Ritratti d’autore: Conclusi gli ultimi 3 workshop di Fotografo 2022

A scuola di “Ritratto”: conclusi gli ultimi 3 workshop di “Fotografo 2022”. Nei giorni 20, 21 e 24 Aprile 2022, i corsisti del master “Fotografo 2022”, diretto da Livio Facciponte, sono stati impegnati a realizzare delle sessioni fotografiche inerenti al “Ritratto”, suddiviso in:

  • Ritratto in studio;
  • Ritratto ambientato in studio secondo il piano americano;
  • Piano americano con scenografia all’aperto;

Tutte e tre le sessioni sono state realizzate grazie alle opere create dallo scenografo canicattinese Lillo Lo Castello, con il supporto professionale della giovane modella di Raffadali, Giulia Lestini, truccata da Gaia Lo Celso. Realizzare questa tipologia di scatti non è facile perchè richiede sia esperienza che tecnica. Realizzare un ritratto significa riuscire a ritrarre l’anima del soggetto, interagendo con esso, trovando la giusta empatia, mettendo la messa a fuoco sugli occhi della modella. Per questi workshop, le tecniche fotografiche da utilizzare sono state spiegate dal docente Francesco Signorino che ha seguito personalmente tutti i corsisti durante la fase di scatto. Di seguito potete vedere come sono stati realizzati i singoli workshop fotografici.

In foto la modella Giulia Lestini, curata dallo scenografo Lillo Locastello

PORTRAIT’S FLOWER, workshop del 20/04/2022. In questo primo shooting chiamato per l’occasione PORTRAIT’S FLOWER, la Make Up Artist Gaia Lo Celso ha realizzato un cappello di fiori che è stato indossato dalla modella Giulia Lestini. I neofiti hanno dovuto interagire con la posatrice, risaltando i tratti del suo viso messi in contrasto con i colori del copricapo. Con la realizzazione del primissimo piano e del primo piano, i corsisti, con il loro estro fotografico hanno dovuto evidenziare il rapporto tra la donna e la natura, inteso come uno splendido essere di radiosa bellezza. Durante il workshop, i neofiti, hanno effettuato una serie di scatti prima in coppia e poi da soli, sperimentando diverse modalità di scatto, di inquadratura, di tempi di esposizione, diaframma, ISO, cambiando anche la disposizione delle luci.

In foto Lillo Locastello e Giulia Lestini sul set del Workshop sul ritratto ambientato

THE FLOWERING, workshop del 21/04/2022. Nel secondo workshop, ancora una volta, la modella Giulia Lestini, ha posato con l’abito creato dallo scenografo Lillo Locastello. La scelta di far indossare alla modella un vestito fatto di spighe di grano, rientra nell’ottica della salvaguardia della natura, indispensabile per il fabbisogno del genere umano. Anche in questo contesto fotografico, i corsisti, hanno effettuato una serie di scatti, prima in coppia e poi da soli con la modella, sperimentando il ritratto ambientato, dove l’inquadratura arriva più o meno alle ginocchia del soggetto.

Giulia Lestini sul set del Workshop THE FLOWERING curato da Lillo Locastello per Fotografo 2022

MADRE NATURA, workshop del 24/04/2022 è il ritratto ambientato realizzato nelle campagne tra Canicattì e Campobello di Licata, nella “Tenutella” della famiglia La Vecchia. Una distesa di verde incontaminata, dove il fascino del tema rurale è sempre vivo. Sono proprio queste, le caratteristiche che hanno spinto l’artista Lillo Locastello a realizzare un vestito fatto interamente di fiori, cucito su misura sulla giovane modella Lestini. “Con il nome di MADRE NATURA si focalizza il ruolo della natura, come donatrice di vita, proprio come la madre fa con i propri figli“. Queste sono state le parole, con le quali l’artista Lo Castello, ha presentato quest’opera d’arte ai neofiti di “Fotografo 2022”. In questo set fotografico, i corsisti, tutt’insieme, hanno effettuato 5 sessioni di scatto differenti, lasciando libero sfogo al proprio estro fotografico, facendo tesoro dei consigli acquisiti nei precedenti workshop.

Gaia Lo Celso e Giulia Lestini sul set di Fotografo 2022

Il back stage dei workshop è stato realizzato dal fotografo Carmelo Mulone con il montaggio di Livio Facciponte. La riuscita di tutto il percorso del master, fino adesso, è stata resa possibile grazie alla sinergia e alla collaborazione che da anni lega il gruppo di cineasti ed è doveroso dire grazie a chi lavora dietro le quinte. Ringraziamo i soci: Gaetano Ricotta, Salvatore Caico, Concetta Monteleone e Giuseppe Lo Brutto. Con la realizzazione di questi 3 workshop, il percorso didattico di “Fotografo 2022” sta per concludersi ma fino ad adesso siamo estremamente soddisfatti di come si stanno svolgendo i lavori, rimanendo orgogliosi del prodotto che da anni offriamo. Con queste parole, il presidente Livio Facciponte e tutta la nostra redazione vi saluta, invitandovi a seguirci per le prossime news di “Fotografo 2022”.

Giulia Lestini sul set di Fotografo 2022

Fotografo 2022: Un casale antico per un workshop sul paesaggio

Fotografo 2022: concluso il “workshop sul paesaggio” che si è svolto domenica 10/04/2022. La prova del workshop paesaggistico ha avuto luogo in una località totalmente incontaminata ed immersa nel verde, ubicata tra le campagne di Canicattì e Campobello. L’ingresso al sito è stato reso possibile grazie all’intervento del Signor Sena di Canicattì, custode del vecchio podere. Anche per questa occasione, è intervenuto l’assessore allo sport, Giuseppe Corsello, ritenutosi estremamente soddisfatto delle attività che la Creaworldcom svolge da anni sulla valorizzazione  del territorio.

Durante il briefing di apertura,  il presidente Livio Facciponte, con il docente Francesco Signorino e la guida del workshop, Giuseppe Lo Brutto, hanno spiegato ai corsisti, le linee guida della fotografia paesaggistica da mettere in pratica, incaricandoli di evidenziare i punti tipici del paesaggio. “Il paesaggio è un genere fotografico la cui complessità sta nel riuscire a mettere a fuoco l’intero contest, poichè il soggetto in questione può contenere oggetti vicini caratterizzati da un orizzonte dritto”: queste sono le parole con le quali il fotografo Giuseppe Lo Brutto, ha augurato ai corsisti buon lavoro, seguendoli personalmente durante la fase di scatto.

Come si è svolto il Workshop fotografico? Gli aspiranti fotografi, hanno fotografato lavorando sulla profondità di campo (caratteristica della fotografia paesaggistica), interagendo sui diaframmi f chiusi (per ottenere una migliore nitidezza del soggetto).  Per elaborare al meglio gli scatti, i corsisti, sono stati suddivisi in 4 squadre, guidate rispettivamente dal fotografo naturalista Carmelo Mulone (autore del backstage), dal fotografo paesaggista Giuseppe Lo Brutto, dalla relatrice Concetta Monteleone e dal vice presidente Gaetano Ricotta. Durante le tappe, i corsisti, hanno potuto sperimentare anche diverse inquadrature. Successivamente, il set fotografico è stato spostato in prossimità della struttura in modo da mettere in risalto i dettagli architettonici, evidenziando i suoi tratti stilistici, sia interni che esterni, con lo scopo di interagire anche sui valori degli ISO e dei tempi di scatto, creando il giusto contrasto tra luci ed ombre.

Il percorso formativo è ancora lungo e nonostante sia stato svolto meno della metà del programma, il gruppo di cineasti continua ad essere soddisfatto degli obiettivi fino adesso raggiunti. Il workshop paesaggistico, il 2 dei 5 presenti nel calendario didattico, rappresenta il punto cardine del programma in quanto il passo successivo riguarda il lavoro di post-produzione dove i corsisti, potranno mettere “mano” agli scatti realizzati tramite l’utilizzo di Photoshop. Con l’uso di questo programma, si cominciano a definire i primi risultati che presto vedremo pubblicati nel prossimo numero della rivista fotografica, con l’uscita prevista per la fine di maggio. Non resta che augurare ai corsisti e allo staff della CWC un buon proseguimento e alle prossime news di “Fotografo 2022”. Sotto potrete vedere il video realizzato dal presidente Livio Facciponte e dal direttore tecnico Carmelo Mulone:

Fotografo 2022: il workshop realizzato da Eventi fioriti di Marco Diana

Fotografo 2022: il workshop realizzato da Eventi fioriti di Marco Diana è il primo dei cinque in programma che è stato realizzato giorno 06/04/2022, presso i locali della Creaworld. Lo “Still life” è un genere fotografico apparentemente facile a causa della staticità degli oggetti ma, nello specifico, trattandosi di Fotografia commerciale, bisogna valorizzare i dettagli dell’oggetto, lavorando sull’inquadratura e sul gioco di luci ed ombre. Per la realizzazione dello Still Life, lo staff della Creaworld, presieduta da Livio Facciponte, si è avvalsa della collaborazione dell’azienda “Eventi fioriti” di Marco Diana di Canicattì.

Come si è svolto il workshop fotografico? La serata è stata guidata dal docente Francesco Signorino e dal direttore esecutivo Carmelo Mulone che, con l’ausilio del fotografo Giuseppe Lo Brutto, ha curato il backstage. Nella prima fase del workshop, dopo aver preso visione delle opere floreali da fotografare, è stato spiegato, ai neofiti, come costruire un set fotografico per oggetti con la relativa impostazione delle luci. Nello Still life la corretta regolazione delle luci, insieme alla giusta inquadratura, è fondamentale per trovare l’esatto contrasto nel gioco tra luci ed ombre. Lo scopo di questo genere fotografico è quello di valorizzare l’oggetto, nelle sue forme e nella sua bellezza, trasmettendo un’emozione agli occhi dell’osservatore per invogliarlo a comprare l’oggetto. Riuscire a realizzare immagini illustrative di alto livello è un’impresa difficile ma non impossibile. Solo con la costanza e la voglia di riuscirci, è possibile raggiungere tali risultati.

Dalla teoria alla pratica: la fase dello scatto! La prova di scatto è stata suddivisa in due fasi: Nella prima, i neofiti a gruppi di 3, hanno potuto effettuare i loro primi scatti, imparando ad usare le nozioni principali della fotografia (ISO, tempi di scatto e apertura del diaframma), “giocando” sul contrasto delle luci e delle ombre. Nella seconda fase, i corsisti, hanno potuto effettuare degli scatti da soli. In questo workshop, gli aspiranti fotografi, hanno dovuto tirare fuori il proprio estro fotografico, al fine di valorizzare il dettaglio del prodotto fotografato. Con gli scatti realizzati, i corsisti, realizzeranno una rivista per valorizzare il territorio.

My Flowers è la prima tappa di questo nuovo percorso fotografico, dove i corsisti devono cimentarsi in un mondo in cui la fantasia non ha limiti, trovando la sua massima espressione tramite il linguaggio fotografico. Inoltre, dedicare l’ottava edizione del master ai fiori, è un modo per evidenziare come la Creaworld abbia a cuore il rispetto dell’ambiente. Gaetano Ricotta, vice presidente della CWC, con queste parole ha voluto augurare una “buona luce” ai corsisti e allo staff di “Fotografo 2022“.

Dopo la prova dello Still life, altre prove attendono i nostri fotografi. Il percorso si presenta arduo ma siamo sicuri che riusciranno a portare a termine, con successo, i compiti assegnati. La redazione, in attesa delle prossime news di “Fotografo 2022“, vi saluta e vi ringrazia per essere sempre così numerosi nel seguire le nostre attività.

Fotoart Italia: Ecco i vincitori di Gennaio, Febbraio e Marzo 2022

In questo articolo di giornale, pubblicheremo le foto più belle che sono state selezionate nei mesi di Gennaio, Febbraio e Marzo 2022 del famoso gruppo Facebook di contenuti fotografici, denominato Fotoart Italia. Dal 2018 ad oggi, espone le immagini di tutti i fotografi che hanno deciso di farne parte. Questo gruppo è un progetto portato avanti dall’associazione Crea World Com di Canicattì ed è nato per valorizzare le opere fotografiche stesse e per incentivare il confronto tra gli artisti pubblicanti. Ad oggi, Fotoart, è una vetrina mondiale perchè, nonostante si chiami “Italia”, è frequentato da iscritti provenienti da tutte le parti del mondo.

BANNER INTERNET FOTOART ITALIA 2020

Come vengono dati i riconoscimenti in Fotoart?

  1.  CONGRATULATIONS indica l’apprezzamento base della fotografia che viene conferito in base al punto di vista di ogni amministratore.
  2. GOLD AWARD indica l’apprezzamento massimo. Al raggiungimento di tre GOLD AWARD, la foto, viene selezionata come foto del mese. 
  3. GOOD WORK è un riconoscimento che gli amministratori si attribuiscono tra di loro per il fatto che essendo i responsabili dl gruppo, in caso di pubblicazione delle loro opere fotografiche, non possono partecipare alle selezioni.

Vi presentiamo i vincitori Di Gennaio, Febbraio e Marzo 2022

Abhilin Kundu
Antonio Treccarichi
Fabio Mandosio
Gio Amico
Kenny Stappers Mezarina
Nazareno Barra
Ricci Varrica
MaRohit Saha
Alessandro Tringali
Claudio Tonin
Fabio Pisciotta
Giuseppe Cardinale
Lefteris Arslanoglou
Nicola Vaiana
Roberto Rampinelli
Sergiel Rodriguez
Alexandre Freitas
Dora Daragics
Ferhat Karagündüz
Franco Cresto
Henk Veldhuizen
Maurizio Grasso
Paola Tedoldi

Zubin N Mehta

Da chi è amministrato Fotoart Italia?

  1. Livio Facciponte, fotoamatore e presidente della Crea World Com;
  2. Francesco Signorino, docente di fotografia, anch’egli coinvolto nelle iniziative della Crea World;
  3. Lorenza Contrino, modella e  fotografa autodidatta;
  4. Carmelo Mulone socio della Crea World e redattore di questo blog;
  5. Fuad Sarker, fotoreporter da anni. 
  6. Enzo Mongitore, fotoamatore di paesaggistica;
  7. Marco Bertazzoni, fotoamatore di street e paesaggistica;
Livio Facciponte
Fuad Sarker
Francesco Signorino
Enzo Mongitore
Lorenza Contrino
Marco Bertazzoni
Carmelo Mulone

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Mai soffrire per chi ti ha fatto del male, dimenticare è possibile!

Soffrire per una persona. Dimenticarla non è impossibile. Ricevere un rifiuto o chiudere un determinato rapporto, qualsiasi esso sia, con un’altra persona, fa parte del proprio ciclo di vita. Quando ciò accade, specialmente in amore e se il rifiuto avviene da una persona alla quale si è particolarmente legati, il suo allontanamento si trasforma come in un torto, considerato dalla “vittima” come ingiusto. Ed è in questo momento che l’atto del rifiuto, può trasformarsi in chi l’ha subito, in un dolore, forte tanto quanto è importante il legame ormai interrotto, creando una sofferenza che, in alcuni casi, diventa psicologica.

Ma cosa succede nella mente della persona che ha subito la fine del rapporto? Nell’individuo, cominciano ad affiorare i ricordi dei bei momenti trascorsi. Il NON poter rivivere questi attimi a causa dell’assenza dell’ex, porta l’individuo a pensare in continuazione a come sia stato il rapporto, cercando prima di tutto, le cause della rottura. I motivi possono essere tanti ma nel momento in cui non sussiste l’accettazione della fine del rapporto, i pensieri dell’individuo diventano ossessivi a tal punto da manifestarsi in rabbia e astio. Ciò accade perché la ”vittima”, si concentra sugli errori del proprio ex che, a volte possono essere causati da un poco interesse e da una certa superficialità nei sui confronti, aumentando in modo gravoso questo dolore. Possibilmente può anche succedere che il soggetto lasciato, tende a pensare anche che la colpa di tutto, sia solo sua, (anche se la fine di un rapporto dipende sempre e comunque da entrambi). Così facendo, nell’individuo lasciato, aumenta il senso di frustrazione, rendendo il vuoto creato dall’assenza dell’ex, incolmabile. Tuttavia, concentrarsi su questi pensieri, non fa bene perché tendenzialmente, si rimane legati al passato, senza riuscire a trovare il modo di dimenticare ciò che è stato.

Perchè non si riesce a dimenticare la persona che ti fa soffrire? Continuare a pensare alle cause che hanno portato alla rottura del rapporto, crea nell’inconscio dell’individuo un effetto chiamato “Zeigarnik” (nome preso dalla psicologa che ne ha studiato il fenomeno). Tale fenomeno, definito come effetto delle relazioni sospese, tende a focalizzare i pensieri dell’individuo in una condizione che lo porta a rimuginare sulle possibili colpe che ha avuto nella storia. Questo continuo pensiero, porta il soggetto ad immaginare di riuscire a riprendere i contatti con l’ex e stravolgere l’avvenimento dei fatti accaduti. In questo modo, i pensieri, tengono quel rapporto vivo, e allo stesso tempo, sospeso, perché si concentrano su ciò che il rapporto interrotto sarebbe potuto essere. Il perdurare di questi pensieri, causa nel soggetto una maggiore difficoltà ad accettare la fine di quella storia. Qualsiasi sia il motivo, la non accettazione, fomenta il senso dell’abbandono. Nella peggiore delle ipotesi, quando il soggetto è estremamente legato all’ex ed ha una dipendenza emotiva che risiede nel sentimento non più corrisposto, l’autostima del soggetto raggiunge una soglia così bassa che può generare ansia e depressione. In questi casi, è consigliato rivolgersi ad uno specialista.

Come è possibile dimenticare chi ha procurato la sofferenza? Questo processo non è impossibile ma richiede tempo e pazienza. Il principale errore del soggetto, è quello di concentrarsi sul dolore stesso che, a sua volta, provoca astio e rancore. Di conseguenza, il suo carnefice è ancora legato a lui. Per cominciare a dimenticare l’ex, il soggetto deve, per quanto difficile possa essere a:

  • Accettare la fine del rapporto e perdonare l’ex. L’accettazione consente alla vittima che i ricordi siano meno invasivi e meno dolorosi, fino a riuscire a perdonare il proprio ex partner. Perdonare significa non dar peso più agli errori e al dolore, che ha causato in noi.
  • Allontanare la speranza di un ritorno. Il fatto stesso di perdonare, da maggiore possibilità di non pensare al ritorno dell’ex ed offre la possibilità di pensare meno al dolore che ha provocato. Di conseguenza, il soggetto, ha la facoltà di non considerarsi più come vittima e può elaborare il proprio dolore, accettando i pensieri e le emozioni negative, imparando ad ascoltarli, fino a “curarli”, riuscendo piano piano a riprendere le redini della propria vita.

Soffrire per una persona. Dimenticarla non è impossibile. In conclusione, riuscire a dimenticare non è mai semplice. Richiede molto impegno e grande volontà. Tuttavia, esistono dei casi in cui si riesce a dimenticare il dolore ricevuto ma non la persona che lo ha inferto. Ciò può succedere nei casi in cui, nonostante sia avvenuta la rottura tra due persone, il loro legame perdura perché tra i due esiste l’alchimia, instaurando un’intesa ed una complicità che per diverse ragioni, ha portato alla rottura. Con molta probabilità, è solo questione di tempo, i due potrebbero incontrarsi nuovamente, definendo un nuovo legame. Ciò non significa alimentare una nuova speranza di un ritorno ma aver fatto pace con se stessi, e solo così si può essere in grado di amare il prossimo.

Togliete i cellulari ai bambini. Non distruggeteli

Togliete i cellulari ai bambini. Non distruggeteli. Nell’era del digitale e, soprattutto, come effetto generato dalla pandemia, la connessione al cellulare, è notevolmente aumentata, creando una vera e propria dipendenza. Questa connessione non ha limiti d’età e in maniera esponenziale, si sta diffondendo anche tra i bambini, in una fascia d’età compresa tra i 2 e i 12 anni. Se tra gli adolescenti e tra gli adulti, si evince l’allontanamento dalla realtà, sostituendola con una realtà virtuale, l’uso eccessivo del cellulare (anche del tablet) tra i bambini, può avere degli effetti negativi sulla loro salute e sulla loro crescita.

Perchè i bambini possono essere dipendenti dei cellulari? Spesso il cellulare, viene usato come strumento per intrattenere il bambino, sia a casa che all’aperto, probabilmente perchè i genitori non riescono a trovare ne il tempo ne il modo per farlo stare tranquillo. Se pur è vero che le immagini, i colori e i suoni riprodotti dal telefonino, possono procurare al bambino una sensazione positiva, facendo rilasciare dal cervello la dopamina (ormone dell’euforia), è anche vero che, il suo eccessivo uso, può causare al bambino, degli effetti contrari. Infatti, la continua sensazione positiva avuta attraverso l’uso dello strumento tecnologico, porta il bambino a volere utilizzare più spesso il cellulare, creando una vera e propria dipendenza da cui possono derivare problemi psicologi e relazionali.

Quali sono gli effetti negativi che il cellulare può generare ai bambini? L’uso del cellulare deve trovare il giusto equilibrio tra i tempi e le modalità per il quale può essere impiegato, soprattutto in un’età delicata come quella di un bambino. Nel caso in cui vi sia un uso irregolare dello smartphone, il bambino può incorrere a:

  • Rischio di obesità e di isolamento. Stare connessi con lo strumento tecnologico, porta ad una vita sedentaria, aumentando il disinteresse a svolgere qualsiasi attività sportiva, essendo questa una forma di interazione sociale. Inoltre, può anche causare ritardi nello sviluppo motorio, creando a sua volta, dei problemi all’attenzione e alla capacità di apprendimento. Inoltre, porta il bambino (e non solo) ad isolarsi, riducendo le proprie capacità relazionali e comunicative perchè l’uso del cellulare ( e dei tablet), non garantiscono l’interazione ne con i genitori ne con i propri coetanei.
  • Disturbi alla vista e perdita di sonno. Stare davanti ad uno schermo, specialmente di dimensioni ridotte, causa secchezza e bruciore agli occhi. Spesso causa difficoltà ad addormentarsi, riducendo di molto la qualità del sonno, fondamentale per una buona crescita fisica e psicologica.
  • Disturbi aggressivi e comportamentali a causa di contenuti violenti e poco educativi.

Questi, sono alcuni esempi che nel corso del tempo, possono trasformarsi in patologie molto più gravi come la Nomofobia e il Phubbing, causando ansia e depressione.

Come evitare che i bambini siano dipendenti dei cellulari? Come si evince, gli effetti dannosi che l’uso dello smartphone può causare, sono molteplici. Secondo L’AAP (American Academy of Pediatrics), esistono alcune condizioni in cui è meglio gestire al meglio l’uso del telefonino. Non si parla di divieto di usare la tecnologia ma di linee guida che consentono di “educare” i bambini ad usare il telefonino nel modo più appropriato. Vediamo come.

  • Tra i 18 e 24 mesi, è consigliato di utilizzare delle applicazioni ad alta qualità e di non lasciare il bambino da solo.
  • Tra i 2 e i 5 anni, si consiglia di utilizzare il telefonino non più di un’ora al giorno, insegnando ai bambini ad argomentare il contenuto visto. Questo favorisce la possibilità di svolgere diverse attività, salutari e costruttive come lo sport, la musica, la lettura dei libri e a socializzare con i propri coetanei.  
  • Tra i 5 e 12 anni, occorre stabilire un tempo massimo dell’uso del cellulare, compatibile con il tempo da dedicare ai compiti e alle attività sportive.

Togliete i cellulari ai bambini. Non distruggeteli. Significa educarli ad una vita sana, dove il cellulare deve far parte della propria esistenza senza che diventi il fulcro di essa.

Divorzi: aumentati con la pandemia

Divorzi: aumentati con la pandemia. La pandemia, nell’ultimo biennio, ha stravolto il normale quieto vivere di tutto il mondo. Ha causato disagi in ogni settore, sia professionale che privato. Nella vita privata, la pandemia, ha portato una certa disarmonia nelle famiglie, rompendo l’equilibrio creato tra moglie e marito, diventando la causa del divorzio.

Come ha influito, la pandemia, sui divorzi? Ha stravolto i ritmi delle famiglie, costringendole ad una maggiore convivenza tra coniugi. Questo esubero di tempo che, le coppie, hanno trascorso insieme, si è trasformato in un’aggressione reciproca dello spazio altrui. Molti dei vecchi compromessi rapportuali, sono stati infranti e di conseguenza, la convivenza, è diventata una forzatura. Ed è proprio la convivenza forzata, il principale motivo del divorzio.

Nello specifico, cosa accade? Concentrare all’interno delle mura domestiche gli affetti familiari con il proprio lavoro, realizzato tramite lo Smart Working, il quale ha costretto la coppia a stare insieme per il doppio delle ore giornaliere. La maggior parte delle coppie, specialmente quelle in cui entrambi i coniugi lavorano, sono abituate a convivere poco, ad avere una doppia vita (lavorativa e familiare), a scaricare le proprie ansie e le proprie angosce su tante persone. Queste coppie, di uomini e donne in carriera, subiscono lo stress di un rinnovato approccio di entrambi i coniugi che, come si dovessero mettere nuovamente insieme, cominciano a scoprire i nuovi lati oscuri del proprio partner. Alcuni soffrono la mancanza di libertà, altri, essendo abituati a non avere dialogo col proprio partner, sono stati costretti a parlare di cose che non avrebbero mai voluto trattare all’interno delle mura domestiche. Questa moltitudine di scoperte, ha condotto un bel pò di coppie verso un sentimento tipico dell’era post-moderna: verso un vero e proprio disincanto, generando a sua volta delle tensioni sul reciproco legame affettivo e sulla sfera sentimentale. 

Quale è stata la peggior manifestazione di ciò? La violenza domestica è stata la manifestazione di una pentola sotto pressione. La violenza domestica è uno dei dati più inquietanti che la pandemia ha fatto registrare, facendo crescere del 70% la relativa casistica. Ma questa separazione non dipende, non dipende solo da questa condizione, da quanto dichiarato da alcuni avvocati matrimonialisti, tra le ulteriori cause di divorzio, vi è anche il parere discordante che i coniugi hanno sulla somministrazione del vaccino ai propri figli, essendo uno pro vax e e l’altro no vax. Uno scontro probabilmente superfluo che, era solo una buona occasione, per imporsi definitivamente sul proprio partner.  

Se questa pandemia fosse stata premeditata, secondo voi, la rottura dei nuclei familiari, avrebbe fatto parte dell’ennesimo piano che ha come inizio: DIVIDI ET IMPERA? 

Palma di Montechiaro: ucciso l’imprenditore Saito (VIDEO)

Palma di Montechiaro: ucciso l’imprenditore Saito (VIDEO). Nel comune di Palma di Montechiaro è stato commesso un omicidio. La vittima è l’imprenditore Lillo Saito, titolare dell’azienda Gelati Gattopardo. Il fatto è avvenuto in piazza Provenzani, nel pieno centro della città del Gattopardo.

Come è avvenuto il fatto? Dalle informazioni raccolte, oggi pomeriggio, l’imprenditore Lillo Saito, mentre si trovava nella sua auto, una Chevrolet Captiva, parcheggiata nella centrale piazza Provenzani, è stato colpito da cinque colpi di pistola. I colpi inferti a brucia pelo, hanno raggiunto la vittima sia al corpo che al viso, ferendolo mortalmente. Nell’agguato, sono stati coinvolti pure i genitori della vittima che, immediatamente, sono stati portati all’ospedale di Licata, riportando fortunatamente delle ferite superficiali. Dalle prime ricostruzioni effettuate, l’assassino è  un uomo di 44 anni, già noto alle forze dell’ordine per precedenti tentati omicidi e detenzione illecita di arma da fuoco. Dopo l’agguato, il killer, si è costituito presso il comando dei Carabinieri provinciale di Agrigento. Il movente del delitto, dovrebbe essere per una vecchia storia di mafia, sulla quale sono ancora in corso le indagini, in quanto la vittima e l’omicida, non si conoscevano. Sul posto, l’intervento delle forze dell’ordine è stato tempestivo. 

Di seguito, potete vedere il video in cui si vedono i momenti dei rilievi dell’agguato.

Green pass: Identità digitale o controllo delle nostre vite?

Green pass: Identità digitale o controllo delle nostre vite? E’ un dato di fatto che con la pandemia, la vita dell’individuo è cambiata, vivendo nella totale restrizione. La sua presenza ha anche accelerato il processo tecnologico a tal punto da divulgare con molta più velocità, l’Identità digitale, che oggi è più comunemente diffusa con il nome di Green pass. Questo è lo strumento digitale, creato con i propri dati anagrafici, studiato per il singolo individuo affinchè possa usarlo per ridurre le restrizioni imposte dal Governo. Se prima del 2020, periodo della diffusione della pandemia, non si parlava minimamente di Green pass, oggi diventato obbligatorio, l’ID (identità digitale) era più comunemente usata per aver accesso alle principali piattaforme social. Oggi l’ID, altro non è che il proprio alter ego che offre le nostre generalità con lo scopo di cercare di tornare alla normalità. L’uso della certificazione verde, è al centro di molteplici discussioni ma il quesito vero e proprio da porsi, non risiede su cosa sia e a cosa serva, bensì si pone su cosa sia  veramente l’identità digitale e quali possono essere le sue conseguenze.

Cosa è l’Identità digitale? L’ID è l’insieme delle informazioni e dei relativi dati anagrafici che l’individuo rilascia, creando la propria figura personale virtuale. Nel linguaggio informatico, il singolo individuo diventa l’utente e può accedere alle varie piattaforme, utilizzando la propria identità (o nick name) e la relativa password. Se nello specifico, il Green pass è stato definito come lo strumento in grado di garantire la sicurezza sanitaria dei cittadini, in realtà è stato realizzato per istituire un controllo sociale. Perchè? Il fatto sussiste da prima dell’avvento della pandemia, attraverso l’ ID2020. Cos’è? E’ un progetto definito come futuristico, nato nel 2015 dal lavoro collettivo di enti pubblici e privati, con lo scopo di migliorare la vita dei cittadini utilizzando l’identità digitale. Tra gli investitori del progetto, sono presenti oltre a varie agenzie delle Nazioni Unite e l’ ONG, anche Bill Gates, il social Facebook, Mastercard e la Rockfeller foundation. Tra questi, risulta esservi anche la GAVI che è un’organizzazione internazionale umanitaria (voluta e finanziata da Bill Gates) con lo scopo di salvaguardare le vite con l’uso dei vaccini, destinato ad aiutare i bambini residenti nelle zone più povere del mondo. L’identità digitale così strutturata, si basa principalmente sulla somministrazione dei vaccini. Premesso che la pandemia, ha accelerato il processo di digitalizzazione dell’individuo, l’ID2020, concentrandosi sulla vaccinazione generalizzata, consente la registrazione di un’utenza digitale, indispensabile, affinchè il “libero cittadino” possa accedere, con l’uso del Green pass, a tutti i servizi di cui necessita, come banche, scuole, ospedali, viaggi.

Che relazione esiste tra l’ID2020 e il Green pass? Bill Gates, nel 2018, aveva già previsto o quasi, la diffusione di un batterio su scala mondiale che avrebbe portato la morte di milioni di persone nell’arco di qualche mese. Ebbene, facendo un piccolo passo indietro, precisamente a due anni fa, si sono diffusi i primi contagi, di cui oggi, sappiamo quale sia il suo l’excursus. Sorge spontanea la temuta domanda: il coronavirus potrebbe essere stato sperimentato appositamente al fine di poter istituire in maniera più rapida il tanto discusso Green pass, tralasciando il fatto che sempre di Identità digitale si tratta? Sulla base di ciò, non sussiste alcuna certezza ma sovviene spontanea l’ipotesi che sia stato tutto studiato con lo scopo di velocizzare l’Identità digitale. Se è così, basandosi sul fatto che l’ID2020 è il programma di identificazione digitale, studiato sulla base della vaccinazione generalizzata, contestualmente, vengono registrate le nuove nascite, consentendo di conoscere anche le vaccinazioni già esistenti, nonchè i dati già acquisiti dalle varie identità create. Esistono alcuni studi che prevedono la somministrazione di microchip. Ipotizzando che i dati raccolti verrebbero collegati biometricamente, (sistema informatico con la funzione di identificare una persona sulla base di caratteristiche fisiologiche e comportamentali, confrontati con dati precedentemente acquisiti), potrebbero ricoprire un ruolo fondamentale nella lotta contro l’attuale pandemie  e di altre future pandemie che potrebbero insorgere.

Ma in questo modo, non esiste il rischio che la vita di ogni singolo individuo venga totalmente controllata? A detta dell’organizzazione, avere un proprio ID, consente di sapere chi sia il singolo individuo, facilitando l’accesso ai diversi servizi utili per il fabbisogno giornaliero, fatto a norma e secondo il rispetto della privacy e della sicurezza, in quanto è l’individuo stesso a controllare le proprie informazioni. Ed è proprio il tema sulla privacy e sulla sua sicurezza, a sollevare il “polverone” sulla diffusione dell’identità digitale, creando diversi pareri contrari. Se già si parla di una probabile installazione di microchip nell’organismo umano, l’idea di essere controllati, o forse è meglio dire spiati, non giova sul fatto di non avere più la propria libertà. Qualora questa ipotesi si realizzasse, l’ ID2020, acquisirebbe il totale controllo dei vari ID, creando anche un conflitto di interessi con la Microsoft. In ultima analisi, non bisogna dimenticare che a sovvenzionare l’istituzione del Green pass, sono stati proprio i fondatori dell’ ID2020. In virtù di quanto si è detto, ad oggi, il Green pass è lo strumento che monitora la vita del singolo individuo. Ma la sua progettazione ha davvero lo scopo di salvaguardare  e preservare la vita umana o ha il fine ultimo di far arricchire ancora di più i magnati?

Crollata una palazzina, nel cuore della notte, a Delia (VIDEO)

Crollata una palazzina, nel cuore della notte, a Delia (VIDEO). Il fatto è avvenuto intorno alle ore 21:00 circa di questa sera, nella Via Armando Diaz, la via principale del piccolo comune. La fortuna ha voluto che il crollo sia avvenuto in una fascia oraria in cui la strada non è molto trafficata, sfiorando una tragedia. 

Cosa è successo nello  specifico? Dalle prime informazioni raccolte, l’abitazione risulta essere disabitata da tempo. La causa del crollo è ancora in fase di accertamento ma alcune fonti rivelano che la palazzina, in completo stato di abbandono, rischiava da diverso tempo di crollare. Da ciò, si presuppone che la causa sia dovuto ad un cedimento strutturale, riversando i detriti sulla Via Armando Diaz, l’arteria principale che unisce il comune di Delia con la città di Canicatti ed il comune di Sommatino. Fortunatamente, non risultano esserci ne feriti ne ulteriori danni ad altre strutture adiacenti. Sul luogo sono intervenuti tempestivamente i Carabinieri, I Vigili del fuoco e i tecnici dell’enel, per ripristinare nel più breve tempo possibile, la viabilità dell’arteria. 

Quella di stasera, è stata una tragedia sfiorata perchè si può benissimo immaginare cosa sarebbe successo se l’abitazione fosse crollata in pieno giorno, durante il quale la Via Diaz risulta essere molto trafficata. Adesso vi lasciamo alle immagini del Video.