La ciliegia, il frutto “Luculliano” della primavera

La ciliegia, il frutto “Luculliano” della primavera, ha origine nell’Asia Minore e con precisione tra il Mar Caspio ed il Mar Nero. Nel VII secolo a.C. ebbe la sua prima distribuzione in Egitto. Successivamente, nel III secolo a.C., venne diffuso anche in Grecia. Da qui, la sua importazione in Italia, nel II secolo a.C. per volere del generale Lucio Licinio Lucullo (amante della buona tavola), durante il rientro da una campagna militare. Almeno questo è quello che narrano Plutarco e Plinio il Vecchio, attribuendo alla ciliegia il nome di “frutto Luculliano”. L’etimologia della parola deriva dal greco “Kerasos” dal quale deriva, nel Bel Paese, il termine di “cerasa”. 

La ciliegia è’ il frutto che ha una forma cuoriforme o tondeggiante, con dimensioni che non superano i 2 cm. E’ “figlia” della primavera poichè la pianta del ciliegio fiorisce in questa stagione producendo una grande quantità di fiori bianchi o rosa. Non soffre il freddo e la sua produzione non necessità di cure particolari. L’Italia è uno dei principali produttori di questa pianta, offrendo al consumatore oltre 150 varietà. La raccolta delle ciliegie avviene tra i mesi di maggio e i primi giorni di luglio. Della pianta del ciliegio pianta esistono due specie:

  • Prunus avium o (ciliegio dolce, appartenente alla specie delle Rosacee), che offre una varietà di ciliegie chiamate “tenerine” e “duracine”, ricche di diverse proprietà nutrizionali. Inoltre, le “tenerine” sono così denominate perchè sono caratterizzate da una polpa tenera e sono rosse; le “duracine” possono essere di colore rosso scuro con polpa rossa o possono essere di colore rosso chiaro caratterizzate da una polpa rosacea.
  • Prunus cerasus ( o ciliegio acido). Questa è la specie selvatica che produce i frutti noti col nome di amarene, marasche e visciole. La varietà di frutti, rispetto ai primi, è più acida e viene usata per realizzare marmellate, succhi e liquori.

Che proprietà nutrizionali ha la ciliegia? E’ gustosa da mangiare ma è anche ricca di proprietà nutrizionali e antiossidanti. Di seguito vediamo quali. 

  • Sono ricche di diversi minerali quali magnesio, potassio, rame e Vitamina C. 
  • Contengono una seria di antiossidanti tra cuialcuni carotenoidi, i polifenoli e le antocianine. Si aggiungono anche la Cianidina, la Antocianina ( di colore rosso, dalle proprietà anti-infiammatorie); sono presenti anche le Catechine, (insieme di sostanze antiossidante), la Quercetina, La Luteina e la Zeaxantina.
  • E’ utile sapere che hanno un indice glicemico basso il che rende la ciliegia un frutto adatto ad essere consumato durante alcune diete particolari.
  • E’ ricca di acqua ed è depurativa, drenante e disintossicante.
  • E’ presente la melatonina, favorendo il sonno.
  • Consente di mantenere normali i livelli di colesterolo nel sangue.
  • Favoriscono benessere e bellezza della pelle.  

Il frutto della primavera non presenta particolari controindicazioni ma come per ogni cosa, non bisogna eccedere. Nello specifico, se si esagera, può provocare le coliche e nella peggiore dei casi, potrebbe peggiorare i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile. Tuttavia, è opportuno consumare il frutto rosso, in un lasso di tempo che va dai 7/14 giorno del loro raccolto, purchè la temperatura sia adatta alla loro conservazione. In ogni caso, è sempre essere seguiti dagli esperti nel momento in cui si voglia usare questo prelibato frutto a scopo strettamente terapeutico.

L’immagine di copertina è stata realizzata dal fotografo Tommaso Latina.

La ciliegia, il frutto "Luculliano" della primavera
Fotografia di Tommaso Latina.

Matrimoni italiani in continuo calo: cosa sta cambiando?

Matrimoni italiani in continuo calo: cosa sta cambiando? Nell’ultimo biennio, in cui è iniziata la pandemia, sono cambiate molte abitudini degli italiani. Questo cambiamento ha colpito, anche, la vita delle coppie, influendo negativamente sulla scelta di sposarsi. Come tutti i settori, anche quello del matrimonio ha subito prima un drastico calo per poi avere una lentissima ripresa, mantenendo una curva incostante a causa delle variazioni delle restrizioni.

Cosa prevedono i dati dell’Istat? Prima della pandemia, i matrimoni sono stati circa 200 mila, mentre dopo la pandemia circa 100 mila. Nel 2021, invece, sono aumentati ma senza raggiungere i numeri del 2019. Per quanto riguarda i dati inerenti al 2022, è possibile avere un quadro generale della curva di ripresa, secondo il quale, inizierà non prima del 2023. Attualmente si tratta solo di dati indicativi, basati solo su numeri di preventivi e informazioni varie, per i quali occorre aspettare la fine del 2023 per rilevare i dati effettivi.

Cosa dicono gli organizzatori sul calo dei matrimoni? Molti si aspettavano una ripresa ma in base alle richieste, va tutto a rilento. Le precedenti restrizioni hanno stravolto i preparativi dei matrimoni, rendendo le coppie indecise sul da farsi e, più di una volta, i titolari delle sale di ricevimento e delle ville hanno visto annullarsi gli eventi. Questa è solo una piccolissima condizione di quello che stanno subendo gli organizzatori di matrimoni, con il rischio di generare un circolo vizioso dal quale può diventare difficile riprendersi. Non è solo la pandemia ad aver causato tale problema, è la crisi economica che ha devastato l’intera economia del paese che, con la pandemia che ha fatto traboccare il vaso, ha scoraggiato la scelta di sposarsi in pompa magna.

Il matrimonio, inteso come rito religioso celebrato in chiesa, è in calo? Il matrimonio è stato sempre un investimento caratterizzato da un elevato costo ma la scarsità del denaro, dovuta dalla crisi economica del 2008, ha contribuito al suo lento declino. Il disagiante fattore economico, oggi è notevolmente aumentato a causa della pandemia e del conflitto Russia-Ucraina (che non cenna a concludersi), incidendo parecchio sulla scelta di compiere questo passo. A ciò ne consegue il caro vita derivato dall’aumento spropositato delle materie prime, vivendo con un salario sempre uguale che permette solo di sopravvivere. Una crisi che ha generato tra i futuri sposi, il timore di non essere in grado di mantenere se stessi e la famiglia in virtù dell’aumento del lavoro precario.

Il rito civile è aumentato? Si e per trovare qualche risposta, basta fare un reso conto di come sia cambiato il modo di vivere delle coppie. Prima di tutto, il numero delle coppie conviventi, dal 1990 ad oggi, è aumentato del 10%. Un altro rivela che, dal secondo dopoguerra al 2019, il numero dei matrimoni civili è aumentato del 50%, anche a causa del divorzio breve (accordo consensuale tra i coniugi, entrato in vigore in Italia nel 2015) e nei matrimoni tradizionali celebrati negli ultimi cinque anni, risulta esserci che uno degli sposi, è al secondo matrimonio. Inoltre, la pandemia stessa, ha aumentato ancora di più la celebrazione del rito civile per evitare le problematiche suddette che ha generato.

Nonostante i dati in cui si è in possesso, è possibile la ripresa delle funzioni nuziali? Secondo Fabio La Daga, referente della comunicazione di Milano Sposi, la volontà di ripartire esiste perchè, adesso a distanza di due anni, le persone hanno un approccio con la situazione pandemica in maniera più rilassata, consapevoli di trovarsi in una situazione futura di alti e bassi dei contagi. In base all’ultima partecipazione della fiera dell’anno scorso, i visitatori erano circa 6 mila contro i 15 mila dell’anno precedente, dati dovuti al fatto che oggi, a registrarsi è solo la coppia che si deve sposare, senza essere accompagnata dalle proprie famiglie. Nonostante si percepisca del sano ottimismo, la situazione è ben più grave di quanto si possa parlare perchè, ad onor di dati, il settore del Wedding Planner è nettamente a rischio.  

Gratta e vinci: droga autorizzata dallo stato!

Gratta e vinci: droga autorizzata dallo stato! Dalla metà degli anni 90, esiste un gioco la cui diffusione, ha avuto nel tempo una crescita esponenziale. Si tratta del gioco del “Gratta e Vinci” che è un sistema di lotteria a velocità istantanea in grado di generare un giro di affari da miliardi di euro annui, soldi che vanno a finire nelle case dello Stato. Ad oggi, in Italia, esistono 47, se non di più, diversi tipi di Gratta e Vinci, e giornalmente, in media, ne vengono venduti circa 5 Milioni. Si tratta di dati che devono fare riflettere perchè questo passatempo, nonostante si possa pensare il contrario, è un gioco d’azzardo dichiarato e spesso si sottovalutano gli effetti negativi che può creare. 

Il Gratta e Vinci può definirsi come una droga legalizzata? Dagli effetti che produce la risposta è SI. Spesso si pensa (questo vale a qualsiasi età), che sia facile a non cadere in tentazione, creando una vera e propria dipendenza. Nello specifico, l’assenza di un ferreo controllo che ne monitori la sua diffusione, ha consentito che questo gioco sia presente anche tra i giovani, senza considerare quali possono essere gli effetti negativi che un abuso possa creare. In base ai dati raccolti, sono 70000 i minorenni che soffrono di disturbi di gioco d’azzardo, a volte anche compulsivo, senza dimenticare che il gioco d’azzardo non risparmia nemmeno gli adulti.

Il soggetto, come viene indotto ad acquistare il Gratta e Vinci? La pubblicità opera sulla capacità illusoria del giocatore che vincere al Gratta e Vinci sia facile, grattando le apposite cartelle e trovando i numeri vincenti, anche se in realtà, le probabilità di vittoria sono molto basse. Inoltre, nella fase della “grattata”, nel subconscio del giocatore stesso, desideroso di vincere, interviene l’effetto “quasi vincita” (near miss) che è una vera trappola psicologica. Nello specifico, il giocatore nel momento in cui ha quasi vinto, commette l’errore cognitivo di convincersi che la giocata fallita è stata quasi una vittoria, continuando a riprovare all’infinito. Questi risultano essere tra i giochi d’azzardo più diffusi in Italia e, nell’ultimo decennio, il numero delle giocate è notevolmente aumentato.

Ultimamente, si sta facendo qualcosa al fine di monitorare l’acquisto sfrenato del Gratta e Vinci? E’ da premettere che chi gioca con una certa periodicità, nella maggior parte dei casi, non ha la consapevolezza di essere affetto da una grave patologia poichè fa fatica a riconoscerla, quindi, in questi casi, occorre rivolgersi ad esperti. Per quanto riguarda il monitoraggio sull’acquisto di questi giochi “infernali”, lo stesso Stato ha varato un Piano di Azione con lo scopo di prevenire le cause dovute dal gioco. Inoltre, ci è dato sapere che sono attivi anche i Serd (Servizi per le Dipendenze inseriti nelle USL) che sono al servizio del cittadino come supporto a chi è affetto da disturbi legati al gioco. Tuttavia, il vero modo per controbattere questo tipo di droga legalizzata, risiede nel senso morale del libero cittadino. A voi la scelta.

Tecnica fotografica: come fotografare la luna?

Tecnica fotografica: come fotografare la luna? Il paesaggio notturno è caratterizzato da diversi elementi che, oltre ad essere fonte di ispirazione per il fotoamatore, sono anche momenti in cui è possibile studiare ed affinare alcune tecniche fotografiche. Uno degli elementi della fotografia notturna, che è molto ambito da fotografare, è la Luna. Seppur è distante migliaia di km, non è così difficile da scattare per come si possa immaginare. Per agevolare lo scatto e renderlo più affascinante possibile, occorre seguire qualche piccolo consiglio che potete trovare di seguito.

Tecnica fotografica: come fotografare la luna?
Fotografia di Cinzia Scolaro

Come prima cosa, per fotografare la luna, occorre valutare le condizioni climatiche, usando l’attrezzatura più adatta. Trattandosi di scatti notturni, è più facile trovare l’aria umida il che rende la realizzazione della fotografia una vera e propria impresa. Infatti la presenza dell’umidità riduce la nitidezza dell’immagine e può offuscare l’obbiettivo. Un altro fattore da evitare è il vento che, nonostante l’uso del treppiede, nel caso in cui sia eccessivamente forte, può creare il micromosso. Sebbene la Luna non richieda tempi di esposizione lunghi, l’uso di questo accessorio serve ad evitare che il peso del teleobiettivo possa far venire la foto mossa. Il teleobiettivo, dotato di una lunghezza focale di almeno 300mm, serve per fotografare nel dettaglio la Luna, prendendo anche i crateri. Ciò, è consigliato per evitare, in fase di post-produzione, diversi ingrandimenti con il rischio di perdere risoluzione. Ma questo dipende anche dal tipo di composizione che si vuole impostare.

Tecnica fotografica: come fotografare la luna?
Fotografia di Antonio Treccarichi

La stessa composizione è importante per evitare di effettuare degli scatti simili. Per evitare che lo scatto sia monotono, fotografando solo la Luna, questa deve essere ben bilanciata. Infatti, per dare alla foto armonia e staticità, si può usare la Regola di terzi. Ancora, considerando il fatto che il nostro satellite è molto luminoso, si può pensare di usarlo come lo sfondo di una silhouette. Anche la presenza di un paesaggio può creare un effetto suggestivo a patto che si rispetti la nozione principale della fotografia paesaggistica, ovvero quella di tenere l’orizzonte dritto. 

Tecnica fotografica: come fotografare la luna?
Alcune fasi della Luna. Fotografia di Giuseppe Seggio.

Come impostare la reflex? Come prima cosa è consigliato di scattare in formato RAW per avere sempre una buona qualità e per essere agevolati nella fase conclusiva della post-produzione tramite l’uso di Photoshop. Considerando di fotografare in modalità manuale e che la Luna è molto luminosa, il valore dell’ISO deve essere il più basso possibile, pari a 100. Alcune Reflex possono arrivare anche ad un valore pari a 50. Questo per garantire all’immagine una qualità ottimale senza che sia presente un minimo di “rumore”. Per quanto riguarda il valore del Diaframma, si consiglia di impostarlo con una chiusura compreso tra f/8 ed f/11, per avere una buona profondità di campo ed una buona nitidezza. I Tempi di scatto, invece, se si utilizza un teleobiettivo con una lunghezza spinta, come ad esempio un 300mm, il tempo di scatto minimo da usare è maggiore o uguale ad 1/300, per evitare il micromosso, scattando però a mano libera. Utilizzando il citato treppiedi, si può tranquillamente fotografare con valori più basso come 1/100.

Tecnica fotografica: come fotografare la luna?
Alcune fasi della Luna. Fotografia di Giuseppe Seggio.

Un accessorio che può risultare utile è lo scatto remoto, poichè consente di effettuare diversi scatti senza avere il pensiero di toccare la fotocamera, evitando anche il rischio del “temibile” micromosso, pur avendo a disposizione il treppiedi. Qualora non abbiate a disposizione il telecomando, basta impostare l’autoscatto e la fotografia è garantita. Per agevolare lo scatto, a differenza della messa a fuoco automatica con la quale ogni volta che si scatta, occorre mettere a fuoco il singolo scatto, si consiglia di impostare la messa a fuoco in modalità manuale. Questo perchè si dovrà mettere a fuoco il soggetto una sola volta, purchè il treppiedi non venga spostata di un millimetro. In ultima analisi, la modalità SPOT serve per misurare la corretta esposizione poichè come ben sappiamo, la Luna essendo molto luminosa, si rischia di effettuare una foto sovraesposta. 

Tecnica fotografica: come fotografare la luna?
Alcune fasi della Luna. Fotografia di Giuseppe Seggio.

Tecnica fotografica: come fotografare la luna? Fotografare il paesaggio notturno con la Luna come soggetto principale consente di stare a contatto con la natura ed è una prospettiva di immagini, pensieri, sentimenti, in grado di trasmettere profonde emozioni.

L’immagine di copertina è stata realizzata da Cinzia Scolaro.

Fotoart Italia: i vincitori della selezione di Aprile, Maggio e Giugno 2022

In questo articolo di giornale, pubblicheremo le foto più belle che sono state selezionate nei mesi di Aprile, Maggio e Giugno 2022 del famoso gruppo Facebook di contenuti fotografici, denominato Fotoart Italia. Dal 2018 ad oggi, espone le immagini di tutti i fotografi che hanno deciso di farne parte. Questo gruppo è un progetto portato avanti dall’associazione Crea World Com di Canicattì ed è nato per valorizzare le opere fotografiche stesse e per incentivare il confronto tra gli artisti pubblicanti. Ad oggi, Fotoart, è una vetrina mondiale perchè, nonostante si chiami “Italia”, è frequentato da iscritti provenienti da tutte le parti del mondo.

BANNER INTERNET FOTOART ITALIA 2020

Come vengono dati i riconoscimenti in Fotoart?

  1.  CONGRATULATIONS indica l’apprezzamento base della fotografia che viene conferito in base al punto di vista di ogni amministratore.
  2. GOLD AWARD indica l’apprezzamento massimo. Al raggiungimento di tre GOLD AWARD, la foto, viene selezionata come foto del mese. 
  3. GOOD WORK è un riconoscimento che gli amministratori si attribuiscono tra di loro per il fatto che essendo i responsabili dl gruppo, in caso di pubblicazione delle loro opere fotografiche, non possono partecipare alle selezioni.

Vi presentiamo i vincitori Di Aprile, Maggio e Giugno 2022

Alfonso Failla
Cesare Bracciali
Claudio Tonin
Gio Amico
Giovanni Marino PH
Giuseppe Seggio
Ricci Varrica
Melita Gannouni
Sal Perrone
Anna Melis
Daniele Sanzo
Enrico Raimondo
Giuseppe Lo Brutto
Lefteris Arslanoglou
Nicola Vaiana
John M. Anthony
Sergiel Rodriguez
Carlo Romeo
Dora Daragics
Davide Iacono
Franco Cresto
Henk Veldhuizen
Maurizio Grasso
Grazia Di Naro

Ujjal Kr Baidya
Rohit Saha

Da chi è amministrato Fotoart Italia?

  1. Livio Facciponte, fotoamatore e presidente della Crea World Com;
  2. Francesco Signorino, docente di fotografia, anch’egli coinvolto nelle iniziative della Crea World;
  3. Lorenza Contrino, modella e  fotografa autodidatta;
  4. Carmelo Mulone socio della Crea World e redattore di questo blog;
  5. Fuad Sarker, fotoreporter da anni. 
  6. Enzo Mongitore, fotoamatore di paesaggistica;
  7. Marco Bertazzoni, fotoamatore di street e paesaggistica;
Livio Facciponte
Fuad Sarker
Francesco Signorino
Enzo Mongitore
Lorenza Contrino
Marco Bertazzoni
Carmelo Mulone

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Canicattì: due incendi in due giorni. Record per i piromani (VIDEO)

Canicattì: due incendi in due giorni. Record per i piromani (VIDEO). A distanza di due giorni, nella città di Canicattì, continua l’allarme incendi. Sono altri due i roghi che hanno colpito il nostro comune. Il primo è avvenuto nella notte del 06 giugno dove le fiamme hanno colpito un terreno adiacente a Via Cipro.  L’intervento dei vigli del fuoco è stato tempestivo. La zona è vicinissima al Centro Artigianale, zona in cui qualche ora prima, ha preso fuoco l’isola ecologica. Il secondo incendio, invece è avvenuto oggi, verso le ore 12:30, nel quartiere Rovitelli, nei pressi della Chiesa Maria Ausiliatrice, vicino di Via Alfredo Casella.

Cosa è successo nello specifico? La notte del 06 giugno è stata teatro di un incendio dove le fiamme sono esplose nel terreno attiguo alla Via Cipro. L’area in questione, pieno di pericolose sterpaglie, è adiacente ad alcune abitazioni. Fortunatamente, il tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco ha scongiurato quello che poteva diventare una strage. Il secondo incendio, si è verificato oggi, nel quartiere Rovitelli. Come è visibile dalle immagini che abbiamo ricevuto, è evidente la pericolosità del fatto avvenuto, considerando le temperature estive e la presenza del vento che hanno alimentato il fuoco in pochissimo tempo. Inoltre, le fiamme hanno bruciato un palo della corrente, senza creare grossi danni, grazie all’intervento degli organi di competenza.

Cosa si consiglia? Non ci è dato sapere se si tratta di incendio di natura dolosa o colposa ma sicuramente le origini del rogo possono essere svariate, senza tralasciare nessuna ipotesi. Cosa si consiglia? Il consiglio è sempre quello di bonificare al più presto tutti i terreni, privati e non, rimuovendo le sterpaglie presenti quanto prima possibile data la facilità con cui le fiamme si propagano. Si ringraziano i Vigili del Fuoco per il loro tempestivo intervento e coloro i quali ci mandano le segnalazioni per denunciare questi tristi fatti.

Canicattì: 7 kilometri di passeggiata per la pace

Canicattì: 7 kilometri di passeggiata per la pace che si è svolta ieri mattina, domenica 05 giugno, tra le vie di Canicattì. La manifestazione è stata organizzata dal gruppo Walking Friends, rappresentata da Loredana Anziano, con la collaborazione dell’associazione sportiva ASD di Canicattì. La passeggiata è stata programmata per celebrare la storia locale e la cultura, visitando i vari rifugi antiaerei che, durante il secondo conflitto mondiale, sono serviti da riparo per le vittime di guerra. 7 km di percorso, diviso in diverse tappe, che ha coinvolto tante persone, tutte insieme per proclamare l’inno alla Pace. L’evento è stato realizzato anche grazie al patrocinio (non oneroso) del comune rappresentato da Giuseppe Corsello, assessore allo Sport, Turismo e Spettacolo, che con l’ausilio della Polizia Municipale, ha garantito il regolare svolgimento della manifestazione.

Canicattì: 7 kilometri di passeggiata per la pace
Back stage Canicattì: 7 kilometri di passeggiata per la pace

Quale è stato il programma della manifestazione?  La manifestazione ha avuto come luogo di incontro, la Villa comunale, dove l’artista locale Gioacchino Di caro ha ottenuto un riconoscimento per aver omaggiato alla Città, una riproduzione del quadro “Guernica” realizzato da Picasso. Dalla villa, sono partiti il gruppo dei Runners dell’ASD e dei Camminatori. I primi si sono spostati verso la Croce di Serra Puleri, portando con loro, la bandiera della Pace, innalzata assieme al gruppo “Scout Canicattì 1”, durante la cerimonia dell’alza bandiera. Alla fine della cerimonia, entrambi i gruppi, si sono diretti diretti verso la Villa Gentile-Portalone, raggiungendo il gruppo dei “camminatori. Sul luogo è stato visitato il rifugio antiaereo, una grotta naturale che durante la Seconda Guerra Mondiale, è servita per offrire riparo ai civili. Prima di proseguire verso le altre tappe, il gruppo di partecipanti, ha assistito all’esibizione delle allieve della scuola di danza diretta da Rita Conte.

Canicattì: 7 kilometri di passeggiata per la pace
Back stage Canicattì: 7 kilometri di passeggiata per la pace

Dopo l’escursione al rifugio, i gruppi di podisti, si sono avviati verso il Ponte di Ferro per ricordare le vittime della guerra e verso la scalinata di Via Scina, tappa in cui la compagnia del tempo relativo ha offerto una drammatizzazione a tema. La penultima tappa è stata Piazza Roma del quartiere Borgalino, davanti la statua della Colomba della Pace, per la lettura di alcune poesie. Nello stesso luogo, sono stati esposti gli arcobaleni ludici con i colori dell’arcobaleno, offerti dall’associazione “Donatella Animazione”. Infine, nell’ultima tappa, il Prof. Gaetano Augello, ha intrattenuto il pubblico con la narrazione delle sue “Pillole di Storia”. La manifestazione si è conclusa con la distribuzione degli attestati agli organizzatori e ai partecipanti.

Canicattì: 7 kilometri di passeggiata per la pace
Back stage Canicattì: 7 kilometri di passeggiata per la pace

La Passeggiata della Pace, è stata realizzata grazie anche alla presenza delle associazioni  AIDO, presieduta da Gabriella Giarratana e dall’Associazione “Tutti insieme per la Croce”, rappresentata dal vice presidente Franco Urso. Canicattì non è nuova ad ospitare manifestazioni che riguardano la cultura e l’arte e sicuramente, presto la nostra città sarà teatro di altre nuove iniziative.

Canicattì: 7 kilometri di passeggiata per la pace
Back stage Canicattì: 7 kilometri di passeggiata per la pace

Canicattì: il gran finale di Fotografo 2022 al Centro Culturale San Domenico

Conferenza stampa di Fotografo 2022. Parla Livio Facciponte

Ieri, venerdì 27 maggio, nella sala convegni del Centro Culturale San Domenico, si è tenuta la conferenza stampa di Fotografo 2022, per decretare la conclusione dei lavori del progetto marchiato Crea World Com. Il pubblico è accorso numeroso e tra gli ospiti della serata, sono intervenute anche le cariche comunali nelle figure di Giuseppe Corsello, assessore allo sport  e allo spettacolo e di Francesco Giordano, assessore alle politiche sociali. Durante il meeting, è stata allestita la mostra fotografica, contenente le opere realizzate dai corsisti che sono state recensite da un personale altamente qualificato. Il master, ideato e diretto dal presidente Livio Facciponte, ha avuto come docente, il fotografo glamour Francesco Signorino. Durante il periodo della docenza, è stato affiancato dal direttore tecnico Carmelo Mulone, fotografo esperto di macro, autore del backstage. Alla fine della manifestazione, moderata dal segretario Salvatore Caico, sono stati consegnati ai partecipanti, gli attestati di partecipazione. Lo staff, per la prima volta, in qualità di assistente, si è avvalso della collaborazione del fotografo Giuseppe Lo Brutto.

L’Assessore Giuseppe Corsello

Quale è stato il tema di Fotografo 2022 e come si è svolto? L’ottava edizione del master, denominata Flower Edition, ha avuto come tema i fiori. La scelta dell’argomento floreale è dipesa dal fatto che i fiori, sono gli elementi più usati per qualsiasi scenografia e stilisticamente, forniscono un forte impatto grafico. Inoltre, lo scopo di Fotografo 2022, è anche quello di sensibilizzare la collettività a salvaguardare e rispettare l’ecosistema, arrivato al collasso a causa dell’eccessivo tasso di inquinamento. Il percorso fotografico dei neofiti, durato per più di un mese, ha avuto 5 workshop. Il primo è stato quello dello Still life (fotografia di prodotto) realizzato grazie alla collaborazione dell’azienda Eventi Fioriti di Marco Diana di Canicattì che ha messo a disposizione diverse composizioni floreali. Successivamente, è stato realizzato il paesaggio nel vecchio podere “La Tenutella” della famiglia La Vecchia. Il tema dei fiori è stato ripreso anche nei 3 workshop con la modella, ruolo ricoperto dalla posatrice Giulia Lestini di Raffadali. Il primo, chiamato Portrait’Flower, è realizzato dalla Make Up Artist Gaia Lo Celso. Per gli ultimi due workshop con la modella, l’autore è stato il noto scenografo Lillo Lo Castello, che ha realizzato 2 vestiti: il primo fatto con le spighe di grano e l’altro con i fiori. Questo è l’esempio di come la creatività non ha limiti.

Immagine della mostra fotografica

Chi sono stati i corsisti? Gli allievi sono stati: Grazia Di Naro, Sonia Sferrazza, Sonia Martines  e Luca Di Grigoli di Canicattì; Maria Messinese di Favara; Alessandro Sporto di Aragona; Giuseppe Lala di Portoempedocle; Giovanni Marino di Palma di Montechiaro e Calogero Montante di Serradifalco. Il fatto che il progetto fotografico della Creaworld sia sempre gremito di partecipanti provenienti dall’interland Canicatinese, dimostra quanto sia importante per la CWC, il valore socio-culturale che da anni cerca di divulgare non solo con questo progetto ma anche altri dello stesso calibro. Queste sono state le parole che il vice presidente Gaetano Ricotta ha espresso nel suo intervento durante la conferenza.

Dopo Fotografo 2022, la Crea World cosa ha in programma? La nostra associazione ha in programma di trattare il settore turistico del territorio. A breve presenteremo dei progetti che serviranno a coinvolgere i cittadini sull’organizzazione e la gestione dei flussi turistici, sia da un punto di vista logistico che digitale. Per la nostra realtà sembrano futuristici, ma è ormai diventato il presente di tante realtà che hanno avuto la stessa idea. Ci dobbiamo preparare perchè chi si ferma è perduto e la nostra associazione non si è mai tirata indietro.

Il presidente Livio Facciponte

Il servizio fotografico della serata è stato realizzato dai fotografi Carmelo Mulone e Giuseppe Lo Brutto. In basso potrete vedere il video della diretta realizzata durante la serata:

Canicattì: Inizia la stagione di fuoco 2022 dal Centro Artigianale (VIDEO)

Canicattì: incendio al Centro Artigianale. Inizia la stagione di fuoco (VIDEO). Questa sera, alle ore 20:30 circa, nel Centro Artigianale di Canicattì è avvenuto un incendio. Dalle immagini che ci sono giunte, si evince che si tratta di un incendio che può raggiungere delle proporzioni grandissime, considerando la sterpaglia presente. Ancora non ci è dato sapere se si tratta di natura dolosa o colposa. E’ stato richiesto l’immediato intervento dei pompieri.

Cerchiamo di ricostruire l’accaduto. Un nostro informatore, trovandosi sul luogo, ci ha inoltrato le immagini. L’allarme è stato lanciato subito, garantendo l’intervento immediato dei Vigili del Fuoco. Considerando che il Centro Artigianale è frequentato da tantissime persone, tra cui adulti e bambini, cosa potrebbe succedere se le fiamme divampassero in un incendio dalle gigantesche proporzioni? I danni sarebbero ingenti ed incalcolabili, dato che nell’area circostante sono presenti sia abitazioni che attività commerciali, rischiando di mettere in pericolo non solo le strutture ma soprattutto l’incolumità di coloro i quali frequentano questo polmone verde di Canicattì.

Quali potrebbero essere state le cause? Ancora non ci è dato sapere se la natura dell’incendio sia di natura dolosa o colposa ma le cause potrebbero essere svariate, senza tralasciarne alcuna. Cosa Si consiglia? Come ogni anno, con l’arrivo dell’estate, iniziano gli incendi e al fine di evitare conseguenze disastrose, si consiglia di intervenite sui terreni per rimuovere le sterpaglie presenti poichè potrebbero diventare vere e proprie micce favorevoli a catastrofi ecologiche e ambientali. Inoltre, sia che si tratti di terreni privati o pubblici, si consiglia anche di fare le dovute segnalazioni agli organi competenti.

Hikikomoro, il nuovo male del secolo. Convegno a Palma di Montechiaro

Hikikomoro, il nuovo male del secolo. Convegno a Palma di Montechiaro. Sabato 14 maggio 2022, presso il Palazzo Ducale di Palma di Montechiaro, si è tenuta la conferenza su una patologia sempre più diffusa ma ancora poco nota. Questa malattia si chiama sindrome di Hikikomoro. L’ospite d’eccezione del convegno è stato Michele Miccoli, Avvocato penalista, che ha presentato il libro su questa grave patologia, intitolato “Hikikomori, il nuovo male del secolo” spiegandone le cause e gli effetti. Durante il convegno è stato presentato, oltre al sopracitato, il libro La voce de “l’Unione” scritto da Maria Teresa Lombardo, promotrice dell’evento.

Hikikomoro, il nuovo male del secolo. Convegno a Palma di Montechiaro

Cosa è l’ikikomoro? La patologia dell’Hikikomoro è un fenomeno che si è comparso a metà degli anni 80 in Giappone e nel corso del tempo si è diffusa in tutto il mondo, con un aumento esponenziale nel periodo della pandemia. L’etimologia della parola deriva dal verbo hiku (tirare indietro) e komoru (ritirarsi). Infatti, i perseguitati, abituati oggi ad avere tutto e subito, piombano nel vortice dell’inadeguatezza della società moderna, nel momento in cui le proprie aspettative vengono deluse. E’ opportuno precisare che gli hikikomori vivono di un forte senso di inadeguatezza verso la società circostante che scorre troppo in fretta, convinti di non riuscire a soddisfare sia le loro aspettative che quelle dei genitori. La patologia da hikikomoro colpisce sia maschi che femmine, compresi in una fascia di età tra i 12 e i 35 anni.

Hikikomoro, il nuovo male del secolo. Convegno a Palma di Montechiaro

Quali sono le cause e gli effetti di questa patologia? Oggi, nessuno può fare a meno di internet e degli smartphone ed un uso sconsiderato di questi strumenti può nuocere gravemente alla salute. Si assiste a casi in cui tra i genitori e i figli non c’è più il dialogo “vis a vis” perchè è stato sostituito dal linguaggio virtuale, con la conseguente perdita della comunicazione verbale. Tutto ciò causa un isolamento vero e proprio dove è sempre più facile perdere il contatto con il mondo reale. Oltre alla diffusione del fenomeno dell’Hikikomoro è in continuo aumento il cyberbullismo, dove i controlli sulla tutela dell’individuo non sono molto sicuri.

Hikikomoro, il nuovo male del secolo. Convegno a Palma di Montechiaro

Chi era presente al convegno? La F.I.D.A.P.A della città del Gattopardo, presieduta da Lina Petrucci, in collaborazione con il Comune, rappresentato dal sindaco Stefano Castellino e l’associazione A.I.C.S. (Associazione Italiana Cyberbullismo e Sexting). Quest’ultima è stata rappresentata da Maria Alario, psicologa e da Rossella Bottaro, anche lei psicologa e formatrice. Durante la conferenza hanno partecipato: Angela Mancuso, socia ordinaria dell’associazione musicale di Licata “Musamusia” e il maestro di violino Luigi Sferrazza che ha intrattenuto il pubblico con le note del film “Nuovo Cinema Paradiso”. Il convegno si è concluso con l’intervento del sociologo Prof. Roberto Flauto. La Dott.ssa Letizia Pace è stata la moderatrice dell’evento. Il servizio fotografico è stato realizzato da Livio Facciponte e Carmelo Mulone che, insieme a Gaetano Ricotta, hanno rappresentato la Creaworldcom di Canicattì.

Hikikomoro, il nuovo male del secolo. Convegno a Palma di Montechiaro

Conoscere l’esistenza dell’Hikikomoro? Si, consente di arrestare la sua diffusione, sensibilizzando il corretto uso dei mezzi di comunicazione come i social network che stanno prendendo il posto di educatori e stanno sostituendo il ruolo, difficile e delicato, riservato ai genitori e ai docenti.