Fotografi estremi: cacciatori di fulmini

Fotografi estremi: cacciatori di fulmini . Fotografare fulmini non è da tutti perchè richiede quattro caratteristiche: Pazienza, determinazione, spirito di avventura e profonda conoscenza della reflex. Fotografare un fulmine comporta delle difficoltà dettate dall’imprevedibilità di questo affascinante fenomeno. Bisogna capirne di luci e di intensità delle stesse. Adesso vi raccontiamo come agisce un cacciatore di Fulmini:

Per prima cosa bisogna entrare in contatto con una stazione meteo che possa comunicare lo spostamento e la direzione della tempesta perchè, per ritrarre i fulmini, bisogna sempre trovarsi nella direzione opposta a quella del temporale stesso. Il motivo è molto semplice… Bisogna trovarsi nel luogo verso cui le nuvole si stanno dirigendo in modo tale da vedere il fulmine senza stare sotto la pioggia, poichè la pioggia offusca la ripresa rendendo molto sfuocata l’immagine riducendone i dettagli e la precisione. E’ sconsigliato scattare durante la pioggia perchè creerebbe rumore (come succede con i granelli di polvere che oltre ad essere “pericolosi” per la reflex stessa, disturbano l’immagine rendendola meno chiara). Una volta raggiunta la meta ovviamente bisogna montare il cavalletto e preparare rapidamente la macchina con un obiettivo tutto fare come un 18/140 per le apsc o un 24/120 nel caso delle Full Frame. L’obiettivo tutto fare consente al fotografo di lavorare più liberamente senza il vincolo dell’ottica fissa riuscendosi ad adattare a qualsiasi circostanza superando ostacoli, edifici o intralci vari che potrebbero esserci tra il fotografo e il soggetto da fotografare. Adesso vediamo un po come impostare la nostra reflex. Naturalmente il tempo di scatto deve essere molto lungo fino a toccare i 20 secondi (Non oltre perchè se si vede una parte di cielo libera si rischia di movimentare le stelle), ll diaframma bisogna mantenerlo chiuso in caso di elementi da ritrarre assieme ai fulmini e l’iso va sempre adattato fino a quando non si intrappolano i giochi di luce causati dai fulmini stessi. Il momento migliore per beccare il fulmine è dopo il tramonto o durante la notte. Di notte è estremamente affascinante per i colori del paesaggio e dei fulmini stessi. A tal proposito i fulmini si classificano per:

  • IntensitàL’intensità è particolarmente importante per il fotografo perchè da questa dipendono le impostazioni di ISO e tempo di esposizione.
  • Forma: può essere una linea dritta luminosa che punta al suolo o una complessa ramificazione.
  • Colore: Il colore più comune è il bianco ma a volte possono apparire rossi gialli o azzurrini dovute all’atmosfera.

Il paesaggio che si sceglie può essere vario, sempre a discrezione del fotografo. Una volta trovata la location ed impostato la macchina fotografica il segreto è sperimentare cercando sempre elementi diversi che rendono più artistica la fotografia. Fotografare un fulmine da solo è banale, mentre fotografarlo con altri elementi nella foto significa dare vita ad una composizione che raffigura un movimento. Poi è anche una questione di avere una piccola dose di fortuna perchè se ad esempio ci troviamo in un paesaggio dove un fulmine va a cascare su un soggetto in movimento, su un tetto o su un campanile, allora riusciamo ad effettuare uno scatto insuperabile. Ma il bello di questo genere di caccia fotografica è sempre quello di percorrere un viaggio dentro la natura ricco di insidie e di scoperte di ogni genere. Bisogna amarlo per effettuarlo, ma tutto quello che trasforma questo momento in magia sta nel posto in cui ci si ritrova a finire cogliendone l’occasione per godersi uno spettacolo naturale.

Inizia il master: Dizione Carismatica 2018.

Inizia il master: DIZIONE CARISMATICA 2018. Dopo due anni Lino Moretti ritorna a Canicattì grazie al nuovo progetto dell’associazione Cineworldcorporation che si intitola “Dizione Carismatica 2018”. Un master elaborato da Livio Facciponte e dal maestro Moretti coadiuvato dal vicepresidente Gaetano Ricotta e coordinato da Carmelo Mulone e Salvatore Caico. Sono stati quattro i progetti, realizzati dalla Cineworld, inerenti alla comunicazione ai quali hanno partecipato numerose persone, che hanno avuto come scopo il perfezionamento della comunicazione e della propria immagine. Ma quest’ultimo è un concentrato di novità volto a perfezionare la propria dizione e a potenziare il proprio carisma. Perchè Dizione Carismatica? Perchè partecipare a questo master? Da un’attenta analisi del nostro ambiente lavorativo e culturale abbiamo notato che l’esigenza di molte persone è quella di parlare con una dizione più corretta possibile e di potenziare il proprio modo di porsi in pubblico, abbattendo le proprie insicurezze che vanno a danneggiare il carisma della nostra persona. Il carisma è l’elemento cardine di questo master ed è anche quell’aspetto che dichiara la riuscita o il fallimento di molte missioni della nostra vita e della nostra carriera lavorativa. Gli argomenti su cui si lavorerà saranno i seguenti:

1:Dizione;

2: Espressività del corpo;

3: Comunicazione verbale, non verbale e para verbale;

4:Gestione delle emozioni;

5: Percezione delle emozioni altrui;

6: Potenziamento del carisma.

Il master è rivolto a tutti coloro che operano e incentrano il proprio lavoro sulla comunicazione. Potranno partecipare gente di tutte le età operanti in svariati settori lavorativi e non. Il progetto sarà a numero chiuso accettando un numero massimo di 20 iscritti e avrà una durata di 12 giorni di full immersion. Questi sono i recapiti a cui inviare la propria candidatura: 3807852624; 3282592440. Di seguito il link ufficiale del master: DIZIONE CARISMATICA 2018 e dell’evento facebook: EVENTO DIZIONE CARISMATICA 2018. Così conclude il presidente Livio Facciponte: “ L’associazione Cineworldcorporation non ha più bisogno di presentarsi ne di fornire le proprie credenziali fiduciarie dopo ben 12 progetti effettuati sul territorio siciliano tutti conclusi con il sold out. Per chi non ci conosce sappia che a noi non piacciono le parole ma i Fatti, dimostrabili dalla nostra storia e dalle persone che hanno lavorato con noi”.

Fotografia: il miglior modo per evadere

Fotografia: il miglior modo per evadere . Le giornate scorrono velocemente per via dei ritmi che la vita stessa impone. Spesso succede di essere in preda allo stress per un motivo o un altro ma arriva un momento della giornata nel quale bisogna “spogliarsi” dei ritmi abituali. Un modo di questi è la fotografia. Essa è un’arte che prima era destinata a pochi ed oggi, attraverso il digitale è alla portata di tutti ( da non confondere con i selfie). Fatta questa piccola parentesi, la fotografia oltre ad essere una passione per i fotoamatori è fonte di benessere in quanto è svago, creatività che tende a rompere la routine quotidiana. Fotografia: il miglior modo per evadere . Effettuare uno scatto è cogliere quell’istante che varia da momento a momento e le modalità che caratterizzano la ricerca dello scatto sono concatenate l’una con l’altra svegliando l’estro insito nel singolo individuo “assopito” dalla monotonia giornaliera. Entrando a stretto contatto con la realtà circostante è possibile infatti cogliere le variabili di quel caso specifico. Per dare libero sfogo all’estro non basta inquadrare il bel soggetto o avere davanti gli occhi un bel paesaggio ma basta rendere interessante ciò che si ha attorno. Alla creatività si associa il modus operandi favorito dal cambio della posizione variando di conseguenza la prospettiva mutando la modalità del pensare e nelle giornate così’ dette “NO” possono attutire il malumore che regna sovrano. Queste condizioni tendono dal canto loro a migliorare anche la capacità di gestire l’irrequietezza perchè beccare il click designato nella mente comporta una condizione di estasi che estranea il fotografo dai propri pensieri fino alla soddisfazione dello scatto trovato. Fotografia: il miglior modo per evadere . In sostanza svolgere lo “sport” della fotografia è un esercizio che induce a mettere alla prova se stessi perchè porta alla sperimentazione e alla focalizzazione dei propri punti di vista con una continua rivisitazione dei propri gusti. Fotografare non ha orari, consente di fare sport allo stesso tempo (escursionismo, movimento, allenamento mentale). Si può decidere di svolgere istantanee individuali per stare da soli con se stessi entrando in fondo all’anima ma è anche socializzazione poichè consente di passare del tempo con altri per confrontarsi, crescere ed evadere. Ancora la fotografia è sinonimo di collettività (basti pensare ai social quali Facebook e Instagram. Sulla fotografia c’è tantissimo da scrivere ma solo avvicinandola a se, scoprirla piano piano e viverla immensamente a 360 gradi si può capire cosa è capace di offrire. Un mondo infinito senza ostacoli dove l’immaginazione diventa reale.

Velivoli identificati: Droni, svago o pericolo?

Velivoli identificati: Droni, svago o pericolo? Gli APR (Areomobili a Pilotaggio Remoto) o più comunemente chiamati droni sono da considerare una vera e propria mania che ormai sta prendendo il sopravvento, quasi una consuetudine quotidiana legata al desiderio più remoto dell’uomo quale quello di volare, destinato sia a grandi che piccini. Il drone è un aereomobile a pilotaggio remoto. E’ da precisare che i primi sviluppi del drone risalgono alla prima guerra mondiale testati a scopo di spionaggio e bombardamento (ma a quanto pare non ufficialmente usati). Uno studio ad uso prettamente militare quello dei droni impiegato oggi anche nell’uso civile. Esistono tre tipi di droni:

  • Struttura a eliche: caratterizzati per la presenza di una o più eliche, solitamente montate su bracci estraibili, che permettono al drone di comportarsi come un elicottero. Possono mantenere ferma la posizione a mezz’aria, effettuare virate repentine, volare in direzione obliqua;
  • Struttura planare: velivoli più simili agli aeroplani che agli elicotteri, dotati di grandi ali. Servono soprattutto per le medie distanze, perché possono sfruttare correnti e flussi d’aria;
  • Ibridi: device pensati per volare, ma anche per muoversi sul terreno grazie alla presenza di due o quattro ruote motrici capaci anche di effettuare piccoli salti, così da superare agilmente scale o altri ostacoli.

Velivoli identificati: Droni, svago o pericolo? In ambito civile il drone viene usato per puro divertimento o passione quale possa essere il modellismo. Esso viene anche impiegato per riprese  video a scopo ludico o nella cinematografia per una sequenza più rapida delle scene sostituendo l’attrezzatura ormai obsoleta. Il velivolo suddetto viene anche usato per il telerilevamento dove l’aereomobile è dotato di speciali sensori che vengono inviati sui campi per raccogliere informazioni sullo stato delle colture, in città per il rilevamento della dispersione termica degli edifici, l’analisi degli inquinanti presenti in atmosfera e molto altro ancora. L’aereo da ricognizione è adoperato anche ai fini del monitoraggio ambientale e architettonica permettendo all’osservatore di arrivare in aree nelle quali non vi è possibile il raggiungimento attraverso percorsi impraticabili salvaguardando così sia i volontari e vigili del fuoco in caso di calamità natura per la ricerca dei dispersi. Ancora, i droni risultano estremamente utili per la tutela sulla sicurezza per il monitoraggio della criminalità organizzata. A proposito di sicurezza, a fronte di tanti usi utili, che risvolti negativi può comportare l’uso di tale oggetto? Da una logica conseguenza ne sovverte che ad incorrere maggior rischio siano la sicurezza e la privacy del libero cittadino già comunque lese dall’eccessivo uso dei social, prettamente a scopo commerciali. Purtroppo per questo bisogna fare richiamo al buon senso di chi gestite la tutela della privacy perchè il drone è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere quanto prima incapace difendere e di fomentare la criminalità che invece si vuole contrastare. Esempio recente di cattivo uso del drone civile è il tentato attacco al presidente venezuelano Nicolas Maduro scampato quasi per miracolo. Delle vere e proprie armi fai da te che con poco possono essere facilmente modificate per un uso improprio elatamente pericoloso tanto da essere considerati dagli esperti l’arma del terrorismo 2.0. Eticamente è corretto che un oggetto simile per quanto “apparentemente innocuo” sia diffuso su larga scala? Evoluzione tecnologica: arma a doppio taglio?

Il fotografo dei paesaggi: Salvatore Di Venuto

Il fotografo dei paesaggi: Salvatore Di Venuto. In arte Salvo Di Vento è un fotoamatore di origini Torinesi ma dall’animo siciliano. La passione del Di Venuto nasce solo qualche anno fa, ma sin da subito i suoi scatti sono pervenuti all’occhio di molti osservatori. Sono veramente tante le foto del nostro Salvo che in primis predilige le istantanee paesaggistiche. La passione per la fotografia nasce quasi per gioco dalle escursioni naturalistiche, altro grande amore del nostro amico fotografo. Per il Di Venuto non esiste distinzione tra giorno e notte per entrare a stretto contatto con la natura raccontata con la fotografia. Il fotografo dei paesaggi: Salvatore Di Venuto. Un vero e proprio appassionato che si è creato da solo seguendo il suo istinto cogliendo l’attimo per esprimere la natura (la madre di tutte le cose e operatrice) entrando in perfetta sincronia con la vita cogliendo il particolare in tutte le sue sfumature percependone l’essenza dell’ambiente circostante andando oltre ciò che l’occhio riesce a vedere con cenni quasi futuristici, richiamando tratti di astrattismo. Prospettive e angolazioni diverse nelle foto del Di Venuto sempre in continua sperimentazione con una forte personalità legate ad un forte sensibilità. Nei paesaggi non vengono risaltati soltanto i colori che contornano lo scenario ma anche tutti i protagonisti che vivono al suo interno, qualsiasi sia la creatura che si trova in loco. Il fotografo dei paesaggi: Salvatore Di Venuto. Come si evince la profondità del paesaggio è accentuata dall’uso del grandangolo, obiettivo utile per questo genere di fotografia preferito particolarmente dal Di Vento. Altro particolare che segna le fotografie dell’artista è il risalto dei colori con l’accentuazione dei volumi dell’ambiente circostanze dovuto dal saggio risaltare delle ombre. Molte delle sue foto sono state pubblicate in riviste internazionali tra cui Il “Fotografo” per diverso tempo, arrivando pure secondo al  concorso regionale “2 Biennale Internazionale Arte di Palermo, Premio Speciale – Gruppo Obiettivo Fotografico”. Fotografare entrando a stretto contatto con la natura significa raggiungere una fase liberatoria senza confini e senza limiti come se si stesse guardando il mondo dalla cima della montagna accarezzato dal vento. Salvatore Di Venuto: la forza vitale della natura correlata alla comunicazione della fotografia.

   

Pentaprisma Click: Vetrina fotografica mondiale

Pentaprisma Click: Vetrina fotografica mondiale. Pentaprisma click è un gruppo Facebook fotografico internazionale affermato dedicato a tutti i fotografi, professionisti e non. Il gruppo nasce nel Settembre 2015 ed oggi vanta un numero di iscritti di circa 15000, con l’intento di divulgare l’amore per la fotografia permettendo di interagire tra i membri del gruppo per una comparazione e di scambio di informazioni inerenti al magico mondo della fotografia. Pentaprisma Click: Vetrina fotografica mondiale. E’ risaputo che la fotografia è una forma di comunicazione dove a parlare sono le emozioni del cuore attraverso gli occhi (che difficilmente mentono) e con il viaggio fantastico che la mente può far compiere fino a rendere reale o quasi ciò che si immagina. Infatti con la fotografia non esiste limite alla creatività che il fotoamatore o professionista può compiere. Ed è proprio questo l’intento dell’Agrigentino Giovanni Ciunna di adozione Augustana fautore della nascita di questo gruppo di primo livello coadiuvato dalla preziosa collaborazione di Giovanni Battista Squillace originario di Anzio. Nel gruppo in media vengono inserite 200 foto al giorno e per il fine settimana gli amministratori stabiliscono un contest diverso caratterizzato da una sana competizione dei partecipanti. I contest sono caratterizzati da 15 vincitori pioù 5 scelti dagli amministratori per un totale di 20 foto settimanali elette per numero di likes e non solo. Coloro i quali ricevono più premi d’oro e le congratulazioni per la foto del giorno, vincono il contest pubblicando gli scatti più belli nelle pagine Facebook Pentaprisma Click Best e Pentaprisma Click Top Photos correlate al gruppo stesso Pentaprisma Click. Sono ben 21 gli amministratori del gruppo provenienti da tutto il mondo e sono Giovanni Ciunna, Lucy Angela, Giuseppe Formica, Emanuele Simonaro, Antonio Aquino, Renilda Zajmi, Anna Lazzaro, Emanu Ele Timpone, Giannis Kaftantzis-Schoinas, Lumma Pastori, Bruno Canoneos, Despoina Apostolidou, Maurizio Santonocito, Sonia Julia Roelens, Silvano De Angelis, Ana Valente, Drora Baharal, George Pitsavas, Suchandra Roy Indiana, Giuseppe Formica, Emanuele Simonaro. Pentaprisma Click: Laboratorio fotografico mondiale. Il Ciunna spiega che il nome dato al gruppo deriva dal prisma ottico a cinque facce della macchina fotografica di cui quattro sono interessate dal percorso della luce. A loro volta due di questi fungono da superficie di ingresso ed uscita; gli altri due invece servono da piani di riflessione, resi riflettenti in quanto l’angolo di incidenza è inferiore all’angolo critico impedendo di sfruttare la proprietà di riflessione totale. Ne sovviene che a differenza del prisma di riflessione il pentaprisma produce un’ immagine dritta sia in senso orizzontale che verticale. Pentraprisma ottico e luce: una perfetta sincronia tra questi poichè la luce permette di vedere e per vedere servono gli occhi con i quali si va oltre la tangibilità delle cose. Occorre precisare che l’idea del Ciunna di fondare questo gruppo fotografico nasce anche dal fatto di essere figlio di un noto fotografo agrigentino, Elio Ciunna e di avere pertanto innato l’amore senza confine per la fotografia trasmessagli dal padre. Nell’età adolescenziale Giovanni ha sempre seguito il padre nei suoi impegni fotografici imparando tutte le tecniche fotografiche. Nonostante all’età di 18 anni Giovanni abbia deciso di arruolarsi nella Marina, gli impegni lavorativi non lo hanno allontanato dal mondo della e della cinemafotografia. A dire il vero proprio l’esperienza militare è stata elemento di studio e di affinamento delle sua tecnica oltre che di racconto delle competenze, interagendo con la sue più grandi passioni. Un ringraziamento comunque  va fatto ai compagni di viaggio senza i quali Pentaprisma Click non esisterebbe perchè in ogni cosa conta sempre passione, dedizione lavoro di squadra e voglia di crescere. Pentaprisma Click: un simbolo della fotografia spinto dal desiderio di entrare a contatto con se stessi e col mondo circostante dove la fotografia è l’elemento filtrante di un mondo parallelo nella realtà.

La fotografia della realtà: lo street!

La fotografia della realtà: lo street! Lo Street Photograpy è uno dei tanti generi della fotografia. Questa branca della fotografia può essere considerata una vera e propria arte in quanto con essa si tende a voler raccontare l’attimo, quel preciso momento immortalato cogliendone il senso che quell’ istante richiede, raccontando tramite lo scatto “rubato” una storia o uno stato d’animo. Infatti tale genere nasce tra le strade e nello scenario dello street fanno da padrona l’empatia del fotografo con quella del soggetto (che non sa di essere sotto osservazione dell’occhio meccanico). Le sfumature che esso può raccontare sono numerose dettate dall’imprevedibilità e dal momento. Probabilmente lo street nasce con le prime fotocamere portatili ma occorre non fare confusione tra il fotografo occasionale e l’artista da strada poichè quest’ultimo deve cogliere quel determinato attimo che l’occasione richiede che probabilmente le parole potrebbero raccontare con difficoltà. La fotografia della realtà: lo street! Caratteristica fondamentale dello street è la spontaneità sia della persona che del fotografo. Il soggetto si muove libero in un ambiente all’aperto col fotografo in agguato sempre pronto come un cecchino a “catturare” quel gesto spontaneo. Il fotografo in questa occasione diventa un narratore vedendo oltre ciò che gli occhi riescono a vedere entrando a stretto contatto dell’esposto. Fallito il momento, tutto il lavoro è andato in fumo poichè si è perso l’istante in quanto non è una posa effettuata scattata che può essere ripetuta. Strade e persone sono elementi indissolubili correlati tra loro dove relazione, interazione e condivisione devono essere colte dalla sensibilità del fotoamatore. Da ciò si evince un collegamento con il reportage con la differenza che quest’ultimo genere di fotografia comporta ad avere l’occhio meccanico su un quadro determinato. Occorre precisare che nello street fotografico non conta la tecnica perfetta o la migliore messa a fuoco (gradita sempre nella maggior parte dei casi) ma la sostanza dello scatto con un’osservazione da regista improvvisato concentrandosi sulla realtà circostante, svuotando la mente  immaginando, inquadrando, costruendo e “colpendo il bersaglio”. La fotografia della realtà: lo street! Appurato che non esistano regole specifiche per lo street bisogna precisare che le norme per una buona foto quali il tempo di scatto, la messa a fuoco e l’ISO sono equivalenti agli altri generi di fotografia. Nello scatto diurno occorre evitare di scattare nelle ore centrali della giornata evitando una sovraesposizione della foto. A prescindere da ciò è consigliato impostare l’ISO non oltre 200. Il tempo di scatto consigliato da usare è breve e fare comunque delle prove. Ma per quanto riguarda la focale come è consigliato impostarla? La soluzione a questo quesito è l’attrezzatura. Codesta, ovviamente deve essere di poco intralcio per l’immediatezza dello scatto ed è consigliato usare o gli obiettivi dalla focale ridotta con un’apertura compresa tra i 35 mm e i 50 mm per evitare la distorsione dei volti. Possono essere utilizzati anche i medio e i tele obiettivi con una ripresa ben lontana dal punto di interesse inficiando però sulla qualità dell’immagine e delle emozioni che si desiderano raccontare. Nello scatto notturno, invece occorre impostare l’ISO tra i 400 e gli 800 annessi a tempi di scatto lunghi e apertura focale intermedia. In questo ultimo frangente, i riflessi delle luci spiccano nelle loro cromaticità dando sfumature a scenari brillanti. In conclusione la post produzione è di supporto ma estremamente fondamentale in questo genere di fotografia è la resa dello scatto. Street Photograpy: arte contemporanea imprevedibile di un attimo fugace infinito nel tempo.

La foto di copertina è opera di Livio Facciponte.

Fotografare l’anima: Il ritratto

Fotografare l’anima: Il ritratto. Effettuare un ritratto nella fotografia è un “obiettivo” ambito dai fotografi professionisti, dai fotoamatori e dai fotografi occasionali. Anche in questa tipologia di scatto occorrono esperienza e tecnica( entrambe connesse l’una con l’altra). Bensì occorre precisare sempre che per una buona resa di tutti i tipi di scatto sono fondamentali il tempo di scatto, l’apertura focale e l’ISO. Nello specifico del ritratto la messa a fuoco deve essere posta sugli occhi del soggetto “giocando” con la luce. Sbagliato il centro del fuoco, la foto è persa. Fotografare l’anima: Il ritratto. I tipi di ritratto sono tre, divisi in primissimo piano, primo piano e figura intera. In queste occasioni cosa basilare è trovare la giusta sintonia con il soggetto poichè consente di evitare lo scatto equivalenti alle foto tessere. In base agli scatti che si hanno in mente di effettuare la posa del modello/a può divenire un gioco forza ma vi sono tipi di ritratto dove anche il movimento può dare quel tocco in più nella resa, rendendo alcune istantanee molto aggrazziate nelle pose stesse. L’empatia che si riesce a trovare con i soggetti è importante poichè la loro vismimica è l’espressione della propria anima e in uno scatto d’autore che si rispetti, il trasmettere le emotività raccontano l’essere all’osservatore. I soggetti ovviamente possono essere sia adulti che piccini, uomo e donna. In ultima analisi i soggetti possono dividersi in persone sicure ed insicure. L’eccessiva sicurezza può far trasparire una facilità nell’effettuare lo scatto che in fase di produzione la resa della foto tende ad essere diversa dallo scatto immaginato ( ogni volta che si scatta si consiglia sempre di rivedere l’istantanea fatta per avere la possibilità di ripetere lo scatto). Con le persone timide invece può succedere l’esatto contrario ed è sempre consigliato durante il workshop far visionare il lavoro effettuato per non perdere la complicità trovata. In sostanza trovata la  stessa lunghezza d’onda si può dire che metà del lavoro è fatto. Il passo successivo nel ritratto è la scelta dell’obiettivo. E’ possibile usare l’obiettivo grandangolare purchè non si apra al massimo la focale per evitare lo storpiamento dell’immagine stessa. Infatti per avere una perfetta ricostruzione del viso occorre usare gli obiettivi fissi. Questi si dividono in:

Pieno formato 

  • 105 mm per il primissimo piano
  • 85 mm per il primo piano
  • 50 mm per la figura intera

Mezzo formato

  • 35 mm

Una volta scelto l’obiettivo adatto per la propria tipologia di scatto, fondamentale di tutte le istantanee è la luce sia artificiale che naturale. Nel caso in cui si effettui il ritratto in un ambiente chiuso, è consigliato usare una luce continua (luce principale) quali possano essere fari posizionati sullo stativo con un angolo di inclinazione tra 45% e 60% sul soggetto per dare migliore risoluzione.  Alla luce principale si aggiungono:

Luce complementare
Si tratta di una luce di intensità inferiore e serve a moderare le ombre e a rendere leggibile tutte le parti non illuminate dalla luce principale.

Luce d’effetto
Ha il compito di dare profondità e rilievo all’immagine.

Luce di sfondo
La luce di sfondo è quella luce che punta direttamente sullo sfondoche noi utilizziamo in modo da renderlo disomogeneo.
Nel caso volessimo dare un effetto controluce  all’immagine, essa dovrà esser di intensità superiore a quella principale.

Le illuminazioni da approntare negli scatti sono tante. Negli scatti in studio è opportuno fotografare su uno sfondo nero o bianco. Nel qual caso si decida di scattare in un ambiente esterno bisogna evitare se si decide nelle ore centrali della giornata di evitare sfondi chiari. A proposito di sfondo nel ritratto con la soggettiva sul viso del modello, si crea l’effetto Bokeh che è la sfocatura dello scenario. Il tutto succede con l’apertura massima della focale dell’obiettivo qualsiasi esso sia. Da non dimenticare l’ISO con una programmazione che oscilla tra 400 e 800 ( sempre facendo riferimento alla luce). Per quanto riguarda il tempo di scatto è consigliato di scattare da un tempo minimo equivalente ad 1/100 a salire. Infine, photoshop e ovviamente l’immancabile fantasia servono a dare quelle correzioni o tutt’al più quel tocco da rendere unico lo scatto. Le nozioni sul mondo della fotografia sono infinite. Queste poche righe sono solo una minima parte dei consigli da seguire. Fotografia: un mondo senza limiti a confine tra realtà e immaginazione dove il segreto è provare sperimentando. Di seguito trovate qualche esempio di ritratti scattati da Livio Facciponte e Carmelo Mulone:

   

Giuseppe Lo Brutto: il narratore delle tradizioni

Giuseppe Lo Brutto: il narratore delle tradizioni. Giuseppe Lo Brutto in arte LBG, è il fotoamatore che abbraccia il mondo della fotografia con grande sensibilità. Una passione innata quella del Lo Brutto come se la macchina fotografica e la sua persona fossero due corpi plasmati in un’anima sola caratterizzata dal click travolgente e placido attraverso il quale vuole esprimere il suo amore per la fotografia tramite la narrazione della tradizione. Giuseppe Lo Brutto: il narratore delle tradizioni. Nelle foto si evince la ricerca del particolare con una forte personalità espressa dai vari punti di vista che lo scatto del foto amatore riesce a risaltare attraverso la capacità di vedere oltre, con l’intento di raccontare il tangibile immortalato in un preciso istante. Negli scatti di LBG vi si trova la percezione della realtà espressa nel tempo come se il tempo stesso non fosse mai veramente trascorso. Fondamentale nel “narrare con la fotografia” è la luce, alterata a volte secondo l’immaginazione dell’artista. Probabilmente il nostro Giuseppe può essere definito quasi un tradizionalista dello scatto, con l’uso di tecniche varie in continuo studio che a volte tendono ad andare contro i criteri dello scatto stesso. Giuseppe Lo Brutto: il narratore delle tradizioni. Tali scatti molto personali nell’esecuzione coniugano nell’esposizione la propria passione del nostro protagonista verso la fotografia modellata nell’essenza del paesaggio circostante. Infatti molto rappresentative sono le istantanee paesaggistiche del territorio siculo rivolte sempre alla valorizzazione di una terra meravigliosa zeppa di storia e fascino quale è la Sicilia. Quante cose esistono intorno all’individuo che si guardano così come se fossero trasparenti? Sicuramente tante. Non esiste un passo che il nostro fotoamatore faccia senza fotocamera. Passi intenti a raccontare le tradizioni sicule (le tradizioni non devono mai essere dimenticate ma tramandate di generazione in generazione senza rinnegare le proprie origini) e la riscoperta di luoghi delle quali probabilmente non si conosce l’esistenza. Un viaggio quello del Lo Brutto tra passato presente e futuro. Passato inteso come ricordo di un attimo del presente già proiettato verso il futuro. Giuseppe Lo Brutto e l’arte di raccontare il tempo.

Fotografia d’autore: il paesaggio

Fotografia d’autore: il paesaggio. La natura è in grado di offrire particolari mozzafiato se scattati con le tecniche giuste e nei momenti giusti. Momenti brevi ma intensi se “visti” entrando a stretto contatto con essa osservandola e ascoltandola così per come è. Sono vari i tipi scatti che si possono effettuare e tra questi i più suggestivi e i più complessi sono i paesaggi naturali. La complessità di queste foto sta nel riuscire a mettere a fuoco tutto il contest poichè il soggetto in questione può contenere oggetti vicini contornati da un orizzonte molto lontano. Basilare per lo scatto paesaggistico è proprio l’orizzonte che deve essere perfettamente dritto. La peculiarità che lo scatto del paesaggio risalta è l’exploit dei colori che è in grado di offrire. Pertanto per avere tutto il più nitido possibile bisogna interagire sulla messa a fuoco con una focale più o meno chiusa che varia da un minimo di f/10  fino a f/22. Fotografia d’autore: il paesaggio. Gioco-forza per avere il massimo della risoluzione del panorama fotografato è il corretto uso dell’ISO ( sensibilità del sensore alla luce, dovè più è alto il valore della luce più è elevata la sensibilità della luce ). Non meno importanti sono i tempi di scatto. Nell’istantanea  di giorno è fondamentale scattare con ISO pari a 100 massimo 200 per evitare il rumore e conseguentemente la sgranatura dei pixel dell’immagine. Con queste condizioni di luce si può fotografare anche a mano libera purchè non si superi un tempo di scatto pari a 1/160. Come in ogni scatto è indispensabile la scelta opportuna della luce naturale con la quale scattare per evitare giochi di ombre che essa può scaturire. Fotografia d’autore: il paesaggio. Infatti è consigliabile di evitare gli scatti nelle ore più alte del sole per la presenza di ombre dure ed una luce molto forte incorrendo nel rischio di avere una foto sovraesposta. Molto suggestive sono le foto effettuate all’alba o al tramonto garantendo giochi di luce a dir poco entusiasmante, ricchi di cromaticità e in questo caso, per ottenere la migliore nitidezza possibile bisogna alzare l’ ISO a 800. Contestualmente con il calare della luce succede che non sia più possibile poter scattare a mano libera e in tali situazioni occorre usare il treppiede potendo aumentare i tempi di scatto. In queste condizioni i tempi scatto più idonei variano da un tempo minimo di 5s a 30s. Nella fotografia paesaggistica notturna è fondamentale il tempo di scatto interagendo con un ISO che oscilla tra i 400 e i 600: qualora si superassero tali valori la foto verrebbe poco nitida nonostante la presenza del citato treppiede. Ovviamente la post produzione può dare risultati che sconfinano con la fantasia. Il segreto per migliorare nella fotografia è quello di sperimentare in continuazione qualsiasi sia il soggetto da immortalare senza mai demordere poichè serve per raggiungere i propri limiti e e superarli. Paesaggio e fotografia: un viaggio tra realtà e fantasia dove un semplice click apre le porte di un immenso paradiso terrestre da ammirare e sentire con tutti i sensi.

Di sotto trovate qualche foto di paesaggio scattata da me con il supporto a photoshop di Livio Facciponte.