Tecnica fotografica: alcuni consigli per fotografare con la pioggia

Tecnica fotografica: alcuni consigli per fotografare con la pioggia. La primavera è arrivata da poco ma in natura esiste un fenomeno atmosferico che non conosce le stagioni ed è sempre in “agguato”, pronta a precipitare. Questa è la pioggia e con l’atmosfera che si crea, annessa agli effetti che è possibile realizzare, compreso l’idea di fotografare i fulmini, è l’evento durante il quale gli amanti della fotografia, sono pronti a cercare di realizzare delle immagini molto suggestive. Prima di avventurarsi in questo percorso fotografico, occorre seguire qualche consiglio per fotografare senza rovinare la propria attrezzatura, cercando di centrare “l’obiettivo”. 

Tecnica fotografica: alcuni consigli per fotografare con la pioggia
Fotografia realizzata da Vale Avaly.

Quale è la prima cosa da fare per fotografare con la pioggia? La pianificazione è il segreto per riuscire al meglio nella propria impresa e per questa tipologia di fotografie, monitorare il meteo consente di sapere quando potere fotografare, per non trovarsi impreparati, oltre a scattare durante o immediatamente dopo la fine della pioggia. Inoltre, bisogna sapere cosa e dove fotografare. Ad esempio, se si decide di fotografare l’area urbana, occorre sapere che in questa scenografia, è più facile trovare riparo a differenza del paesaggio che si trova al di fuori delle mura della città. Ciò serve a proteggere se stessi ed in particolare modo la propria attrezzatura. A proposito di quest’ultima, molte ma non tutte le reflex sono tropicalizzate (resistenti all’umidità e agli schizzi d’acqua ma che non sono impermeabili). In ogni caso, è sempre consigliato adottare delle specifiche coperture per evitare qualsiasi forma di danno al copro macchina e all’obiettivo, con lo scopo di fotografare in totale sicurezza. A tal proposito, è utile fornirsi della mantellina per fotocamera che è un rivestimento impermeabile adatto per questo tipo di fenomeno. In commercio esistono diversi tipi e diverse qualità con una conseguente differenza di prezzi, strutturati in modo da lasciare liberi gli obiettivi, dal punto in cui viene avvitato il paraluce e nei tasti, utili per fotografare. Nel caso in cui si sia sprovvisti di tale accessorio, si può correre ai “ripari” usando un sacchetto di plastica posto in maniera tale da proteggere il corpo macchina e la parte finale dell’obiettivo. Inoltre, è utile avere a portata di mano una pezzuola per asciugare le gocce che, comunque, possono depositarsi sulla lente e sulla reflex, evitando in questo modo che queste entrino all’interno della macchina e dell’obiettivo dalle loro fessure, scongiurando danni irreparabili o comunque economicamente cari da ripristinare. 

Che tipo di attrezzatura si consiglia di portare? Oltre alle coperture sopra citate, l’attrezzatura adatta da portare deve essere ridotta al minimo indispensabile per essere più leggeri in fase di scatto, considerando anche che con l’atmosfera piovosa, cambiare obiettivo può essere un rischioso e dannoso per la stessa attrezzatura. Per questo motivo, si consiglia di aver montato l’obiettivo che si vuole usare prima di uscire. A tal proposito, possono essere usati:

Tecnica fotografica: alcuni consigli per fotografare con la pioggia
Fotografia realizzata da Gianni Giva.
  • Obiettivo tutto fare (24/120 per le full frame, 18/140 per le mezze formato).
  • Teleobiettivo (obiettivo con un’ampiezza focale superiore ai 70mm) che ha la caratteristica di appiattire i piani, ottenendo un effetto schiacciato. In questa situazione, infatti, la pioggia apparirà più fitta perchè la distanza delle gocce, viene ridotta. 
  • Grandangolare ( con ampiezza focale inferiore ai 35mm) e, a meno che non diluvi, la pioggia apparirà meno fitta. 
  • Treppiede, utile per “superare” i problemi di ridotta luminosità che la presenza della pioggia riduce drasticamente, fotografando con tempi di scatto lenti.

Come impostare i valori della macchina fotografica? E’ sempre consigliato scattare con il formato RAW, con lo scopo di agevolare le correzioni da applicare nella fase di post-produzione con l’ausilio di Photoshop. Fatta questa piccola premessa, con questa atmosfera, la luce è notevolmente ridotta ed è strettamente necessario lavorare sui valori di ISO, tempi di scatto e chiusura del diaframma f che sono, ricordiamo, l’uno associato all’altro. Utilizzando dei tempi veloci, vale a dire da 1/200 a salire, innanzitutto è possibile congelare le gocce, se si decide che il soggetto siano queste. Tuttavia, più i tempi sono veloci e minore sarà la luce, motivo per il quale, in base al tipo di scatto che si vuole realizzare, occorre alzare gli ISO o aprire il diaframma. Invece, nel caso in cui si usano tempi lenti, quindi con valori da 1/50 a scendere, la luce sarà superiore ed è in questo caso che il sopra citato treppiede è utile, evitando il micro mosso. In questo caso, i valori degli ISO possono essere ridotti al minimo, guadagnando in termini di qualità oltre che di luminosità.

Tecnica fotografica: alcuni consigli per fotografare con la pioggia
Fotografia realizzata da Massimiliano Max Savorgani.

Quali generi fotografici o effetti è possibile applicare fotografando con la pioggia? Occorre sapere che con queste condizioni, le gocce tendono a trasformarsi in delle strisce ed in questo caso è possibile sfruttare l’effetto Light Trails che dà all’immagine una certa dinamicità. Un altro effetto che si può realizzare è il Bokeh (usato per mettere in risalto il particolare concentrandosi sul soggetti, sfocando il contorno) e dipende dall’apertura del diaframma f. Più è ampio, puntando la messa a fuoco sul soggetto e maggiore sarà l’effetto sfocato sullo sfondo. Per questo tipo di effetto, affinchè abbia una buona resa, sarebbe opportuno che lo scenario sia illuminato. Infine, i valori degli ISO, che come per qualsiasi altra fotografia, a meno che non sia un effetto desiderato, non deve essere troppo elevato, al fine di evitare il rumore digitale dell’immagine. Altra cosa da fare, è quella di riuscire a sfruttare i riflessi delle immagini presenti sull’asfalto o sulle pozzanghere, dando in questo modo degli effetti molto suggestivi. Ancora, utilizzare al tecnica del bianco e nero, può accentuare la drammaticità della foto e dare un effetto cinematografico. 

Tecnica fotografica: alcuni consigli per fotografare con la pioggia
Fotografia realizzata da Anna Melis.

Tecnica fotografica: alcuni consigli per fotografare con la pioggia. Questi sono alcuni consigli ma come per ogni cosa, è sempre la pratica a fare la differenza, dove non solo è possibile migliorare la propria tecnica ma dare libero sfogo alla propria creatività. Se le gocce d’acqua cominciano a precipitare, cogliete l’occasione per realizzare degli scatti che possono essere davvero particolari. Buona luce.

L’immagine di copertina è stata realizzata da Vale Avaly.

Mandarino: L’agrume puro, dolce e profumato

Mandarino: L’agrume puro, dolce e profumato. Si avvicina la primavera e fino alla fine del mese di aprile, più o meno, è possibile trovare ancora come frutto, il mandarino. Questo frutto tipicamente invernale, la cui coltura inizia a dicembre e finisce nel mese di marzo, è considerato come un agrume puro poiché non è un derivato di nessun innesto botanico. In questa tipologia di agrumi, fanno parte anche il pompelmo, il cedro, l’arancio ed il limone. Tornando al mandarino, vanta una storia molto antica e la sua pianta, appartiene alla famiglia delle rutacee. Il suo nome è Citrus Reticulata, le sue foglie sono a forma caduca (ovvero che cadono nelle stagioni in cui non viene coltivato) e come i suoi fiori e i suoi frutti, anche l’albero è di dimensioni ridotte. Il frutto, dalla forma quasi sferica, quando è maturo, ha un peso molto leggero e approssimativamente, pesa tra i 50 ed i 100 grammi. Il colore della buccia, come la polpa, è arancio chiaro e tra gli agrumi in produzione, è il più dolce per l’elevata presenza di zucchero.

Mandarino: L'agrume puro, dolce e profumato
Fotografia di Corrado Occhipinti.

Perché ha una storia antica? Oltre ad avere numerose proprietà benefiche (che vedremo in seguito), il mandarino dispone di alcune caratteristiche simboliche che sono riconducibili addirittura all’antica Cina, quando i letterati e poeti, vestiti di un abito arancione dorato, dotati di immensa cultura, furono designati ad interpretare i voleri del cielo per comunicarli all’imperatore. Secondo alcuni studiosi, però, a coniare il nome mandarim, traducendolo dal termine sanscrito mantrim, furono i portoghesi che, nel XVII secolo, facevano riferimento ai funzionari cinesi. Tuttavia, il termine cinese originale pare che sia Guan, utilizzato, secondo la tradizione locale, ad indicare l’addetto alla riscossione dei mandarini offerti come tributo all’imperatore. Inoltre, il termine “mandarino”, successivamente, fu usato come riferimento per indicare la lingua del mandarino, utilizzata tra i funzionari durante l’egemonia delle dinastie dei Ming e dei Qing. Nella storia un pò più recente e con precisione nella prima metà dell’800, il frutto arancione, per la sua dolce fragranza quasi afrodisiaca, trova la sua collocazione anche in Europa, inizialmente introdotta come pianta ornamentale. Successivamente, il clima favorevole siciliano, ne decretò la sua coltura e la sua conseguente produzione.

Mandarino: L'agrume puro, dolce e profumato
Fotografia di Tommaso Latina.

Esiste qualche modo specifico per produrlo? La pianta del mandarino si adatta facilmente a diversi tipi di terreno, purchè il clima sia particolarmente mite con temperature comprese tra i 7 ed i 38 gradi, soglie oltre i quali, non possono crescere. Non ha bisogno di particolari cure se non di alcune accortezze, quali quello di trapiantarlo a metà primavera, all’incirca dopo la seconda settimana di aprile per evitare che le giovani piante soffrano dei ritorni del gelo. Per una buona crescita, infatti, deve essere posta a riparo del vento con l’uso di specifiche reti. Inoltre, in base al tipo di suolo (è escluso quello argilloso), è opportuno svolgere delle specifiche concimazioni (per questo occorre rivolgersi a degli esperti del settore) supportata da delle leggeri potature che permettono di far respirare la pianta, eliminando i rami malati o danneggiati. Per la fioritura, l’agrume ha bisogno di 4 anni di coltura. E’ puro ma dal suo innesto, è possibile ottenere:

  • Clementine, ibrido ottenuto dall’innesto del mandarino e del mandarancio;
  • Mandarancio, ottenuto dall’unione tra mandarino e arancia;
  • Mapo, ottenuto dal pompelmo e dal mandarino. 

Di questo dolce agrume, esistono diverse specie e quelle più diffuse sono:

  • Mandarino cinese che è una varietà asiatica dalla buccia sottile e commestibile;
  • La specie King, di origine cinese;
  • Cleopatra, di origine indiana ricco di semi usato sia a scopo alimentare che ornamentale;
  • Tangerino, di origine marocchina che ha la forma simile a quella dell’arancia;
  • Tardivo di Ciaculli detto marzuddu perché fiorisce a marzo ed è originario della zona Ciaculli di Palermo.

Quali sono le sue proprietà benefiche? E’ ricco di acqua, sali minerali, zuccheri, magnesio, potassio, calcio, ferro, bromo e vitamine, tra cui la C (per la prevenzione del raffreddore), Vitamina A, retinolo e vitamina P. Ha un elevato apporto energetico, tanto da essere usato nella dieta degli sportivi, ed essendo molto dolce, pieno di fruttosio, si consiglia di consumarne in una quantità limitata, soprattutto nei casi in cui il consumatore soffra di diabete o sia in sovrappeso. Inoltre, contiene la fibra alimentare, utile nella prevenzione della stipsi. Queste proprietà vengono assimiliate dall’organismo nel momento in cui si mangiano gli spicchi ma occorre sapere che anche la buccia, una volta assimilata ( ne sono un esempio le scorzette candite) è in grado di produrre degli effetti benevoli. Dalla scorza, infatti, viene estratto dell’olio che, a sua volta volta, viene utilizzato per la produzione di prodotti anticellulite oltre ad essere usato nell’aromaterapia con lo scopo di ottenere un effetto rilassante. Infine, come è stato sopra citato, non bisogna dimenticare che il mandarino è stato inizialmente introdotto in occidente come pianta ornamentale. In alcuni ambienti, infatti, la buccia, una volta essiccata, viene usata per realizzare candele profumate o i poutpourri che consiste nel realizzare una composizione ornamentale creata con l’uso di altre bucce, fiori secchi e spezie.

Mandarino: L’agrume puro, dolce e profumato da innumerevoli proprietà benefiche, destinato ad abbellire rendere profumato il proprio ambiente.

L’immagine di copertina è stata realizzata dal fotografo Corrado Occhipinti.

Canicattì: Violento incidente in Via Onorevole Giglia (VIDEO)

Canicattì: Violento incidente in Via Onorevole Giglia (VIDEO). Oggi pomeriggio, lungo la trafficata Via Onorevole Giglia di Canicattì, si è verificato un nuovo incidente. Non è la prima volta, infatti, che l’arteria che unisce due zone nevralgiche della città di Canicattì, è teatro di diversi sinistri automobilistici. Dalle prime informazioni che ci sono pervenute, sembra che l’incidente abbia coinvolto una sola autovettura. Tempestivo è stato l’intervento delle forze dell’ordine per ripristinare la normale viabilità della via.

Canicattì: Nuovo incidente in Via Onorevole Giglia (VIDEO)

Vediamo di capire come è accaduto l’incidente. Da quanto ci è dato sapere, la vettura coinvolta è una Fiat Punto e da come si evince dalle immagini, molto probabilmente procedeva verso la via Monsignor Ficarra, altra via della città, perpendicolare alla Via Giglia, o nelle vie limitrofe. Ad un certo punto, la Punto perdeva il controllo, andando a sbattere contro il marciapiede per poi fermarsi al centro della carreggiata. Dalla vettura, il conducente, per sua fortuna è uscito illeso, accusando solo un forte spavento. Le cause che hanno provocato l’incidente sono ancora in fase di accertamento ma si presuppone che possano essere diverse. Tra queste, quella più probabile, è l’elevata velocità del mezzo oppure, cosa da non sottovalutare, potrebbe essere dovuta dalla distrazione, probabilmente correlata all’uso del telefonino.

Cosa si consiglia? Queste sono solo due delle ipotesi che possono aver provocato l’incidente e, tuttavia, non avendone la certezza, si consiglia sempre di procedere seguendo le regole imposte, per la propria incolumità e per quella degli altri. Sotto potete vedere il VIDEO in cui la Fiat Punto viene recuperata dal carro attrezzi. 

Alcuni consigli per fotografare attraverso il vetro senza i riflessi

Alcuni consigli per fotografare attraverso il vetro senza i riflessi. Riuscire a fotografare i riflessi di un’immagine (ad esempio quelli riprodotti nello specchio dell’acqua), possono consentire di realizzare una fotografia dal grande impatto scenografico. Tuttavia, esistono fotografie in cui è sconsigliato riprendere i riflessi e ciò deve accadere quando si decide di fotografare attraverso i vetri. In alcune situazioni, infatti, fotografare attraverso il vetro, che sia una teca o una vetrina, può essere l’unico modo possibile e, a meno che non si tratti di un effetto voluto e studiato, è necessario riuscire a raffigurare il soggetto nel migliore dei modi senza che i riflessi storpino l’immagine stessa, perdendo il loro tema originale. Dopo aver scattato la vostra fotografia, occorre visualizzare bene che questi elementi siano assenti, altrimenti la vostra fotografia sarà rovinata.

Alcuni consigli per fotografare attraverso il vetro senza i riflessi
Fotografia di Cesare Bracciali.

Come riuscire ad evitare che il riflesso sia presento all’interno dell’immagine? Può sembrare banale ma la prima cosa da evitare è l’uso del flash, sia se si scatta in modalità manuale che, soprattutto, in modalità automatica (funzione in cui il sopra citato flash si attiva autonomamente in caso di scarsa visibilità). A proposito di illuminazione, qualora sia possibile, il corretto uso le luci aiuta ad eliminare i riflessi. Nel caso in cui ciò non è possibile sistemarle a proprio piacimento, una cosa da fare è quello di avvicinare il più possibile l’obbiettivo (corredato di paraluce) al vetro. I riflessi non verranno eliminati completamente ma il risultato sarà più realistico possibile. L’illuminazione da considerare è sia artificiale che naturale. Nel caso di quest’ultima, la presenza del sole abbaglia ed accentua la presenza della sporcizia. Pertanto si consiglia di fotografare all’ombra, evitando di riflettere anche la vostra immagine e se presente, quella del muro o di altri oggetti presenti di fronte alla “vostra” vetrata. Un altro consiglio è quello di indossare un abbigliamento scuro, poichlè riduce la possibilità di far “rimbalzare” la luce verso il vetro. Nel caso in cui vi troviate in un ambiente domestico o privato (avendo la possibilità di prendersii tutto il tempo che serve, oltre al paraluce, è possibile usare un panno scuro. Attaccandolo alla superficie con del nastro di carta, si forma una specie di cilindro formato da un’apertura in cui introdurre la reflex. In alternativa, si può decidere di fotografare con l’autoscatto, utilizzando un tempo di scatto  TS di 20s.

Occorre usare dell’attrezzatura particolare? L’uso del paraluce di gomma (a differenza di quello rigido), evita, una volta appoggiato al vetro, che la luce entri tra la vetrata stessa e l’obiettivo. Inoltre, la gomma, essendo flessibile, consente di effettuare qualche piccolo movimento riducendo in questo modo l’effetto dei riflessi che si può creare. Un altro elemento che può fare al caso vostro, è l’uso del filtro polarizzatore anche se il suo uso può creare delle trame non desiderate. Inoltre, in base al tipo di superficie che “protegge” il soggetto, il filtro può creare delle variazioni di colore dell’immagine. Tra i polarizzatori che si possono usare, troviamo:

Alcuni consigli per fotografare attraverso il vetro senza i riflessi
Fotografia di Maurizio Scianni.
  • Quelli lineari, adatti alle vecchie reflex;
  • Quelli circolari, adatto per le fotocamere digitali.

Purtroppo, l’uso del polarizzatore può creare qualche svantaggio. Uno di questi è che l’immagine che si vede dal mirino, risulta essere più scura, rendendo più difficile la messa a fuoco. Per questo motivo, occorre scegliere la modalità AF-S, puntando sul soggetto e non sul riflesso. Infine si consiglia di utilizzare un treppiede, perchè possono esserci delle vibrazioni ed il vetro, nella maggior parte dei casi, avendo una superficie ampia, può ampificare la presenza delle vibrazioni.

In che modo è opportuno fotografare? Posizionando la reflex in maniera angolata rispetto al vetro, si rischia di riprodurre il ribalzo della luce ottenuto dalla vetrata in corrispondenza del vetro dell’obiettivo. Più la macchina fotografica è posizionata perpendicolarmente al vetro e minore sarà il riflesso che si ottiene. Infine, si consiglia di usare una ridotta profondità di campo poichè riduce l’abbagliamento e i difetti presenti sulla superficie.

Questi sono alcuni consigli per fotografare attraverso il vetro senza i riflessi ma anche in questo caso, la la pratica è quella che consente di affinare la propria tecnica. Inoltre, il vetro, può anche essere il soggetto in cui è possibile creare delle immagini particolari con degli effetti di grande impatto visivo. Buona luce.

La fotografia dell’immagine di copertina è stata realizzata dal fotografo Cesare Bracciali.

Fotografia: come fotografare gli occhi?

Fotografia: come fotografare gli occhi? Il “Ritratto” è uno dei generi fotografici più ambiti da realizzare e l’occhio è l’elemento chiave attraverso il quale è possibile realizzare uno scatto d’autore. La messa a fuoco va posta sugli occhi e attraverso questi, l’anima del soggetto parla, trasmettendo tutte le sue emozioni. Nella ritrattistica, nel momento in cui si decide di fotografare solo ed esclusivamente gli occhi, si parla di primissimo piano (PPP) ed in questi casi, è basilare riuscire a trovare la giusta armonia con il soggetto, senza comunicargli che gli occhi saranno l’elemento principale della fotografia. Ciò serve ad evitare che, il vostro modello/a sforzi di mettere in posa il suo sguardo rischiando di compromettere l’effetto naturale del vostro primissimo piano. Lo sguardo del soggetto può essere sia quello di un bambino che di una donna o di un fanciullo e lo scopo della fotografia può essere sia a scopo pubblicitario che artistico. Di seguito, vediamo qualche consiglio per fotografare nel migliore dei modi gli occhi.

Fotografia: come fotografare gli occhi?
Fotografia di Carmen Ebbers.

Che tipo di attrezzatura è consigliato usare? E’ possibile usare un obiettivo grandangolare purchè non si apra al massimo la focale, evitando lo storpiamento dell’immagine stessa. Tuttavia è consigliato utilizzare degli obiettivi con ottica fissa che si dividono in :

  • 105mm per il pieno formato;
  • 35mm per le mezzo formato (APSC)
Fotografia: come fotografare gli occhi?
Fotografia di Gianluigi Bertola.

Un altro obiettivo che può essere usato, per prendere i dettagli, è l’obiettivo macro con un rapporto 1:1 ed una lunghezza focale di almeno 60/105mm. Per evitare il micro mosso, è consigliato di usare il treppiede e, in alternativa, o l’autoscatto della reflex o lo scatto da remoto. E’ anche doveroso sapere che gli occhi, oltre ad essere lo “specchio dell’anima”, sono anche fonte di riflessi. Nell’immagine che viene realizzata, possono riflettersi l’immagine vostra, delle luci e del set fotografico. Per ovviare a questo problema, sarebbe opportuno utilizzare un filtro polarizzatore con il quale è possibile ottenere più contrasto e più saturazione.

Fotografia: come fotografare gli occhi?
Fotografia di Tommaso Latina.

Quali sono le modalità di scatto consigliate? Considerando che per questo genere fotografico è fondamentale l’illuminazione, occorre trovare la giusta quantità di luce per ottenere una foto nitida e qualitativamente alta. Anche la messa a fuoco puntata sugli occhi deve essere perfetta. Per questo motivo, nonostante le moderne macchine fotografiche hanno un ottimo autofocus, è consigliato di effettuare la messa a fuoco manuale, puntandola tra la pupilla e l’iride, possibilmente, con il supporto di un riflettore fotografico che consente di indirizzare più facilmente la luce verso il punto d’interesse. Il Live View, può essere un valido supporto poichè consente di vedere l’intera immagine durante la fase dello scatto. Inoltre, non bisogna dimenticare che per trovare la giusta luce, occorre utilizzare correttamente il diaframma f. Utilizzare un diaframma eccessivamente aperto con un valore pari fino ad f/1.8 (per gli obiettivi fissi), significa far entrare troppa luce, senza riuscire a mettere a fuoco l’intera iride. Viceversa, se si usa un’apertura focale troppo chiusa, con un valore pari ad f/16, si avrà poca luce. Pertanto è consigliato lavorare con dei valori compresi tra f/5.6 ed f/8, con un ISO basso, e tempi di scatto di almeno 1/125, per evitare il micro mosso. Riuscire a ridurre le ombre, consente di risaltare di più i dettagli. Il formato con il quale si consiglia di fotografare è il RAW, per avere una migliore resa dell’immagine e per facilitare le correzioni a Photoshop in fase di Post-Produzione. Anche in questo caso, la propria creatività, ha un ruolo importante, dalla composizione dell’immagine (come è visibile nelle immagini illustrative) e quali tecniche adottare in fase di produzione, come l’uso del bianco e nero.

Fotografia: come fotografare gli occhi?
Fotografia di Luigi Miceli.

Fotografia: come fotografare gli occhi? In ultimo ma non ultimo per importanza, per fotografare gli occhi, se lo scatto non è a scopo pubblicitario e la foto non lo richiede, è meglio ridurre il trucco al minimo o evitarlo totalmente. Infine, affinchè lo scatto sia degno di nota, è opportuno che il soggetto, sia riposato per evitare che possano esserci le occhiaie, rovinando l’immagine desiderata. Questa è una piccola guida per cominciare ad effettuare dei ritratti agli occhi ma anche qui, al fine di raggiungere i propri “obiettivi”, necessita costanza e diverse prove tecniche, per riuscire a fotografare lo sguardo dell’anima. Buona luce.

Fotografia: come fotografare gli occhi?
Fotografia di Giuseppe Lo Brutto.

La fotografia dell’immagine di copertina è stata realizzata dalla fotografa Carmen Ebbers.

Fotografia: come utilizzare le ombre

Fotografia: come utilizzare le ombre. Quando gli elementi che compongono un’immagine riescono a trovare il loro equilibrio, possono rendere l’immagine stessa, attraente e suggestiva. Tra questi, esiste una componente che, in relazione con la luce, oltre ad avere un ruolo compositivo, ricopre anche quello creativo: l’ombra. Essa non è altro che la riproduzione del soggetto ottenuta dal rapporto tra la sua posizione e quella della luce, puntata su di esso. Nello specifico, le ombre sono quelle figure che possono cambiare forma, intensità e che sono in grado sia di fare da sfondo, orientando lo sguardo di chi osserva sul resto dell’immagine che risultare il soggetto dello scatto. La loro presenza è fondamentale poiché riescono a dare profondità alla scenografia. Per questo motivo, le ombre meritano uno studio approfondito perché “modellano” la luce per dare alla fotografia un tocco di dinamicità in più.

Fotografia: come utilizzare le ombre
Fotografia di Giovanni Paolini.

Come sfruttare al meglio le ombre? La regolazione della luce è fondamentale per esaltare l’ombra, perché la sua presenza rende più naturale l’effetto dell’immagine, offrendo equilibrio e profondità. Per riuscire in questo obiettivo, dopo aver trovato la fonte di luce da cui trarre l’ombra, bisogna evitare di sottoesporre l’intera scenografia poiché, anche se in questo modo l’ombra risulta essere più piena e densa, i colori e le luci vengono oscurati, perdendo la loro intensità e la loro brillantezza. Inoltre, deve essere calcolata la giusta intensità della luce con la quale si decide di fotografare. Se, ad esempio, si decide di scattare utilizzando la luce del sole e si vogliono ottenere delle ombre lunghe e morbide, occorre fotografare o nelle prime ore del mattino o in prossimità del tramonto. Al contrario, per avere un’ombra più corta e più scura, è consigliato lavorare nelle ore centrali della giornata. Se la luce è artificiale, per realizzare l’ombra più idonea al vostro scatto, occorre utilizzare i fari. Si consiglia di scattare in formato RAW, per agevolare le correzioni in fase di post-produzione con l’uso di Photoshop. Per ottenere delle ombre profonde, occorre puntare sui punti luce mantenendo i valori ISO bassi per non mettere in risalto le aree scure. La Regola dei Terzi è una regola compositiva molto semplice, adatta per trovare la giusta collocazione dell’ombra nell’immagine ed è caratterizzata da un’area suddivisa da due linee orizzontali e due verticali immaginarie.

Fotografia: come utilizzare le ombre
Fotografia di Anna Melis.

Dove si può impiegare il gioco di luci ed ombre? Il rapporto che esiste tra luci ed ombre, è molto importante in base al tipo di fotografia che si vuole realizzare. Ad esempio, nella Fotografia architettonica, l’ombra deve essere più densa se si vuole evidenziare le linee marcate di un palazzo, dando alla fotografia un tocco di teatralità all’immagine. Mentre nella Fotografia Paesaggistica, un’ombra leggera messa vicina ad un tramonto, rende più suggestivo il panorama. Nello Still Life, riuscire a trovare il giusto compromesso tra luci ed ombre, consente di mettere in evidenza l’oggetto finalizzato alla vendita. La Food Photography è un genere fotografico in cui il soggetto principale è il cibo e anche in questo caso, il rapporto tra luci ed ombre è fondamentale per esaltarne le caratteristiche. Questo perchè l’occhio vuole la sua parte e la vista alimenta il senso del piacere del gusto che Il cibo fotografato deve trasmettere agli occhi dell’osservatore per poi essere soddisfatto nel momento in cui viene degustato.

Come trovare la giusta composizione? Trovarla e renderla efficace per un’inquadratura d’impatto, richiede del tempo. Un valido aiuto possono essere:

  • Linee (o Leading lines), per rendere lo scatto più accattivante;
  • Uso delle Cornici, che permette all’osservatore di concentrare la sua attenzione solo ed esclusivamente su ciò che si trova all’interno del “framing”. Inoltre la cornice, contribuisce a dare profondità alla fotografia.
  • La trama (o Texture) che mette in risalto il colore, sfruttando il gioco di luci ed ombre. E’ la superficie del soggetto fotografato, qualsiasi esso sia, che se è messo in primo piano per l’intera area fotografica, diventa il protagonista dell’immagine. Con questa scelta, il fotografo lavora sulla “texture” mettendola in risalto, dando alla fotografia una certa tridimensionalità
Fotografia: come utilizzare le ombre
Fotografia di Lorenzo Tallarita.

Il rapporto che esiste tra la luce e l’ombra, danno all’immagine un certo contrasto, rendendo l’immagine più suggestiva e accattivante. Questa è una caratteristica che si ritrova nella fotografia in Bianco e Nero e che rende uniforme l’immagine poichè con questa tecnica, trovano maggior risalto i contorni, la tridimensionalità, le caratteristiche dei materiali che formano l’oggetto.

Riuscire ad utilizzare le ombre, comporta pratica e pazienza ma se tutto ciò deriva dalla voglia di realizzare uno scatto suggestivo ed estroso, questa è il percorso da seguire.

Fotografia: come utilizzare le ombre
Fotografia di Franco Sciacchitano.

La fotografia dell’immagine di copertina è stata realizzata dal fotografo Giovanni Paolini.

Fotografia: alcuni consigli per fotografare il sole

Tecnica fotografica: alcuni consigli per fotografare il sole. Riuscire a fotografare questa stella, consente, come con la Luna, di realizzare degli scatti particolari grazie ad alcuni aspetti caratteristici che si possono inquadrare. Fotografarlo non è impossibile ma per riuscirci, data la sua forte luminosità, occorre adottare alcune precauzioni per non rovinare sia gli occhi che il sensore della Reflex. Di seguito vediamo quali sono.

Fotografia: alcuni consigli per fotografare il sole
Fotografia di Tommaso Corona.

Per fotografare il sole, come prima cosa, l’attrezzatura fotografica deve essere idonea e deve essere costituita dai seguenti:

  • Reflex;
  • Teleobiettivo, con una lunghezza focale di 200mm a salire (600mm per prendere i dettagli e le macchie solari);
  • Un moltiplicatore focale (sistema di lenti divergenti in grado di allargare di 2 o 4 volte la superficie sulla si focalizza l’immagine);
  • Filtro solare;
  • Treppiede, per evitare il micro mosso.

Dopo aver controllato se l’attrezzatura a disposizione è completa, il filtro solare deve essere in perfette condizioni, perché il minimo danneggiamento può renderlo inutilizzabile. Il suo uso, è fondamentale per riuscire ad inquadrare il sole perché ha la capacità dii bloccare la componente infrarossa. E’ consigliato montarlo nella parte anteriore della lente che è la parte più esposta al calore trasmesso dalla stella infuocata. Posizionato in questa maniera, può disperdere meglio il calore all’esterno della fotocamera. Se, al contrario, viene inserito nella parte posteriore (come alcuni obiettivi permettono di fare), il calore, non disperdendosi, può creare problemi al filtro stesso, alla reflex e all’obiettivo, non riuscendo a sostenere temperature elevate.

Fotografia: alcuni consigli per fotografare il sole
Fotografia di Corrado Occhipinti.

Quali sono le corrette impostazioni da adottare per fotografare il sole? Innanzitutto, occorre essere molto precisi, pianificando il giusto orario di uscita per sistemare l’attrezzatura e cercare la giusta composizione. Una volta giunti sul posto, è opportuno misurare attentamente, con un luxmetro, la luce per evitare di effettuare foto bruciate e sovraesposte. Dopo aver seguito queste prime regole basilari, è consigliato fotografare utilizzando il formato RAW, per facilitare la correzione in fase di Post-produzione. Per quanto riguarda l’esposizione, questa dipende dal tipo di filtro che si utilizza. Per ridurre il micro mosso,  è consigliato utilizzare tempi di scatto brevi, con valori compresi a 1/250 ed 1/320s, annessi a valori ISO compresi tra 100 e 200. Il diaframma, va usato con valori compresi tra f/5,6 ed f/8. Il Live View e la modalità di autoscatto, inoltre, possono essere un valido aiuto per ridurre e/o eliminare  le vibrazioni che si possono trasmettere al corpo macchina.

Fotografia: alcuni consigli per fotografare il sole
Fotografia di Mario Collura.

Come riuscire a trovare la giusta composizione fotografica? Trattandosi di fotografia paesaggistica, l’orizzonte deve essere posizionato o nella parte inferiore o in quella superiore dell’immagine. Per esaltare ancora di più l’immagine del sole, è possibile usare alcune tecniche fotografiche. Tra queste ricordiamo La Regola dei terzi ( che consiste nel dividere l’immagine in tre parti con delle linee immaginarie, poste sia verticalmente che orizzontalmente). Un altro effetto che si può applicare per fotografare il sole è l’effetto Starbust, (dove attorno alla fonte prodotta dal sole, si creano delle linee definite che si espandono all’esterno e si realizza chiudendo il diaframma con valori del diaframma f compresi tra f/11 ed f/22). Fotografando controluce, si può realizzare anche l’effetto Silhouette che, a sua volta, si realizza mettendo a fuoco lo sfondo ( o viceversa) creando un contrasto tra questo e il soggetto posto davanti ad esso. Infine, un altro effetto che può essere adottato con questo genere fotografico, è l’effetto del lens flare( effetto in cui i riflessi che dipendono dai raggi della luce e che filtrando attraverso la lente dell’obiettivo, creano dei veli.

Questi sono alcuni consigli per fotografare il sole e questo genere è un modo per riuscire ad affinare la propria tecnica. Buona luce.

L’immagine di copertina è realizzata da Tommaso Corona.

Fotoart Italia: Clicca e scopri i vincitori della selezione di Dicembre 2022

In questo articolo di giornale, pubblicheremo le foto più belle che sono state selezionate nel mese di Dicembre 2022 del famoso gruppo Facebook di contenuti fotografici, denominato Fotoart Italia. Dal 2018 ad oggi, espone le immagini di tutti i fotografi che hanno deciso di farne parte. Questo gruppo è un progetto portato avanti dall’associazione Crea World Com di Canicattì ed è nato per valorizzare le opere fotografiche stesse e per incentivare il confronto tra gli artisti pubblicanti. Ad oggi, Fotoart, è una vetrina mondiale perchè, nonostante si chiami “Italia”, è frequentato da iscritti provenienti da tutte le parti del mondo.

BANNER INTERNET FOTOART ITALIA 2020

Come vengono dati i riconoscimenti in Fotoart?

  1.  CONGRATULATIONS indica l’apprezzamento base della fotografia che viene conferito in base al punto di vista di ogni amministratore.
  2. GOLD AWARD indica l’apprezzamento massimo. Al raggiungimento di tre GOLD AWARD, la foto, viene selezionata come foto del mese. 
  3. GOOD WORK è un riconoscimento che gli amministratori si attribuiscono tra di loro per il fatto che essendo i responsabili dl gruppo, in caso di pubblicazione delle loro opere fotografiche, non possono partecipare alle selezioni.

Vi presentiamo i vincitori Di Dicembre 2022

Alessio Carollo
Diego Scaglione
Geri Photografy Ciaccio
Henk Veldhuizen
Mino Altomare
Tommaso Latina
Anna Melis
Disma Ballabio
Gianluigi Bertola
Kenny Stappers Mezarina
Manoj Yadav
Piero Masullo
Arkadiy Kurta
Francesco Radosta
Giovanni Laudicina
Maurizio Grasso
Sergio Casalone
William Pettinelli

Da chi è amministrato Fotoart Italia?

  1. Livio Facciponte, fotoamatore e presidente della Crea World Com;
  2. Francesco Signorino, docente di fotografia, anch’egli coinvolto nelle iniziative della Crea World;
  3. Lorenza Contrino, modella e  fotografa autodidatta;
  4. Carmelo Mulone socio della Crea World e redattore di questo blog;
  5. Fuad Sarker, fotoreporter da anni. 
  6. Enzo Mongitore, fotoamatore di paesaggistica;
  7. Marco Bertazzoni, fotoamatore di street e paesaggistica;
Livio Facciponte
Fuad Sarker
Francesco Signorino
Enzo Mongitore
Lorenza Contrino
Marco Bertazzoni
Carmelo Mulone

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Missione riuscita: Il team di “Fotografo 2022” ha pubblicato la rivista di Canicattì (VIDEO)

Giovedì, 29/12/2022, il Centro Culturale San Domenico di Canicattì, è stato il Salotto letterario in cui l’associazione culturale Creaworldcom, ha presentato la “Rivista” del master Fotografo 2022. Il progetto, marchiato CWC, è stato ideato e diretto da Livio Facciponte e, per questa nona edizione, è stato affrontato il tema dei fiori, basandosi sulla resilienza naturale e la protezione del patrimonio ambientale. Inoltre, nel corso della manifestazione, sono state allestite due mostre realizzate dagli artisti Angelo Castellano e Ada Bronte, con lo scopo di preservare il patrimonio naturalistico.

Backstage Fotografo 2022 in cui è presente Annamaria Rinallo, Ausilio Signorino, Francesco Signorino, Alessandro Spoto, Gabriella Cacciatore, Livio Facciponte e Desiree Loreto

Come si è svolta la manifestazione? Durante il meeting, è stata presentata al pubblico, La Rivista realizzata con le opere fotografiche scattate dagli alunni di Fotografo 2022. Inoltre, sono stati realizzati dei servizi fotografici per valorizzare alcuni luoghi della città di Canicattì. Tra questi, il Chiostro della Chiesa di Santo Spirito, grazie alla collaborazione di Padre Nazareno e del Sig. Pietro Facciponte. Invece, con la collaborazione dell’archeologo Luca Zambito, è stato realizzato un servizio sulla Robba di Cazzola. Il pubblico è accorso numeroso e tra gli ospiti, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, sono intervenuti gli assessori Giuseppe Corsello e Francesco Giordano. La conferenza stampa è stata moderata dal presidente Livio Facciponte e dal segretario Salvatore Caico, invitando i corsisti a descrivere le loro opere. Alla fine degli interventi, la relatrice Concetta Monteleone ha consegnato ai corsisti gli attestati di partecipazione.

Da chi è stato composto lo staff tecnico? Il docente di questa edizione, è stato il fotografo Francesco Signorino che, dalla prima edizione, riesce a trasmettere ai corsisti, la passione che lo ha portato ad essere un fotografo glamour affermato. Durante il percorso didattico, la docenza è stata affiancata dal direttore tecnico, fotografo macro esperto, che ha curato il back stage del master e della serata conclusiva. Gli assistenti, sono stati i fotografi Giovanni Marino e il fotografo paesaggista Giuseppe Lo Brutto, con il supporto di Emilia Lupo. In ultimo ma non per importanza, la scenografia è stata curata ancora una volta, dalla mano di Lillo Lo Castello, artista ed autore di numerosi allestimenti scenici, realizzati cono estrema abilità.

Tavolo conferenziale del master Fotografo 2022 di Canicattì in cui sono presenti: Gaetano Ricotta, Francesco Signorino, Giuseppe Corsello, Livio Facciponte e Salvatore Caico

Cosa è La Rivista? la magazine, giunta alla sua quarta uscita e che verrà distribuita alla città, è stato l’obiettivo finale che i corsisti che hanno dovuto realizzare, mettendo in pratica le nozioni teoriche acquisite. Nel corso degli anni, la scelta di realizzare queste riviste fotografiche, diventate patrimonio culturale della città, è stata voluta con lo scopo di valorizzare i siti storici del luogo, consentendo di avere a disposizione ulteriori testimonianze che possano tramandarsi nel tempo e che siano a disposizione della collettività. Realizzare questa Rivista, significa, nonostante le difficoltà del caso, raccogliere il frutto di un lungo lavoro fatto di costanza e volontà, in cui sono chiaramente espressi la propria passione non solo per il mondo della fotografia ma l’amore per il proprio territorio. I riscontri che fino adesso sono stati raccolti, tutti positivi, hanno decretato il successo di Fotografo 2022, evidenziando il suo scopo progettuale.

Chi sono stati gli allievi di questa nona edizione di Fotografo 2022? Gli allievi che hanno realizzato questo lavoro sono stati: Ausilio Signorino, Gabriella Cacciatore, Gioacchino Golisano, Annamaria Rinallo, Ilaria Provvidenza, Desiree Loreto e Alessandro Spoto.

Per Fotografo 2022, la scelta del tema floreale, Valorizzare il proprio territorio, cercando di preservarlo, significa tutelare ciò che la natura ci ha donato. Basta un piccolo grande gesto collettivo e possiamo riuscire nel nostro intento. E’ per questo motivo che abbiamo voluto far sposare il nostro progetto fotografico con la realizzazione delle due mostre a scopo naturalistico, perché se è vero che i fiori sono gli elementi che forniscono un forte impatto grafico, contestualmente potrebbero essere il messaggio culturale per riuscire a dare il contributo al progetto di Resilienza Naturale. Con queste parole, il vice presidente Gaetano Ricotta, a nome di tutta la Creaworld, ringraziandovi per essere così numerosi nel seguirci, vi augura buone feste e vi saluta al prossimo anno con delle novità progettuali.

Canicattì: pauroso scontro tra macchina e autobus (Video)

Nella tarda mattinata di oggi, nella Via Alcide De Gasperi, è avvenuto lo scontro tra una vettura, una Fiat 600 ed un Autobus. Fortunatamente, i conducenti, di cui non sono state rese note le generalità, sono usciti dai propri mezzi illesi. Tempestivo è stato l’intervento delle forze dell’ordine avvisati dai passanti. 

Vediamo nel dettaglio le possibili cause del sinistro. Il luogo in cui è avvenuto il fatto, è la trafficatissima Via De Gasperi, piena di attività, che collega il centro di Canicattì con la SS 123. Dalle prime informazioni che ci sono pervenute, la causa dell’incidente sarebbe stata la distrazione del conducente dell’autovettura che non si sarebbe fermata prima dell’arrivo dell’autobus, dovendo presumibilmente in una delle traverse perpendicolari all’arteria principale. Si presuppone anche che, il torto possa essere dell’autista del bus, che arrivando a velocità sostenuta, superando i limiti del consentito, non abbia avuto il tempo di frenare. Tuttavia, non avendo certezza sulle cause dell’accaduto, si consiglia a tutti gli automobilisti, di procedere sempre con cautela, rispettando i limiti e le precedenze perché basta un attimo distrazione e il pericolo è dietro l’angolo, con conseguenze ben più gravi. SOTTO POTETE VEDERE IL VIDEO