidità e gli sbalzi di temperatura a cui è soggetto il corpo, nel tempo, possono creare difficoltà circolatorie e dolori muscolari.
  7. Produzione di Forfora. Sono delle piccole scaglie, prodotte dalla presenza di alcuni microbi presenti sul cuoio capelluto. Un rimedio, è l’utilizzo degli shampoo antiforfora che contengono dei principi attivi, adatti alla cura del cuoio capelluto. 

Per non perdere l’abitudine di fare la doccia o un bagno rilassante, e per evitare l’insorgere di alcuni problemi inerenti alla propria salute, è consigliato osservare qualche piccolo accorgimento ovvero:

  1. Usare un buon balsamo.
  2. Strizzare i capelli prima di uscire dalla doccia.
  3. Accarezzare leggermente i capelli con un asciugamano di cotone.
  4. Utilizzare un pettine con denti di legno.
  5. Cercare di lavare i capelli almeno un paio d’ore prima di andare a letto.

Capelli: perchè è sconsigliato dormire con la chioma bagnata? Alcuni piccoli ma semplici consigli per tenere in perfetta “forma” i propri capelli, senza perdere mai la loro lucentezza ed evitare futuri danni permamenti.

L’immagine di copertina è stata realizzata dl fotografo Claudio Carpinato Photographer.

Canicattì: ritorna il progetto STREET MOVIE

Canicattì: ritorna il progetto STREET MOVIE. Per l’estate Canicattinese 2020, l’associazione culturale Cineworldcorporation di Canicattì, presenta la 3° edizione del progetto “STREET MOVIE”. Un’iniziativa del Comune di Canicattì che, per la sua realizzazione, si avvale nuovamente della professionalità del gruppo di cineasti della Cineworld, guidati dalla direzione artistica del vice presidente Gaetano Ricotta e dalla coordinazione del presidente Livio Facciponte. Il progetto è stato commissionato dall’associazione “Music Art” rappresentata dal Sig. Filippo Vitale e del Sig. Angelo Sferrazza. Entrambe le associazioni, sono orgogliose di cooperare, con lo scopo di proporre alla comunità locale, dei progetti a carattere culturale. “STREET MOVIE 2020” è un progetto cinematografico che consiste nella proiezione di 4 film all’aperto, la cui proiezione avrà luogo presso il Parcheggio Belvedere, adiacente alla Chiesa di Padre Gioacchino La Lomia. Un vero e proprio cinema sotto le stelle, con ingresso gratuito e aperto a tutte le fasce d’età, caratterizzato dalla riproduzione di film inediti e molto interessanti da guardare per via dei temi sociali e culturali attuali trattati. Durante la proiezione dei lungometraggi, saranno effettuati dei brevi interventi culturali e teatrali sui film stessi.

Di seguito trovate il programma delle quattro serate di “STREET MOVIE 2020”:

  1. 03/09/2020, Film: AFTER HEAT. Ore 21:30, breve analisi del soggetto e della sceneggiatura, intervento teatrale di un dialogo del film, proiezione del film.
  2. 04/09/2020, Film: ROCKETMAN. Ore 21:30, breve analisi del soggetto e della sceneggiatura, intervento teatrale di un dialogo del film, proiezione del film.
  3. 08/09/2020, Film: TARZAN. Ore 21:30, breve analisi del soggetto e della sceneggiatura, intervento teatrale di un dialogo del film, proiezione del film.
  4. 09/09/2020, Film: ELYSIUM. Ore 21:30, breve analisi del soggetto e della sceneggiatura, intervento teatrale di un dialogo del film, proiezione del film.

Lo staff tecnico, composto da Carmelo Mulone, Salvatore Caico, Lillo Locastello e Alfio Abbodino, coordineranno la scenografia, mentre lo staff  formato da Claudio Piraneo, Concetta Monteleone ed Emilia Lupo, gestiranno la regolare trasmissione del film. Ancora una volta, la Cineworld ed il suo staff, sulla base di progetti innovativi, scende in campo, con lo scopo di diffondere la cultura cinematografica sul proprio territorio. Non resta che augurarvi BUONA VISIONE.

Fotografo 2020: Confermata la 7° edizione a Canicattì

Fotografo 2020: Confermata la 7° edizione a Canicattì dopo un lungo iter burocratico e progettuale. Un progetto fotografico, nato da un’idea del presidente Livio Facciponte nel 2016, con lo scopo di introdurre tutti gli aspiranti fotografi verso questa nobile arte della comunicazione. Da quando è iniziato ad oggi, questo progetto, si è basato su diversi temi sociali, sposando l’impegno civico dell’associazione Cineworldcorporation di Canicattì, nello specifico la valorizzazione del territorio.

Quale è la missione di questo progetto? Fotografo 2020 è un master intermedio, il cui scopo è quello di portare un allievo a percorrere tutte le tappe del mondo della fotografia. Si partirà dall’uso della fotocamera alla realizzazione di workshop sia in studio che all’aperto, fino al montaggio a Photoshop che conduce l’allievo alla conoscenza delle tecniche di stampa ed impaginazione. Alla fine, con il materiale realizzato, i fotografi dovranno realizzare la rivista fotografica con cui esporre le proprie immagini e l’intero percorso didattico. Durante l’ultima serata del progetto, sarà indetta una conferenza stampa, durante la quale verrà recensita la magazine fotografica, grazie all’intervento tecnico di un ospite qualificato. Alla fine verranno distribuiti gli attestati di partecipazione ai nuovi fotografi. 

La locandina di Fotografo 2020

Quale sarà il tema che propone la settima edizione “Fotografo 2020”? Data l’evoluzione tecnologica in continua espansione, non a caso, “Fotografo 2020”, si concentrerà sui robot. Un’edizione tecnologica e futuristica, basata su come l’evoluzione dell’era cibernetica è sempre più presente nella quotidianità. Nel corso del tempo, l’uomo con la sua intelligenza ha inventato mezzi come i robot. Androidi dotati di intelligenza artificiale e sempre più simili all’essere umano, ai quali manca solamente un’anima. Ebbene, gli aspiranti fotografi, avranno il compito, dando sfogo alla propria creatività, di raccontare attraverso i loro scatti, come la tecnologia è presente nella vita dell’uomo e come potrebbe cambiare la sua esistenza. Come sarà articolato questo nuovo progetto? sarà a numero chiuso, con un numero massimo di partecipanti di 15 iscritti per 16 lezioni, diviso in: conoscenza e uso della reflex; n. 8 di lezioni di photoshop; uso della foto nel business; conoscenza, uso ed interpretazione delle luci; creazione di un set fotografico; n. 5 workshop fotografici; workshop artistico con modelle; creazione di una rivista fotografica. 

Chi sarà il docente che guiderà gli allievi? Anche per questa settima edizione, il docente sarà Francesco Signorino,  popolare fotografo canicattinese che opera nella fotografia glamour da diversi decenni, specializzato nello stile monocromatico del “bianco e nero”. Proprio per la sua specializzazione, il nostro docente è stato soprannominato con la denominazione di “re del bianco e nero”. Oggi, come per la prima edizione e per le successive edizioni di fotografo, il ruolo di Signorino, sarà quello di insegnare ai futuri fotografi, tutti i principi fotografici e le relative tecniche di scatto.

Francesco Signorino: Docente di Fotografo 2020

Chi può partecipare a “Fotografo 2020”? Possono partecipare tutte le persone, di qualsiasi fascia d’età, che nutrono una passione per la fotografia e che vogliono fare di quest’arte, una professione o semplicemente esprimersi attraverso la comunicazione grafica. I fotografi dovranno sviluppare il proprio estro artistico sottoponendosi ad un piano di studi creato da uno staff specializzato. 

Da chi sarà composto lo staff tecnico? Il direttore amministrativo di “Fotografo 2020”, sarà il presidente dell’associazione culturale Cineworldcorporation Livio Facciponte, che con il direttore tecnico Carmelo Mulone, hanno curato negli anni tutte le fasi burocratiche ed esecutive di questo progetto. Durante le lezioni e i vari workshop, il docente Signorino sarà affiancato da due assistenti e rispettivamente sono: Emilia Lupo, fotografa del genere street di Palma di Montechiaro e Claudio Piraneo, fotografo ritrattista di Agrigento. Entrambi, prima di diventare assistenti, sono stati allievi di questo master. Lo staff artistico, invece sarà composto da Lillo Locastello, rinomato scenografo di Canicattì e dallo stylist Alfio Abbodino, che da anni lavora nel mondo della moda. Il loro compito sarà quello di curare gli allestimenti scenici dei 5 workshop fotografici. La coordinatrice progettuale sarà Concetta Monteleone e il segretario sarà Salvatore Caico socio fondatore della Cineworld.

Backstage Fotografo 2020

Date luoghi e come è possibile scriversi? Le lezioni avranno luogo presso i locali dell’associazione Cineworldcorporation di Canicattì, siti in Via Vittorio Emanuele 183/185, dal 03/11/2020 al 19/12/2020, dalle ore 21:00 alle 23:30.Fotografo 2020 Per iscriversi, questi sono i recapiti a cui chiedere tutte le informazioni: 3807852624; 3282592440. Di seguito il link ufficiale del master: CLICCA QUI PER ISCRIVERTI ALL’EVENTO.

La danza: come fotografare l’arte del movimento

La danza: come fotografare l’arte del movimento del corpo, che si esprime a ritmo di musica? La danza è un insieme di gesti leggiadri e veloci che cambiano in continuazione, emulando l’empatia e i sentimenti colmi di emozioni, che a loro volta, comunicano anche con la nobile arte della seduzione. Attimi fugaci, dove il linguaggio del corpo, muovendosi armoniosamente tra le note della musica, si uniscono al linguaggio fotografico delle immagini. Momenti che arrivano al cuore e alla mente di chi li osserva. In questo contesto, si crea il connubio tra la danza e la fotografia: due forme di comunicazione, diverse ma molto espressive, raccolte in uno scatto. Ma cosa occorre per fotografare l’arte del movimento? “Catturare” il movimento, comporta tanta pratica ma la difficoltà principale è quella di riuscire ad esprimere tramite una foto, quello che i gesti vogliono comunicare. Nello specifico, per effettuare questo genere di scatti, trattandosi di fotografia sportiva, occorre agire come dei “cacciatori del moto”, cogliendo il “carpe diem” dei ballerini e dei loro movimenti, senza recare loro, nessun tipo di fastidio. Di seguito vediamo le nozioni per fotografare la danza.

La danza: come fotografare l'arte del movimento
Fotografia di Salvatore Sinatra.
  • Libertà di azione e illuminazione. E’ consigliato giungere sul luogo, ancora prima che lo spettacolo sia iniziato, per studiare le giuste angolazioni (sia di fronte che ai lati del palcoscenico) da cui potere scattare ed ottenere la migliore inquadratura della scenografia. Una volta trovata la giusta posizione da cui potere scattare, altro accorgimento sul quale lavorare è il “gioco delle luci” proiettate sul palcoscenico, focalizzando la luminosità delle luci, spesso fioche e multi colore. Infatti, lavorare con scarsa illuminazione, è una delle difficoltà del fotografo della danza, in quanto è necessario bilanciare il bianco. Come in ogni genere fotografico, è consigliato scattare col formato RAW, poichè il bilanciamento del bianco è modificabile nella fase finale della post produzione (qualora si decida di scattare col formato JPG, la correzione del bianco, per via della luce scarsa del set fotografico, deve essere manuale, ma in questo caso, nella fotografia d’azione, non essendoci tempo da perdere, è sconsigliata da applicare).
La danza: come fotografare l'arte del movimento
Fotografia di Stefano Fantauzzi.
  • Attrezzatura e modalità di scatto. Gli obiettivi devono essere luminosi, con un’apertura focale non superiore a f2/8, per compensare con la scarsa luminosità della scenografia. Ragion per cui, i valori dell’ISO devono essere elevati, evitando contestualmente, di creare del rumore. Qualora quest’ultimo sia eccessivo, lo si può attutire in post produzione col bianco e nero. Come tempi di scatto, occorre scattare con dei tempi compresi tra 1/250 ed 1/500.  Se come reflex, si adoperano le mezze formato (o APS-C), gli obiettivi idonei sono il 18/140, il 18/200 ed il 18/300. Per le full frame, invece, un obiettivo 70/200, è più che sufficiente. Invece, l’uso dei grandangolari, per quanto siano luminosi, sono sconsigliati per le distorsioni che possono presentare.
La danza: come fotografare l'arte del movimento
Fotografia di Dimitris Pagiantzas.
  • Inquadratura e il dettaglio delle pose. Nella fotografia possono esservi uno o più ballerini. Certamente, immortalare i soggetti mentre saltano o in una particolare posa, è molto rappresentativo. In tal caso, è opportuno scattare attraverso la sequenza multipla, dalla quale è possibile captare lo scatto perfetto. Ma effettuare diversi scatti singoli e similari, alla lunga, può risultare noioso e ripetitivo. Per evitare ciò e per trasmettere un maggior senso di profondità, è consigliato includere nella fotografia altri particolari scenici, se non altre figure danzatrici, considerando come soggetto, anche i dettagli delle espressioni del volto e dei movimenti del corpo. Sono attimi velocissimi, in cui è necessario impostare tempi di scatto molto brevi, utilizzando la funzione multi scatto e ISO alti.-
  • Parola chiave: evidenziare il movimento. Sfruttando il mosso (che tanto si cerca di evitare), si può dare alla fotografia una certa dinamicità, usando la tecnica del Panning, utilissima in tutte le discipline sportive, ivi compresa la danza.

La danza: come fotografare l’arte del movimento, che a suon di note musicali, muove il corpo, esprimendo ciò che le parole non dicono.

L’immagine di copertina è stata scattata dal fotografo Salvatore Sinatra.

Il gatto nero: superstizione, sfortuna o buona sorte?

Il gatto nero: superstizione, sfortuna o buona sorte? Le superstizioni sono delle credenze popolari, ancora oggi molto diffuse e praticate come un modus vivendi giornaliero per combattere le incertezze e le angosce esistenziali riconducibili al caso. Tra queste leggende, una che è indice di alta suggestione nell’uomo, è quella riferita al gatto nero. Sul conto di questo elegante felino, esistono una moltitudine di storie tramandate nel tempo, nelle quali si narra che siano portatori di sfortuna. Ma in base anche ad altre credenze, risalenti sempre ai tempi antichi, si racconta che siano anche portatori di una buona sorte.

Il gatto nero: superstizione, sfortuna o buona sorte? Ha una pessima reputazione ma in realtà è un animale dolce, educato e fedele, dallo spirito libero. Vediamo cosa si riporta sul suo conto.

Paese che vai, credenze che trovi.

In alcuni paesi, come gli Stati Uniti, la Spagna e l’Italia, se si incrocia un gatto nero, o per meglio dire, se la vostra strada è attraversata dal felino nero, allora, è sinonimo di guai in arrivo. Invece, in altri paesi come l’Inghilterra, avere per animale domestico un gatto nero, significa ricevere della prosperità. Ancora, in Lettonia, la nascita di gatti neri, indica l’arrivo di un buon raccolto.

Ma in base a cosa, il gatto nero, dovrebbe portare sfortuna?

Il motivo è radicato ai tempi del Medioevo, periodo in cui si è diffuso la voce che il gatto nero portasse sfortuna. Ciò è dipeso dal fatto che fosse associato alla stregoneria, come simbolo della reincarnazione delle streghe stesse e degli spiriti maligni. Associazione attribuita in primis, per ignoranza ed in secundis, in funzione del fatto che il colore nero era un simbolo di lutto e che gli occhi gialli del micio, di notte, trasmettessero timore. Infatti, per l’associazione a queste figure, i gatti sono stati perseguitati rischiando anche l’estinzione. Addirittura è noto che Papa Gregorio IX, autorizzò lo sterminio di questi animali, in nome di Dio, in modo che, l’abbattimento del gatto, indicasse la fine della sfortuna e contestualmente un nuovo periodo di buon auspicio. Ideologie attribuite a questo felino mitologico, per via del fatto che era capace di atterrare sulle quattro zampe, senza farsi un graffio, dopo essere precipitato da altezze di diversi metri. Inoltre, è da ricordare che nel XV secolo, Papa Innocenzo VIII, dichiarò la caccia alle streghe e la persecuzione su chi dava da mangiare ai gatti, accusandoli di stregoneria.

Il gatto nero: superstizione, sfortuna o buona sorte?
Fotografia di Marinella Cor.

Il gatto nero: superstizione, sfortuna o buona sorte? Invece, in base a cosa, il gatto è portatore di una buona sorte? 

Per molti paesi e per molte religioni, il gatto nero ed in genere tutti questi piccoli felini, tanto dolci quanto spesso schivi, sono stati sempre considerati (e lo sono tutt’ora) un simbolo di prosperità e fortuna. Un esempio? Per gli antichi contadini, il gatto, era un chiaro simbolo di amore e proliferazione, poichè la loro presenza allontanava i topi dai loro raccolti. Anche tra gli uomini di mare, la presenza di un gatto nero a bordo della propria imbarcazione, era indice di fortuna. Ancora, in Birmania e nel Siam, vi era la credenza che lo spirito dell’uomo, dopo la sua morte, si reincarnava in un gatto fino a  che questo, rimaneva in vita. Nondimeno, anche la storia narra che il gatto fosse portatore di buona sorte. Infatti è palese la mitologia egiziana, (probabilmente quella più famosa), secondo la quale, nella figura del “felino magico”, era incarnata la divinità Bastet, raffigurata in un corpo di donna e la testa di gatto, indicando la fertilità e la chiaroveggenza. Inoltre, sempre secondo la cultura egiziana, anche la divinità Sekmet, “dea delle preveggenza, della giustizia e della potenza”, era reincarnata in un gatto. Per questo motivo, veniva consultata dai sacerdoti per aiutare i soldati egiziani nelle loro battaglie. I gatti erano così sacri, tanto che se qualcuno osava ucciderli o fargli del male, il carnefice veniva punito severamente.

Il gatto nero: superstizione, sfortuna o buona sorte? Dietro la figura del gatto nero, esistono tante altre interpretazioni. Ma cosa spinge l’uomo ad essere soggiogato negativamente o positivamente dalla sua presenza? 

Purtroppo, credere che il gatto nero sia fautore di sfortuna o buona sorte, è un pensiero che principalmente deriva da una certa mancanza di preparazione culturale, alimentata da un’educazione familiare strettamente protettiva e ossessiva, che è madre dell’insicurezza di un individuo. Una sfiducia alimentata anche da una società in continua evoluzione, caratterizzata sempre più da un’eccessivo individualismo, con la conseguente carenza di valori ed affetti, che porta a pensare la superstizione come una “realtà immaginaria” che, di tanto in tanto, si avvicina a quella quotidiana, come un gesto, appunto scaramantico per smussare un effetto negativo o enfatizzare un avvenimento importante. Quindi diventa un meccanismo creato dalla mente umana che serve ad opporsi alla propria insicurezza, credendo di aumentare la propria autostima e per porsi un atteggiamento più positivo negli eventi che la vita impone di affrontare. In conclusione, gli eventi della vita, non dipendono se nel caso in questione, dal gatto nero, che sia portatore di sfortuna  o buona sorte, ma dipende dal proprio modo di saperli accettare, armandosi di coraggio e volontà e reagire di conseguenza per non dare retta ai miti e alla tradizioni popolari. Il gatto nero, altro non è che un essere tanto elegante quando un piccolo felino che vive per conto suo. 

L’immagine di copertina è stata scattata da Marinella Cor.

Canicattì sotto assedio dai piromani (VIDEO)

Canicattì sotto assedio dai piromani. A distanza di pochissimi giorni, un altro incendio notturno è avvenuto nel cuore della città di Canicattì, colpendo con precisione, la zona adiacente alla piscina comunale, situata in Contrada Rovitelli. Le fiamme, probabilmente appiccate da piromani, hanno creato in pochi minuti, il panico tra i residenti delle vicine abitazioni. Questo è l’ennesimo  incendio che colpisce delle zone abitate della città. Il problema di tutto ciò, non consiste solo nel fatto che si possano bruciare delle strutture, ma bensì al fatto che fumo misto a diossina, si propaga per le case della città che in questo periodo, sono solite a tenere le finestre aperte.

Cosa è successo nel dettaglio? Intorno alla mezza notte, l’incendio si è propagato a ridosso del complesso di palazzine adiacenti alla piscina comunale, investendo una grossa fetta di vegetazione, con il rischio di colpire le attività commerciali ubicate nel perimetro. In quella stessa zona, tra le tante attività commerciali, ne è presente una che tratta piante. Inoltre, la maggior parte delle macchine dei residenti della palazzina, sono parcheggiate lungo il cortile dirimpetto all’area interessata dal rogo. Potete immaginare, specialmente in questo periodo di estrema ventosità, cosa succederebbe se il vento avesse cambiato direzione. Da quello che abbiamo visto, la striscia di fuoco, si estendeva per circa 100 metri. Non appena è stato lanciato l’allarme, si sono recati sul posto i vigili del fuoco, che in meno di 15 minuti sono riusciti a domare l’incendio e a spegnerlo.

Foto scattata da un passante che ci ha segnalato l’incendio.

Quali possono essere state le cause? Data l’ora in cui è avvenuto l’incendio, in una zona così ampia di terreno incolto, ricco di sterpaglie, è opinabile più verosimilmente che il rogo, sia stato appiccato volontariamente per essere ripulito, senza considerare la possibile perdita di controllo delle fiamme. Un’altra  causa, potrebbe essere stato il lancio di un mozzicone di sigaretta. Ultima, potrebbe essere stato che l’incendio sia stato appiccato per divertimento. Ci teniamo a precisare che le nostre sono supposizioni, poichè non ne conosciamo l’entità dei fatti. 

Cosa consigliamo a chi vive in una zona ricca di sterpaglie o materiali ifiammabili incustoditi? Intervenite sui terreni di proprietà o invitate i proprietari a rimuovere le sterpaglie presenti poichè potrebbero diventare vere e proprie micce favorevoli a catastrofi ecologiche e ambientali. Qualora si dovesse trattare di terreni pubblici, consigliamo di fare le dovute segnalazioni alle autorità competenti. Se alla vostra segnalazione, non dovesse intervenire nessuno, basta munirsi di un decespugliatore e rimuovere le sterpaglie manualmente, prima che si trasformino nella causa di un disastro. SOTTO POTETE VEDERE IL VIDEO DI UN PASSANTE

Canicattì poker d’Auto: Scontro in via Giudice Saetta

Nell’arco di 3 giorni Canicattì spunta sulle pagine dei giornali per ben 2 volte. Questa volta il soggetto del nostro articolo è un’incidente stradale. Iniziamo con il comunicarvi immediatamente che non c’è stato alcun morto, ma bensì soltanto un ferito. L’incidente è avvenuto lungo la via Giudice Saetta, all’ingresso di Canicattì, precisamente circa 100 metri prima dell’ingresso dell’azienda S.O.M.E.T..

Canicattì poker d'Auto: Scontro in via Giudice Saetta

Quale si pensa sia stata la dinamica? Si presuppone che questo incidente sia stato causato da un passante in possesso di un SuV, che in preda alla distrazione non si è accorto che stava andando ad alta velocità e che stava per scontrarsi con due vetture che andavano con un’andatura più lenta. Il Suv in questione era un Volkswagen Tiguan mentre le due vetture erano una Ford Fiesta (che si stava dirigendo a Canicattì) ed una Fiat Punto (che stava rallentando per svoltare nell’incrocio). A questo punto la Tigua per evitare lo scontro con le due macchine si è lanciato sulla corsia opposta, nella quale stava sopravvenendo una Reanult Capture con cui è avvenuto l’incidente.

Canicattì poker d'Auto: Scontro in via Giudice Saetta

Quali potrebbero essere state le cause?

  1. La prima cosa che ci viene da pensare è perchè il conducente del S.U.V. non si sia accorto delle macchine di fronte a se. Oggi all’interno dell’abitacolo di una macchina, oltre ai dispositivi di comunicazione, ci sono tante distrazioni, che associate all’insonorizzazione fanno perdere al conducente la consapevolezza della situazione esterna.
  2. La seconda ipotesi potrebbe consistere in una irregolarità del manto stradale che abbia portato la vettura a perdere la stabilità e con essa il controllo della frenata.

Tempestivamente sul luogo dell’incidente, sono intervenute le forze dell’ordine e l’autoambulanza che ha portato via il ferito. Le dinamiche reali dei fatti devono ancora essere comunicate. Abbiamo raccontato un fatto di cui a breve comunicheremo gli approfondimenti ufficiali.

Canicattì poker d'Auto: Scontro in via Giudice Saetta

Canicattì: piromani alla riscossa! (VIDEO)

Canicattì: piromani alla riscossa! (VIDEO). Si inaugura l’apertura del mese di agosto con un brutale incendio avvenuto nel cuore nevralgico del territorio Canicattinese. Le fiamme, o chi le ha appiccate, hanno aggredito uno dei pochi polmoni verdi della città, situato alle spalle del polo ortofrutticolo della città. Per essere precisi, l’incendio si è propagato al centro di un complesso  di palazzine, alle spalle di Via Sergio Corazzini.  

Cosa è successo nello specifico? Una nostra informatrice, trovandosi di passaggio lungo il luogo del delitto, ha notato le fiamme innalzatesi violentemente dalla parte bassa che insiste su Via De Gasperi. Il panico è stato lanciato dai residenti che avevano le loro auto parcheggiate sotto gli alberi che successivamente hanno preso fuoco. I residenti si sono catapultati violentemente sulle loro auto per spostarle, evitando di farle andare a fuoco. Anche gli alberi posti a confine della zona verde sono stati bruciati. 

Quali potrebbero essere state le cause? Considerando l’elevata temperatura e la predominanza di erba secca, non dovrebbe essere difficile arrivare ad una conclusione, ma visto l’orario notturno, possiamo permetterci di pensare ad altre cause. Spesso queste zone non vengono ripulite con la dovuta frequenza, attirando animali fastidiosi e sporcizie di ogni genere. Purtroppo c’è chi reagisce in maniera sbagliata, pensando di accelerare le operazioni di pulizia, appiccando un incendio. E’stata una causa improvvisa? E’ stato appiccato da qualcuno? E’ stato uno sbagliato modo per protestare sulla mancata pulizia del luogo? Noi non lo sappiamo e non possiamo fare altro che supposizioni. 

Cosa vi consigliamo? Intervenite sui terreni di proprietà o invitate i proprietari a rimuovere le sterpaglie presenti poichè potrebbero diventare vere e proprie micce favorevoli a catastrofi ecologiche e ambientali. Qualora si dovesse trattare di terreni pubblici, consigliamo di fare le dovute segnalazioni alle autorità competenti. Se alla vostra segnalazione, non dovesse intervenire nessuno, basta munirsi di un decespugliatore e rimuovere le sterpaglie manualmente, prima che si trasformino nella causa di un disastro. 

SOTTO POTRETE VEDERE IL VIDEO FATTO DAL PASSANTE